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FIRENZE : APPELLO FINALE DEL FORUM DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA
Publie le domenica 27 febbraio 2005 par Open-PublishingCi siamo trovati a Firenze in questi giorni - con Giuliana nel cuore.
Ci siamo incontrati per riflettere, approfondire, analizzare i temi, le
ragioni, i contenuti di un movimento contro la guerra che in questi 3 anni
ha mobilitato milioni di donne e uomini in Italia, come in tutto il mondo.
Moltissimi sono stati i temi di questa discussione, nelle sessioni tematiche
e nelle assemblee plenarie, i cui resoconti saranno a disposizione per la
socializzazione e la valorizzazione dei contenuti emersi:
– la guerra come strumento di dominio e come mezzo per favorire e
imporre le politiche economiche neoliberiste
– la guerra come espropriazione della democrazia e la
partecipazione - fino alla distruzione delle stesse istituzioni democratiche
nazionali ed internazionali
– le conseguenze sociali, umane, politiche delle guerre e degli
interventi militari
– la testimonianza e l’analisi dei tanti conflitti - dal Medioriente
all’Africa, all’America Latina
– le politiche di riarmo, di produzione e commercio degli armamenti,
le basi militari, le alleanze e le strategie di intervento e aggressione
– le politiche di esclusione e di negazione dei diritti di profughi e
migranti
– il ruolo dell’informazione e della censura informativa che si apre
sui conflitti e sulle guerre
Ma ancora di più si è discusso delle proposte, delle campagne, delle
iniziative di un movimento che vuole opporsi al sistema delle guerre e vuole costruire
l’ALTERNATIVA DI PACE E DI GIUSTIZIA
– per un’economia alternativa e solidale
– per un ordinamento internazionale democratico - che si basi sul
rispetto ed il consolidamento del diritto internazionale e dei diritti umani
dei popoli
– per la costruzione di rapporti più forti tra movimenti, comunità,
popoli e per una presenza forte delle società civili dentro/contro i
conflitti armati
– per politiche di DISARMO e di conversione del sistema
industriale/militare
– per un’alternativa di neutralità e di uscita dalla logica delle
alleanze militari
– per il diritto di cittadinanza di profughi e migranti
– per il consolidamento della democrazia e della partecipazione
– per un’informazione non embedded
LIBERARE LA PACE!
"Siamo tutti ostaggi" dicevano le migliaia di donne e uomini il 19 febbraio a Roma
Vogliamo ancora oggi rilanciare le iniziative per la liberazione di
Giuliana, Florence, Hussein - e di tutto il popolo iracheno.
Molte iniziative si stanno organizzando, come lo sciopero della fame
promosso da Don Santoro, dall’Imam di Colle Val d’Elsa e dal presidente
della comunità islamica di Firenze, come le iniziative di presidio e
presenza nelle città in costruzione in questi giorni. Lanciamo un appello
perché queste iniziative si moltiplichino, si consolidino e siano
partecipate.
Siamo consapevoli della centralità dell’iniziativa contro la guerra e l’occupazione
dell’Iraq - occupazione che le elezioni del gennaio, non democratiche perché
tenute sotto occupazione militare e senza osservatori internazionali, non
modificano di segno.
La nostra iniziativa vuole mettere al centro
– la richiesta di sospensione immediata dei bombardamenti su Ramadi e
sulle altre città irachene
– il ritiro immediato delle truppe perché solo da questo ritiro può
crescere l’autodeterminazione e la democrazia
– la costruzione di "ponti di pace" per consolidare le nostre
relazioni con la società civile e la resistenza quotidiana del popolo
iracheno
– una proposta di una conferenza nazionale pace - che metta a
disposizione di tutti i soggetti politici e sociali iracheni un luogo in
cui avviare e consolidare le proprie relazioni
Queste proposte devono essere portate avanti a partire da alcune iniziative:
– un appello alle/ai Parlamentari affinché richiedano e votino il
ritiro immediato delle truppe e la dissociazione dall’occupazione e a tutte
le forze politiche perché si esprimano chiaramente per il ritiro delle
truppe
– una campagna contro il ruolo italiano nella guerra - non solo con
la presenza delle truppe ma anche con i molti accordi militari che sta
firmando (come quello con Israele - in discussione nelle prossime settimane
alla Camera e che non deve essere ratificato) che rilanciano una presenza
militare ed anche economica
– una presenza visibile e costante in Italia dell’opposizione alla
guerra per il ritiro delle truppe
– una campagna per la liberazione di tutte le prigioniere e i
prigionieri politici iracheni
– il 19 marzo, giornata mondiale contro la guerra - quando si
manifesterà in molte città europee ed in Italia: a Bruxelles (contro l’Europa
liberista e la guerra), a Roma, a Cagliari e in altre città. Facciamo appello
perché queste manifestazioni crescano e vedano una partecipazione di massa
OLTRE L’IRAQ
Siamo consapevoli che la nostra iniziativa contro la guerra non può fermarsi
all’Iraq o al Medioriente ma deve essere un’iniziativa complessiva contro
la guerra globale, preventiva e permanente. Per questo ci impegniamo a costruire
insieme alcune campagne e iniziative collettive e condivise - che
naturalmente non possono ne vogliono rappresentare tutta l’agenda di un
movimento contro la guerra - valorizzando e riprendendo le sperimentazioni
di azioni dirette non-violente contro il sistema della guerra
a) tematizzare ed approfondire la costruzione di un’economia alternativa
e solidale, a partire dalla difesa dei beni comuni e del patrimonio
culturale dell’umanità
b) una campagna per un nuovo ordinamento internazionale democratico
basato sui principi del costituzionalismo
c) un’iniziativa per imporre il rispetto del diritto internazionale e
dei diritti umani e dei popoli - attraverso pressioni dal basso e sanzioni
verso i governi, e un ruolo positivo degli enti locali affinché non
finanzino istituzioni di paesi che violano il diritto internazionale e i
diritti umani
d) una presenza della società civile nei conflitti attraverso quella
"diplomazia dal basso" e popolare, strumento per la gestione nonviolenta
dei conflitti stessi - chiedendo che questa presenza sia riconosciuta e
valorizzata dalla comunità internazionale
e) una campagna per il disarmo - a partire dall’estensione delle
esperienze per la riconversione della produzione bellica, per il controllo
del commercio degli armamenti e dal sostegno all’obiezione di coscienza
alle spese militari
f) il consolidamento della campagna "Via le basi", che avrà un primo
appuntamento il 16 aprile a Brescia durante l’iniziativa di ExPa
g) il diritto di asilo e cittadinanza per migranti e profughi
h) una campagna per fermare la censura preventiva sulle guerre e sul
movimento per la pace
i) per una maggiore diffusione dell’informazione sui conflitti e sulle
alternative di pace
COME CONSOLIDARE ED ALLARGARE IL FORUM
Il movimento per la pace e contro la guerra ha bisogno di luoghi condivisi,
di maggiore scambio di esperienze, di organizzazione comune. Questi tre
giorni sono stati molto importanti in questa direzione: vogliamo allora
consolidare, rilanciare, allargare questa esperienza. Per questo ci
impegniamo a:
– rendere questo Forum un appuntamento annuale permanente
– organizzare Forum tematici durante l’anno per approfondire i temi e
le iniziative sviluppati in questi giorni
– costituire un coordinamento operativo che dia continuità a questa
esperienza e che valorizzi i contributi locali
Firenze, 27 febbraio 2005




