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Fame e spudoratezze

Publie le mercoledì 11 giugno 2008 par Open-Publishing

Ci sono pseudo ignoranze che sono spudoratezze. Dire che la fame nel mondo dipende da mancanza di cibo e’ una spudoratezza, e, se a farlo e’ un Papa, diventa un peccato capitale.

Di cibo al mondo ce n’e’ in abbondanza, ma le speculazioni delle multinazionali hanno alzato il prezzo dei cereali al punto da renderli inaccessibili agli affamati del mondo. Quando vivi con due dollari al mese e ti alzano di dieci volte il prezzo del tuo cibo base, questo si chiama ECCIDIO.

Ora credere che la soluzione sia favorire i produttori di OGM o gli speculatori di biocarburanti e’ da ipocriti o da pazzi. E puo’ farlo solo chi e’ possiede gli stessi titoli azionari. Non e’ data altra possibilita’.
Com’e’ possibile pensare che quelli che sono causa dei rialzi in Borsa dei prezzi del cibo possano abbassarli? Chi e’ causa della fame non sara’ mai la soluzione della fame.

Eppure con sfacciata baldanza Berlusconi e Ratzinger hanno tentato proprio questo. Poiche’ sono gli USA i principali percettori di questa rapina, connivenze politiche e patteggiamenti ideologici ci vorrebbero far credere che Bush e’ un benefattore e che sostenere gli OGM americani o le corporation dell’energia venga a beneficio dei poveri. E cosi’ tutti e tre si mettono sulla coscienza milioni di morti senza perdere il sorriso sulla faccia e anzi promettendo un benessere che non ci sara’.
Perche’ non favorire anche gli alti prezzi delle medicine per l’AIDS? O gli alti costi di una guerra infinita? O le altre rapine degli speculatori mondiali che cercano consensi eccellenti per aumentare le morti nel mondo?

Ormai non sono piu’ i tifoni o i terremoti le grande catastrofi mondiali, il peggior flagello e’ la Borsa, mercato anti-umano fuori da ogni regola o controllo, dove si bruciano migliaia di miliardi di valuta e dove milioni di vite umane sono usate strumentalmente per i cinici giochi di potere di una cricca di magnati. Ma che la Chiesa si metta trionfalmente al loro fianco e’ iniquo!

Sentite forse qualche autorita’ religiosa lanciare strali contro le crudelta’ del mercato o le distruzioni della Borsa o il cinismo delle grandi istituzioni neoliberiste? Nessuno che sottolinei come sia la barbarie del sistema economico a mietere vittime, non la penuria di cibo, che anzi il sistema e’ tale da alimentare altra morte proprio prendendo il controllo del cibo e facendone speculazione.

Ma cio’ che e’ ovvio e’ che un sistema siffatto e’ destinato ad avvitarsi su se stesso, non solo per le autodistruzioni che dipendono proprio dalle scelte incontrollate e dalle operazioni malefiche senza regola, ma perche’ la materia prima su cui il sistema esercita la sua predazione, l’umanita’, diventa sempre piu’ debole, esce da quel mercato che la vuole solo sfruttare, cessa di dare materia al divoramento cannibalico.

Alla fine non saranno colpito solo i poveri, ma anche le classi medie, con una conseguente riduzione di domanda che alla lunga paralizzera’ il mercato stesso. In un mondo dove ci sono troppi poveri sara’ sempre piu’ difficile restare ricchi e la recessione divorera’ alla fine gli stessi speculatori.

Aiuti umanitari? L’elemosina non e’ mai stata un palliativo. E chi non e’ messo in grado di sussistere da se’ non potra’ esistere domani in virtu’ di una elemosina.

Soli i freni all’avidita’ sregolata possono mettere il pianeta su un piano di sopravvivenza. Meglio farebbe il Papa a fare discorsi economici di piu’ profondo respiro che non limitarsi frettolosamente a ricorrere agli OGM per compiacere l’alleato americano. Meglio farebbe Ratzinger, se fosse un premier serio ed etico, a condannare le aberrazioni del mercato, le distruzioni del neoliberismo, gli sconquassi della Borsa, il cinismo dei governi, la menzogna delle guerre, l’avanzata del lucro e dell’avidita’ senza fine.

Ma se il Papa facesse questo, non sarebbe piu’ un Papa di destra, come e’ sempre stato e intende essere, sarebbe un socialista, ma questa cosa il Papa non vuole esserlo ne’ lo sara’ mai.

Ma allora non ci venga a dire che sta dalla parte dei poveri e sta esercitando il Vangelo, perche’ quello che invece fa e’ l’opposto di quel che deve. E allora il suo magistero e’ alla fine perche’ la parte materiale ha del tutto divorato la missione spirituale.

Ma noi dobbiamo dire che, come il neoliberismo un giorno finira’ perche’ non e’ un sistema sostenibile, cosi’ finira’ questo genere di Chiesa perche’ non e’ una Chiesa sostenibile.

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