Home > FOTO > «Coraggio laico» a piazza Navona - 12 maggio 2007
FOTO > «Coraggio laico» a piazza Navona - 12 maggio 2007
Publie le domenica 13 maggio 2007 par Open-Publishing
La «piazza dell’inclusione» e quella «dell’esclusione»
Gaia Rau
Si riempie lentamente, ma alla fine si riempie, sotto gli occhi increduli dei turisti che si fanno tradurre slogan e striscioni di cui non comprendono gli ironici giochi di parole. Diecimila, secondo gli organizzatori, le persone che si sono raccolte a piazza Navona, la «piazza dell’inclusione», come viene chiamata, con un evidente paragone polemico con San Giovanni, dove mezzo milione di persone sta celebrando il Family day.
C’è una contrapposizione forte, sentita da tutti, tra «qui» e «là», tra un vero e proprio evento mediatico e una manifestazione spontanea e auto organizzata, tra chi difende «la famiglia e basta», e chi difende la famiglia «ma non solo», tra chi si scaglia contro le unioni di fatto, e chi pensa che «le famiglie sono tutte uguali».
Perché le famiglie sono anche qui, a “Coraggio laico”, e sono centinaia. Famiglie comunque vere, non importa se costruite sulla legge o solo sull’amore, famiglie convenzionali o soltanto orgogliose di essere “felici di fatto”. Ci sono coppie di conviventi, omo ed eterosessuali, da sole o con figli anche piccolissimi, e c’è infine chi, con un cartello, vanta nozze ultra regolari e plurigenerazionali: «Siamo sposati regolarmente da 35 anni, ma siamo qui».
Negli striscioni, una vera e propria esplosione di creatività. Da un solitario «Family day? No, grazie, family gay» a un «Benedetto XVI...secolo», portato dai Giovani Socialisti di Milano. E poi «Divorzio dal Papa, mi sposo con Dico», e ancora «Ci avete rotto la laicità dello Stato...ma Dico io», fino a un esasperato «Benedetto il giorno in cui starai un po’ zitto». E, tra tutti, spiccano le magliette rosse distribuite dai Verdi, che inneggiano al «Presidio dell’amore».
Ci sono i radicali con tutta la loro galassia di associazioni locali, ci sono i socialisti, vecchi e giovani, ci sono gli studenti, ci sono gli attivisti di Arcigay e Arcilesbica, ci sono i Verdi, ci sono Rifondazione e Comunisti Italiani, ci sono gli studenti. Ci sono quelli che c’erano anche trentatre anni fa, e che ricordano la vittoria al referendum sul divorzio, e quelli che quella storia se la faranno raccontare dai genitori quando saranno un po’ più grandi.
Ci sono quelli dell’Uaar, l’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti, sigla quasi sconosciuta fino a pochi mesi fa e oggi sempre più presente nelle piazze italiane. «È vero, siamo sempre di più, e per questo dobbiamo ringraziare Ruini e Bagnasco, a cui auguriamo di vivere il più a lungo possibile», dice sorridendo uno degli organizzatori, che mostra i moduli per lo “sbattezzo” (l’iniziativa promossa da Uaar per ottenere la cancellazione del primo sacramento cattolico) ormai esauriti, e le oltre 5.000 firme raccolte per l’iniziativa popolare sull’istituzione di un registro per le unioni civili nel comune di Roma.
C’è la redazione di Ergo Sum, un giornale autogestito di Genova, a cui Provincia e Università hanno tagliato i finanziamenti, provocandone la chiusura, per aver fatto «propaganda anticlericale». Le colpe? Aver pubblicato in copertina istruzioni per rapporti sessuali protetti, e, all’interno, una statua raffigurante Gesù coperta dal chellofan per un restauro, con la dicitura «Anche io mi proteggo». Oltre ad aver inserito citazioni virgolettate e non commentate del presidente della Cei, operazione di per sé assolutamente legittima ma sufficiente a meritare un editoriale de Il Giornale nel quale gli autori venivano associati ai responsabili delle scritte anti-Bagnasco comparse sui muri di Genova.
È a questa piazza, la piazza dell’«Italia laica, coraggiosa, civile, che non si inginocchia davanti a nessuno», che un entusiasta Alessandro Cecchi Paone fa gli auguri di «buon compleanno». Ed è questa piazza che accoglie, tra gli applausi, i suoi due “eroi”, Emma Bonino e Enrico Boselli. «Siamo tanti, e siamo determinati a volere un Paese più maturo e meno proibizionista, indipendentemente da come volete o potete organizzare i vostri affetti», esulta la Bonino (accompagnata da un coro di «Em-ma, Em-ma, Em-ma») che poi avverte: «Non sta alla politica dare giudizi di valore e soprattutto decidere eventuali peccati». Mentre i ringraziamenti di Boselli vanno, a sorpresa, proprio ai cattolici, perché «non è vero che oggi c’è una piazza laica e una piazza cattolica, ma una piazza laica e una piazza clericale», e proprio la maggioranza dei cattolici, quella che «considera la laicità un simbolo di libertà», ha «sostenuto le principali battaglie civili della storia italiana», prima tra tutti quella sul divorzio.
Musica e concerti sono previsti fino a tarda nottata, mentre gli interventi politici proseguiranno fino alle otto di sera, cominciando da Franco Giordano e Ugo Intini passando per Marco Pannella e Fabio Mussi, oltre a Mina Welby, Marco Cappato e Daniele Capezzone. Nota amara per i Ds, i «grandi assenti» della giornata, a cui la piazza rivolge un provocatorio «Dove siete?».
www.unita.it
TUTTE LE FOTO AL LINK:
http://www.edoneo.org/gall_foto.html