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FUORI LE ATOMICHE DALL’ITALIA, FUORI LE ATOMICHE DALLA STORIA

Publie le lunedì 7 agosto 2006 par Open-Publishing

http://www.vialebombe.org/documenti/programma_ago2006.pdf

http://www.beati.org/documenti/2006/0012.pdf

6 / 9 agosto 2006 61° ANNIVERSARIO DELLE ATOMICHE SU HIROSHIMA E NAGASAKI

L’associazione "Beati i Costruttori di Pace"
e il Comitato “Via le bombe”
invitano la cittadinanza a partecipare.

DOMENICA 6 AGOSTO
Aviano, di fronte alla Base USAF, ore 8.00
Cerimonia in ricordo di Hiroshima, nell’ora dello sgancio dell’atomica
(8.12) - invitato il Presidente della Camera, on. Fausto Bertinotti

LUNEDÌ 7 AGOSTO
Pordenone, ore 9.30 - 19.00, Bastìa del Castello di Torre
Convegno "Fuori le atomiche dall’Italia, fuori le atomiche dalla
Storia", a cura del comitato "Via le Bombe"
Con il patrocinio del "Coordinamento Regionale Enti Locali per la Pace"

MARTEDÌ 8 AGOSTO
Citizens’ Weapons Inspection alla Base Usaf di Aviano

MERCOLEDÌ 9 AGOSTO
Aviano, di fronte alla Base USAF, ore 11.00
Cerimonia conclusiva nell’ora dell’atomica su Nagasaki

http://unimondo.oneworld.net/article/view/137149/1/

Ben 90 bombe atomiche presenti nelle basi di Aviano e Ghedi Torre per una
potenza 900 volte superiore alla bomba sganciata nel 1945 su Hiroshima: è
la denuncia fatta dall’associazione “Beati i construttori di pace” e dal
comitato “Via le bombe dall’Italia”.

Tiziano Tissino (Beati i costruttori di pace), Joachim Lau, avvocato della
Ialana (Associazione internazionale giuristi contro le armi nucleari) e il
senatore Francesco Martone hanno ribadito che secondo l’accordo, entrato
in vigore nel 1961, sei paesi europei, tra cui l’Italia, ospitano 480
bombe atomiche americane: un pericolo evidente per la sicurezza di milioni
di persone e un rischio ambientale incalcolabile. Ma stando ai risultati
di un sondaggio promosso da Greenpeace nel 2006 ben il 70 % degli italiani
non sa degli accordi con gli Stati Uniti, e soprattutto sei su dieci
italiani, una volta informati, ne sono contrari.

L’Italia fa parte del trattato di non proliferazione (Tnp): la presenza di
ordigni a Aviano, quindi, è “illegale dal punto di vista formale e
inaccetabile nella sua sostanza” - ha sottolineato il sen. Martone.
Insieme a un gruppo di deputati ha presentato al Senato una mozione per
chiedere alla Nato lo smantellamento degli armamenti atomici in Italia e
l’avvio di un confronto politico a Bruxelles.

Per rilanciare il tema del disarmo nucleare e discutere dell’accordo Nato
di condivisione nucleare tra Italia e Stati Uniti dal 6 al 9 agosto si
terrà l’iniziativa "Via le atomiche". Inizierà domenica 6 agosto davanti
alla base Usaf di Aviano con una cerimonia in ricordo di Hiroshima e
proseguirà lunedi con il convegno a Pordenone dedicato alle atomiche in
Italia. Martedì vi sarà un tentativo di ispezione della base di Aviano e
un’altra manifestazione mercoledì nell’ora in cui venne sganciata la bomba
su Nagasaki.

L’appello "No alla guerra nucleare, insieme per il disarmo" promosso da
numerosi esponenti della società civile e diffuso dal Gavci invita inoltre
tutte le associazioni ad attivarsi per l’immediata applicazione del
Trattato di non proliferazione, per contestare la presenza delle atomiche
Usa nelle basi militari e nei porti italiani, per contrapporre al concetto
strategico della Nato la trasformazione degli armamenti da offensivi a
strettamente difensivi in direzione della Difesa Civile non armata e
nonviolenta e all’obiezione di coscienza degli scienziati coinvolti nelle
ricerche militarie e perché i rappresentanti di tutte le religioni
dichiarino la guerra atomica tabù e peccato, un crimine contro l’umanità
come tale assolutamente non giustificabile.

"Il disarmo nucleare completo, come previsto anch’esso dal Trattato di non
proliferazione, deve essere il primo passo per il disarmo totale" -
riporta l’appello firmato tra gli altri da Vittorio Agnoletto, Angelo
Baracca, Giuliano Pontara, Alberto L’Abate, don Domenico Gallo, Lisa Clark
Enrico Peyretti e Giuliana Martirani.

"Le armi di distruzione di massa sono immorali in quanto armi di
distruzione indiscriminata; le armi atomiche lo sono in modo assoluto in
quanto il loro impiego minaccia di distruggere in poche ore ogni vestigia
di civiltà, e forse anche ogni forma di vita, spezzando l’equilibrio che
la natura ha sviluppato in miliardi di anni sul pianeta. La Corte
Internazionale dell’Aja si è espressa dichiarando che l’uso e la minaccia
delle armi nucleari sono contrari al diritto internazionale" - afferma
l’appello che denuncia la presenza di armi nucleari in Italia. [GB]