Home > Far quadrato sull’antipolitica
La casta si difende. Hanno inventato il termine antipolitica e ne fanno abuso.
Lo scaltro Tremonti parla di reazione di elettori del csx delusi da un programma non realizzato; la colpa è di "ciò che la politica non ha fatto", come a dire: "noi faremmo meglio"; finge di ignorare la degenerazione morale e rappresentativa di cui è responsabile anche e specialmente la Cdl. Ma fingono tutti.
Non fanno che parlare tra loro a cerchio chiuso. Nessuno intervista Grillo, il suo staff, chi crede nella questione morale o nei diritti elettorali, si guardano tutti dal chiedere qualcosa a un comune cittadino. Nessuno osserva cose che gridano vendetta come l’ira per i referendum calpestati, la violazione della sovranità popolare o l’eccesso di privilegi e impunità della casta.
Sono così abituati a regnare senza considerare la gente che chiunque parli di riforma democratica e morale lo bollano come antipolitico per rimuoverlo come un ingombro indesiderato. Troppo facile ma troppo stupido e non farà che alimentare altra ira popolare.
E’ ben chiaro che i partiti si guardano bene dal bollare come antipolitica: il monopolio partitico, le pretese super leges, i privilegi e gli abusi, le impunità e le prescrizioni, le leggi antidemocratiche, lo sciopero fiscale, gli interessi di cosche mafiose o sette segrete, la carica istituzionale usata come potere assoluto e non come servizio delegato, la dilagante immoralità.
Nessuno di loro confronta i partiti italiani con i paesi europei, il nostro basso livello di democrazia con il loro, la scomparsa del principio di uguaglianza di fronte alla leggi, i feudi assoluti; nessuno dice che il giudizio negativo sui partiti italiani è anche di tutta Europa e che la stampa estera presenta la partitocrazia italiana con disprezzo, allo stesso modo in cui la vedono le piazze. Nessuno ricorda che ci hanno già messo all’ultimo posto nel mondo Europea per democrazia, libertà, informazione, stampa, moralità pubblica.
Hanno tutti, dall’estrema destra all’estrema sinistra, una paura matta di essere delegittimati e fanno quadrato.
E così le piazze di un milione di elettori vedono in questi attacchi solo la conferma di essere nel giusto.