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FIORI DA UN MASSACRO

Publie le lunedì 11 luglio 2005 par Open-Publishing
7 commenti

Dazibao Europa Attentati-Terrorismo

Vivana Vivarelli

Fiori da un massacro

“Riposate in pace, angeli innocenti. Giustizia sara’ fatta. Non ci faremo terrorizzare da questi perdenti”.
(Biglietto di Bela, Claire e Clara)

Un recinto sorvegliato pieno di mazzi di fiori e biglietti....

Su un biglietto e’ scritto: “Londra vi ama”.

La scena del crimine non deve essere ripresa: “Questi maledetti hanno messo le bombe e ucciso la nostra gente, non gli possiamo offrire il vantaggio di mostrare al mondo intero le nostre ferite”.

Non cambieremo il nostro stile di vita.

Permesse solo tre foto, dopo che la scena del treno e’ stata ripulita del sangue. Si vede solo un treno squarciato.
Anche questa e’ pieta’.

“Nessuno propone leggi speciali o l’istituzione di ministri antiterrorismo, nessuno parla di stato di guerra o di caccia al musulmano ne’ ci sono talk show dove si passano ore a litigare o a ascoltare il parere di esperti da tavolino” .
(Enrico Fierro)

Un signore distribuisce volantini di ‘Stop the war’ e della ‘Compagnia del disarmi nucleare’.
I pacifisti invitano a una veglia.

Una festa poco dopo la strage?!
“Questa e’ la nostra citta’, questa e’ la nostra festa. E nessuno potra’ mai rubarci la vita”.

Gli americani si riempirono di odio e il loro primo impulso fu rispondere alla ferocia con la ferocia. Bush ebbe gioco facile. In Spagna la gente scese in strada per manifestare una presenza, con le mani bianche, lasciando segni di innocenza sui muri.
A Londra niente urla, niente grida al linciaggio, misurate persino le scene del dolore. Nessuno che chieda leggi eccezionali, punizioni esemplari, gogne o espulsioni. Niente foto atroci, sensazionalismo.
“Ci atterremo al nostro spirito e alla nostra dignita’ e alla forza vera e tranquilla del popolo britannico”.
La parola che piu’ ci ha colpito: “Pieta’ ”.
La risposta di tutti e’ stata: “Non ci lasceremo terrorizzare”.
(Sigmund Ginzberg)

L’autista dell’autobus sventrato e’ un greco, Gorge Psaradakis, tornava al lavoro dopo una lunga assenza dal lavoro causata da un attacco cardiaco. Ha aiutato a tirare fuori i passeggeri feriti. Poi, sopraffatto dal dolore e dai corpi straziati ha telefonato alla moglie, singhiozzando: “I miei passeggeri sono morti. I miei passeggeri sono tutti morti”. Si sentiva colpevole e impotente. Poi si e’ messo camminare in stato di shock alla cieca finche’ qualcuno non lo ha soccorso e portato all’ospedale.

Sogno che Benedetta venga ritrovata. Sogno che possa sposare il suo ragazzo pachistano. Sogno che quel giorno sia una bellissima festa. E che tanta gente sconosciuta vada al suo matrimonio, ebrei e cristiani, islamici ed ebrei, inglesi e italiani, pachistani e iracheni. E che nasce una bambina. E che la chiamino Speranza.

Tornato in Italia dal G8, le prime parole dell’ometto Berlusconi sono state un commento sul campionato di calcio!?

Il messaggio che papa Ratzinger aveva inviato alla stampa conteneva la frase “attacco ai cristiani” !?

Sogno che questi fatti non si ripetano mai piu’ e che queste persone non esistano mai piu’.

Da una lettera:
“Il terrorismo e’ l’antipolitica. L’Occidente e l’Oriente con i loro millenni di cultura alle spalle devono tornare alla politica e gli interessi che stanno dietro ai grandi capitali finanziari devono essere rimessi in secondo piano, devono essere mediati dalla politica, dalla soluzione di condivisioni di soluzioni di problemi dell’umanita’ ”.
(Maria)

“A Gerusalemme se una famiglia ha tre figli li mette su tre autobus diversi perche’ ne sia salvo almeno uno”. E’ questa la terra promessa?
(Pier Paolo)

“Istintivamente sono andata a sistemare meglio la mia bandiera della pace.. Europa dove sei? Dove sono gli artisti, dov’e’ la classe dirigente colta e saggia di cui abbiamo bisogno, che cerchi con lungimiranza e generosita’ una politica diversa, un senso?”
(Paola)

“Ero un bambino argentino. Londra era sotto il razionamento. Mio padre mi aveva raccontato che i londinesi avevano trovato scampo dai bombardamenti proprio nella tube, la metropolitana. In una magica sera ad Haide Park davanti a ‘Il sogno di una notte di mezza estate’, io pensavo solo che avrei mangiato della cioccolata. Ma il venditore rifiuto’ i miei soldi, perche’ si poteva averla solo con la tessera annonaria, una stecca al mese, e io non ce l’avevo e per me questa era una piccola tragedia. Un’anziana signora mi offri’ la sua. Non sara’ viva oggi, ma quella donna mi sta dicendo dalla sua Londra devastata dal dolore e dal sangue che quando la morte chiama abbiamo solo i nostri gesti di semplice solidarieta’, abbiamo solo la certezza della nostra pieta’.”
(Ariel Dorfman)

“Si vive nella pace

Si muore nella guerra

Non c’e’ la tua guerra

Non c’e’ la tua morte

Ogni guerra e’ la mia guerra

Ogni morte e’ la mia morte

Ma quando gli uomini capiranno

una verita’ cosi’ semplice?"

(V)

“Il rifiuto del terrorismo e’ strettamente legato al rifiuto della guerra.

Senza di questo, il terrore non si puo’ battere.

Togliamo ai terroristi il terreno di cultura: la guerra.

Disprezziamo la loro barbarie.”

(Gianni d’Elia)

C’e’ un solo modo per essere diversi dai terroristi: non fare quello che loro stanno facendo.
C’e’ un solo modo per non vivere da bestie. Vivere finalmente da uomini.

I morti mi fanno paura

perche’ i morti non sono umani

non sono piu’ esseri umani

maschi, femmine,

non sono piu’ storie, esistenze,

diventano cadaveri

congelati, lasciati da una parte

i cadaveri mi fanno paura

racchiudono dentro paure

cose sconosciute,

racchiudono la morte

ma soprattutto nascondono l’ignoto

quello che non sai e che un giorno scoprirai

senza neppure avere il tempo

di decidere

ti troverai non piu’ essere umano,

ma cadavere

in un cimitero

dentro un anima, dentro uno stomaco,

diventerai una paura

un’altra volta ancora

le paure sono fantasmi, mostri, ti si avvinghiano, a volte

ti aiutano a vivere

a volte non ti permettono di farlo

le paura sono la morte, la morte e’ un cadavere

il cadavere sono io, congelato nelle mie paure

che non voglio guardare fino in fondo

i cadaveri mi fanno paura

non hanno piu’ la possibilita’ di difendersi,

ma nascondono un grande potere

quello di spaventare e di tenerti legata a terra

volare sarebbe bello peccato che le paure ti leghino

fino a non permetterti di prendere il volo

cadere e’ troppo rischioso

meglio essere terrorizzati che morire

certo che vivere terrorizzati non e’ un gran vivere

mi piacerebbe volare, ma i cadaveri mi insegnano che non lo possiamo fare,

(Lorenza)

Messaggi

  • mi sembra che la reazione degli italiani sia molto più soft di quella delle sinistre ia tempi delle cosiddette "Stragi di Stato". Forse i morti per mano degli islamici sono di destra e quindi valgono meno?

    • Questo messaggio (naturalmente non firmato) e’ politicamente incomprensibile, o sono io che non riesco a seguire certe contorsioni mentali, non c’e’ nessuna sinistra al potere oggi in Italia, mi pare, e non c’era nessuna sinistra al potere nemmeno al tempo delle stragi fasciste (Cossiga ecc.) tant’e’ che gli esecutori o non sono stati trovati o sono scampati alla giustizia, le stragi italiane di stampo fascista avevano ucciso italiani, mi pare, ed erano avvenute in Italia, in una serie lunga di attentati in una strategia tutta interna di destabilizzazione dello stato, secondo le direttive della CIA in combutta con la destra italiana, per creare un clima di instabilita’ e paura e impedire l’accesso della sinistra al potere. La recente confessione di Galloni sulla mano della CIA nel rapimento Moro mi pare che sia sulla stessa falsariga. Gli USA hanno perseguito ovunque nel mondo questa stessa strategia per destabilizzare governi democratici, appoggiandosi alle forze reazionarie dei vari paesi sia a livello politico che di gruppi eversivi, prendendoli in Italia tra gli ultras fascisti o addirittura nella mafia (vedi strage dei Georgofili) e agendo addirittura attraverso le stesse brigate rosse. Ora gli attentati sono avvenuti in Inghilterra invece a seguito di una invasione militare e nell’onda dell’odio conseguito alle atrocita’ commesse dagli anglo-americani. Una vendetta bellica attuata da un gruppo politico-religioso che si sente attaccato non e’ paragonabile alla destabilizzazione premeditata di una democrazia da parte di uno stato straniero, come gli USA, che intendono dominare le politiche mondiali sovvertendo le democrazia (vedi il Cile o l’Honduras ecc.). Non vedo il nesso. Qui non si tenta di destabilizzare l’Inghilterra ma di rendere pan per focaccia a Blair, reo di aver voluto l’invasione pur sapendo che le prove erano false. Attualmente il governo italiano e’ in una situazione di grave stallo perche’ si e’ messo nei guai e non sa come uscirne. Non capisco cosa c’entri il riferimento a vittime di destra. Le vittime sono popolazione civile, dunque non sono ne’ di destra ne’ di sinistra, e in questo caso non sono nemmeno inglesi ma di ogni etnia e religione, visto che Londra solo di etnie ne conta 70 e le vittime erano di ogni colore e razza. Le vittime sono vittime e basta, come lo erano gli 81 morti di Ustica, i 16 della banca dell’agricoltura, i 12 dell’Italicus, gli 85 della stazione di Bologna....A Londra quando i colpevoli saranno individuati, quelli ancora vivi, se saranno presi, subiranno un processo come rei di strage e avranno la pena che meritano. Blair ha scelto di non drammatizzare le cose gia’ di per se’ abbastanza drammatiche, tanto piu’ che il suo scopo e’ ormai non di sferrare un piu’ potente attacco vendicativo a un paese gia’ distrutto ma di sfilarsi dalla palude irachena. Non capisco bene che cosa ti renderebbe contento e perche’ fai questi paragoni? In Italia non c’e’ stata una sospensione dei diritti democratici allora, non mi pare che ci sia un enormita’ di atti antidemocratici oggi. Assassini furono Mambro e Fioravanti come Riina come lo sono gli otto o quanti sono gli islamici britannici assassini a Londra. Ormai anche Bush, malgrado la sua tracotanza, sta concertando un ritiro da quella che suona come una grave disfatta e un grave errore politico e militare. Il sangue chiama sangue, ne vorresti dell’altro? Vorresti stragi peggiori di quelle che gia’ sono state fatte?
      Sei un sanguinario alla Fallaci? Non capisco nemmeno cosa dici. E magari firmati, un’altra volta.
      Vittime fasciste’!?!? E’ un non senso. Non ci sono vittime fasciste o vittime comuniste. Ci sono vittime e basta. Ci sono assassini e basta. Non si e’ fascisti perche’ Blair ha commesso un misfatto contro un altro popolo, come non si e’ di FI perche’ abbiamo a capo dello stato un ometto irresponsabile che ha dilapidato un miliardo di euro, una somma enorme, tenendo 3300 uomini impegnati per due anni in un fronte sciagurato da cui ha ricavato solo guai. Mah
      viviana

    • mah....
      non so cosa dire....la frasi di Viviana erano belle ma voglio dire solo una cosa...
      conosco una bambina americana, precisamente di New York..ora a 12 anni!
      Le sono molto affezionata e la vedo tutte le estati poichè passa a trovare i suoi parenti italiani materni.
      L’11 Settembre 2001 lei era a scuola, a manatthan...le finestre della sua aula davano direttamente la vista sulle torri gemelle...lei a visto tutto, in diretta!
      Dentro alle torri lavorava suo padre, avvocato!
      Per fortuna quel giorno suo padre doveva lavorare ad un caso fuori città!
      La madre era sul ponte di Brooklin...è stata chiusa fuori l’isola e solo grazie alla bontà di un vigile del fuoco è riuscita a raggiungere la figlioletta di 8 anni...l’ha trovata piangente, nella palestra della scuola mentre stava dicendo il rosario con tutta la scuola...la abbracciata e la piccola bambina le ha detto:"mamma sei viva e papà?"
      Ora lei, dopo 5 anni, non vuole vedere alla televisione film di guerra, ha paura a viaggiare in aereo, a paura quando la porto al centro di Milano, a paura dell’Italia....
      Questa non è la situazione solo della mia amica ma di milioni di bambini, più sfortunati di lei, che quel giorno il papà o la mamma non erano fuori New York ma dentro alle torri gemelle....
      Io, di fronte agli occhi di un azzurro intenso della mia super grandiosa amica, non so veramente cosa dire..
      Qui dove abito io c’è una casa di accoglienza, ci sono anche persone di religione islamica, le ami, gli cresci figli, le aiuti....scoppia la guerra e loro guardandoti negli occhi dicevano:" Io sono pronto, se me lo chiedessero io domani ti ammazzo!!!"
      Non voglio dire che tutti i mussulmani siano così ma credo che, se noi non facessimo la guerra, loro ci attaccherebbero comunque (il corano glie lo dice!)...sarebbe lo stesso accaduto l’attentato di Londra o di Madrid!
      Io non so cosa fare questa è la mia opinione e per il momento prego, come ci è stato detto di fare dalla Madonna di Medijugorie, perchè non siamo noi che possiamo salvare il mondo ma solamente qualcuno di più grande.
      Ciao e scusa l’impertinenza
      Marta

    • Non ti e’ venuto in mente minimamente di pensare a cosa hanno provato in questi anni tanti bambini palestinesi, afgani, iracheni, serbi, ceceni, somali ecc.ecc.ecc. ?

      Forse, riflettendo su questo, qualche spiegazione, per carita’ sicuramente non esaustiva, potresti anche dartela.

      Keoma

    • Il dolore e’ dolore.
      Non c’e’ nulla che renda uguali gli uomini del mondo piu’ della sofferenza e della morte. Se non si capisce questo non si capisce nulla.
      Mia figlia disse che una delle cose piu’ shoccanti che aveva visto e che l’aveva convinta della necessita’ di dedicarsi alla missione no global erano i disegni dei bambini palestinesi che mostravano chiaramente il loro trauma di vivere ogni giorno in una terra devastata, bombardata, resa un inferno in terra, anche se quella era la loro terra, in cui erano nati figli di nati che erano figli di nati in quella terra che era sempre stata la loro unica terra, l’unica che avevano, l’unica da cui si tentava di cacciarli, distruggendoli totalmente, in un genocidio graduale perpetrato con la stessa freddezza degli aguzzini nazisti, dove non c’era casa, non c’era famiglia, non c’era giornata, non c’era sole, non c’era futuro, non c’era uomo ne’ donna ne’ bambino, non c’era rispetto umano, non c’era vita... c’era solo la possibilita’ di riscattare quell’unico inferno donando al proprio popolo l’olocausto di se’.... ma se avesse avuto davanti le testimonianze dei bambini afgani, di quelli del Congo, dei bambini del Kenia (che pure ha visto a Nairobi).. avrebbe detto le stesse cose. E se pure avesse avuto davanti gli orfani della mafia, i ninos de rua brasiliani (che pure ha visto), i bambini soldati dell’America del sud, gli orfani della metropolitana londinese o delle due torri americane... avrebbe provato la stessa pena.
      Il dolore e’ dolore.
      L’errore e’ credere che vi sia qualcuno che abbia il privilegio del dolore, e che sia sia piu’ vittima di un’altro, avendo diritto a una compassione maggiore. L’orrore e’ credere che vi siano vittime che abbiano il diritto di costruirsi una storia dove una delle parti un causa possiede l’ìnnocenza.
      Se perdi un figlio, un marito, un padre, una madre, una moglie, una sorella, un fratello... il tuo dolore e’ dolore, sia che te lo abbia ammazzato Cosa Nostra o un governo neocon che ha buttato sul lastrico la tua famiglia o un mercenario americano a un posto di blocco o uno squadrone della morte honduregno o un presunto terrorista islamico, o che pure quel tuo caro sia morto di cancro o leucemia per permettere a una emittente vaticana di trasmettere chiaramente radio Maria su tre canali o che sia stato infettato di AIDS da uno stupro o sia morto per una trasfusione di sangue infetto per permettere a un ministro di diventare piu’ ricco.
      Capire che ogni persona e’ una persona e che ogni dolore e’ ugualmente sacro e’ il primo passo.
      Il secondo passo e’ vedere molto ma molto chiaramente che il male e’ una catena che produce altro male che produrra’ altro male e cosi’ via, e che quella catena non nacque assolutamente quell’11 settembre nella citta’ di New York, ma che quel passo, per quanto gravissimo e ancora oscuro nei suoi mandanti e nei suoi moventi, assolutamente non fu un inizio ma una conseguenza, una maglia intermedia in una catena di violenza che era iniziata molto ma molto prima e in cui gli sciagurati pretesti furono come sempre l’avidita’ di possesso, la disumanita’, la mancanza di compassione, la menzogna...
      Io credo che fare questi due passi, riconoscere parita’ a ogni dolore, riconoscere la continuita’ del male e il fatto che non possiamo credercene immuni, sia assolutamente necessario per chiamarsi tra gli uomini di buona volonta’, perche’ se non avremo l’umilta’ di riconoscerci parti inconsapevoli di un lungo e complesso processo dominato dall’egocentrismo, dall’altezzosita’, dalla presunzione, dall’avidita’, dalla prevaricazione... se continueremo a pensare che tutto comincio’ l’11 settembre e che tutto quello che consegui’ poi fu una giusta rivalsa da parte delle vittime sugli aggressori... se continueremo a credere di essere portatori di una religione superiore e di una civilta’ superiore e di un pensiero superiore, e dunque di essere noi stessi superiori, se non scenderemo da questo gradino di presunzione.. sara’ difficile per noi tentare di capire non solo cosa e’ giusto ma anche quanto grande e simile e ugualmente degno di rispetto e pieta’ sia il dolore di ognuno.
      Ho avuto una insegnante tedesca che mi raccontava piangendo che tutta la sua famiglia era stata sterminata a Berlino dalla contraerea americana, la causa del suo dolore non era Hitler e il nazismo ma la guerra degli alleati contro la Germania, come se prima di quel bombardamento su Berlino non ci fosse stata storia, non ci fossero state premesse gravide di fosche conseguenze. Il suo dolore era identico a chi ha perso la famiglia a Mathausen, identico a chi ha perso i suoi cari nelle due torri o nella metropolitana di Londra. Il dolore non ha storia, il dolore e’ la sua storia.
      Di fronte al dolore si tace, per strazio e rispetto. Ma di fronte a chi intende costruire sul dolore primati di rispettabilita’ o pretesti di vendetta in nome dei quali tranciare dislivelli tra vittime o rovesciare la storia o creare false innocenze ci si ribella. Come ci si ribella con chi pretende di falsificare la guerra facendola nascere un 11 settembre.
      Ho assistito alla regressione ipnotica di una donna che e’ stata riportata al primo dopoguerra quando, giovanissima ragazza madre, in un vicolo di Napoli ritrovava il proprio bambino esploso per aver raccolto una bomba americana a forma di matita, cosi’ come oggi continuano a esplodere i bambini afgani o iracheni per ’i pappagalli verdi’, le graziose bombe gialle e verdi a forma di giocattoli che i simpatici ’liberatori’ gettano per far saltare in aria i bambini non democratici, quelle graziose bombe giocattolo che esplodono facendo a pezzi i loro corpicini innocenti e che forse sono costruite nelle graziose fabbriche d’armi padane (siamo primi nel mondo in questi scherzetti e Ciampi si e’ mostrato molto soddisfatto di partecipare a questo banchetto di morte). Noi chiamiamo tutto questo ’civilta’’ e i 69 morti o gli 80 morti europei ci colpiscono al cuore quanto invece i centomila morti iracheni ci lasciano indifferenti e prima ancora il milione di bambini che mori’ per l’embargo di farmaci e cibo o nemmeno pensiamo i morituri di Nassirya contaminati che si spengono lentamente come piccoli fiori nell’indifferenza della superiore civilta’ cristiana occidentale.
      Quando la donna napoletana, regredendo nel suo terribile passato, riattivo’ nella sua mente la visione del suo bambino sfracellato, esplose dal passato del suo cuore martoriato un urlo terribile, di bestia, che non aveva piu’ niente di umano, un urlo terrificante come di lupa. Fu un urlo cosi’ terribile, di un dolore cosi’ bestiale, cosi’ viscerale, cosi’ lacerato che rimanemmo tutti impietriti e alla fine, poiche’ quell’urlo continuava e continuava e continuava e continuava, qualcuno comincio’ a urlare: "Fatela smettere! Fatela smettere! Svegliatela! per carita’, fatela smettere ! Basta! Basta!", perche’ quel dolore ci entrava nelle viscere, nel cervello, come una lama bruciante e non si poteva sopportarlo, non si poteva sopportarlo....
      cosi’ che ogni volta che vedo negli asettici telegiornali i terribili campi di battaglia di Nassirya, di Bagdad, di Kabul, di Abu Graib, di Guantanamo... ogni volta che sento le bestialita’ padane o fasciste, ogni volta che sento le bestemmie americane, ogni volta che ascolto qualche sciagurato Presidente Pera o qualche demoniaco cardinal Sodano o qualche orrenda Fallaci osannare le nuove crociate o evocare guerre di religione o civilta’ superiori, o qualche capo di stato Ciampi che ride dissennatamente per aver incrementato qualche immondo traffico d’armi.......e’ come se risentissi quell’urlo, che riassumeva il dolore intollerabile di tutte quelle madri, di tutti quei bambini, di tutte quelle povere creature sparse per tutto il mondo, di tutta l’incredibile sofferenza che noi umani abbiamo cercato, perpetrato, invocato, giustificato.... No, il male non e’ fuori, e tu non sei sull’isola del Bene, protetta da Comunione e Liberazione, dalla Santa Alleanza Islamica, dalla Sacra Corona Unita, dal Sacro Esercito Americano, dalla purezza della razza o della religione, dal popolo eletto o dalla chiesa eletta... o da tutte quelle sigle con cui gli uomini si illudono di porsi nell’esercito dei puri sopravelevandosi sul fiume del male. Il male e’ dentro ognuno di noi ogni volta che dimentichiamo l’uguaglianza della nostra carne, della nostra sofferenza, della nostra impotenza, ogni volta che crediamo di possedere un Dio superiore, un credo superiore, un Bene superiore, una ideologia superiore e con quella tranciamo giudizi e facciamo graduatorie. Ma non credo che Marta intendesse fare questo. Almeno spero. Anche se il fanatismo dell’appartenenza la sta spesso tentando, come ha sempre fatto nella storia, ammantandosi di bandiere, croci, simboli, lacrime, emozioni, e numero di masse.... un insieme che e’ sempre stato molto pericoloso, nel maccartrismo come nel fascismo come nel nazismo come nel comunismo, come nelle vecchie chiese o nelle nuove, molto pericoloso per molti buoni
      innocenti che possono essere tentati quasi incosciamente dalla presunzione dell’appartenenza come da un salvacondotto che li trasponga dalla faticosa pena personale del capire, quando l’appartenere e’ tanto piu’ facile e gratificante, ma non credo, questo e’ il mio pensiero, che rientri nel percorso di un’autentica etica della responsabilita’. In fondo appartenere, io credo, e’ una specie di delega in cui ci si affida, rinunciando a cercare, al credere nei propri superiori. Il che puo’ anche andar bene per un fanciullo, mentre l’etica di una persona matura comincia invece solo e crudamente da lei stessa.
      viviana

    • Mio caro Keoma
      io sono d’accordo con te ma credo che Marta sia buona e che sia una zelante (Dio ci guardi dagli zelanti) e credo anche che sia molto ingenua perche’ troppo sicura della sua intelligenza e troppo fiduciosa in chi la guida, e credo, o piuttosto temo, che questa bella persona stia subendo di buon grado un ineffabile processo di plagio e questo timore mi lascia sbigottita, ma temo altresi’ che ogni cosa che le dicessimo in questo momento non servirebbe proprio a niente o meglio la renderebbe ancora piu’ zelante, per cui posso solo sperare che siano i processi della vita e le conoscenze dei traffici interni di Comunione e Liberazione ad aprirle finalmente gli occhi. Basterebbe da sola la figura di Formigoni o quella di Andreotti, grande patron del movimento. Ma oggi Marta e’ troppo fiduciosa e ingenua perche’ qualcuno possa spiegarle come i traffici loschi del potere, gli scandali finanziari, le tangenti, le truffe, le collusioni mafiose possano coniugarsi con grande disinvoltura con quello che lei crede un grande movimento spirituale, come del resto l’Opus Dei. Francamente io non me la sento nemmeno di farle la controstoria di Comunione e Liberazione o di mostrarle le vere mire politiche e assolutistiche di questi movimenti che di religioso non hanno proprio nulla, una controstoria che sarebbe molto poco edificante e in cui lo Spirito Santo proprio non ci sta, nemmeno per scommessa. Ma cosa si deve dire per i miti inconscienti? che vadano in pace col salame sugli occhi? o che qualcuno dia loro un forte sganassone? Gesu’, aiutala tu!
      viviana

    • pregherò per voi , per tutti voi, soprattutto per te viviana perchè vi credete così intelligenti da non vedere niente che ad una palmo dalla vostra mano....
      Io non so niente o quasi niente di Teologia ma so che io sono felice...è l’unica cosa!!!
      Spero tanto che la madonna aiuti voi e me...ma tanto tu Viviana credi che la Madonna sia solo la denominazioone cristiana a qualcosa che veniva prima
      Cordialmente
      marta
      ps.grazie keoma perla risposta
      ps.Viviana...chi ha paura scappa!