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False notizie sulle vittime dello Tsunami: un appello
Publie le mercoledì 19 gennaio 2005 par Open-PublishingNegli scorsi giorni la stampa nazionale ha denunciato come, approfittando della grande solidarietà nata anche in Italia dopo la sciagura del 26 Dicembre, su internet siano comparsi diversi siti-truffa, creati a imitazione di quelli di alcune delle più note organizzazioni umanitarie con lo scopo di carpire donazioni indirizzate al sud est asiatico.
Noi oggi vogliamo segnalare un altro grave atto di sciacallaggio sorto a seguito di questa stessa emergenza.
Da diversi giorni viene inviata da milioni di utenti di internet, per la stragrande maggioranza in buona fede, la foto di una bambina dai tratti nord europei che, si dice nel messaggio allegato, si troverebbe a Phuket, ricoverata in un ospedale e non in grado di parlare.
Il messaggio si conclude con un appello a far girare la foto nella speranza di aiutare a identificare la bambina.
Per quanto non ci siano del tutto chiari i possibili secondi fini di tale iniziativa ( carpire indirizzi email a scopo commerciale, preparare il terreno a una raccolta fondi truffaldina, semplice scherzo di cattivo gusto), siamo in grado di affermare dopo opportune verifiche che l’appello è certamente falso.
La bambina della foto, Sophia Michl di 10 anni, si trovava effettivamente a Khao Lak con i genitori, attualmente considerati dispersi e temuti morti, il giorno del disastro ma non è mai entrata nell’elenco dei dispersi.
Soccorsa dalle autorità Tailandesi è stata immediatamente identificata grazie alla sua registrazione in albergo e segnalata al Console Onorario di Germania a Phuket che ha subito provveduto a rimpatriarla con il primo volo organizzato dalla Croce Rossa Tedesca per i propri cittadini feriti dallo Tsunami.
Secondo fonti di stampa Tedesca la stessa foto diffusa sarebbe stata realizzata in un ospedale tedesco.
Da rilevare che alcuni organi di stampa, anche nazionali, hanno ripreso in modo del tutto acritico l’appello, senza nemmeno compiere le semplici verifiche che l’arci di Varese ha potuto effettuare pur con mezzi molto più modesti.
Per verificare le nostre fonti e per informazioni addizionali vi rimandiamo ai blog:
http://arcivarese.blogspot.com/ del comitato provinciale dell’arci di Varese
http://sabbamau.blogspot.com/ a cura di M. Sabbadini.
Vorremmo concludere lanciando un appello a non diffondere la fotografia, a tutela del diritto alla riservatezza e al rispetto di chi è stato gravemente colpito nei suoi affetti, tanto più in considerazione del fatto che si tratti di una bambina.
Giuseppe Musolino, Presidente del Comitato Provinciale dell’arci di Varese
Mauro Sabbadini,Presidente arci Cantello




