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Fausto Bertinotti a Palazzo Ducale : "E’ ora di battere Berlusconi"

Publie le sabato 8 ottobre 2005 par Open-Publishing

Il leader di Rifondazione a Palazzo Ducale per le Primarie

"E’ ora di battere Berlusconi" Bertinotti lancia la volata

(d. al.)

ARRIVA di passo veloce nell’atrio del Ducale, visto che la pioggia mette in difficoltà la festa in piazza Matteotti, sorride e abbraccia i militanti forniti di magliette e post-it gialli che lo vogliono presidente, in vista delle primarie del 16 ottobre.

Fausto Bertinotti dice di non farsi un problema di arrivare dopo, al pari o prima di Prodi, ma un pensierino all’affermazione lo fa: «Dobbiamo battere la legge del pendolo, quella che quando c’è un governo di destra spinge gli elettori verso sinistra, ma che non deve poi farli nuovamente spostare se la sinistra al governo segue la
destra nelle scelte fondamentali.

Dobbiamo battere Berlusconi e cambiare politica: certo, se vinceremo le primarie saremo avvantaggiati nel farlo».

Per vincere, bisogna usare la legge che c’è, spiega nell’intervista pubblica con Maurizio Maggiani e don Andrea Gallo, perché sarebbe un elemento fuorviante andare a cambiare la norma in corsa, «anche se io sono e resto proporzionalista, ma questo è un discorso che affrontereno dopo, quando avremo battuto Berlusconi e saremo al governo» insiste.

Quando la politica fondamentale sarà quella fiscale, con una "aggressione alla
rendita" che non vuole chiamare patrimoniale («nemmeno sotto tortura»), ma
che significa una ripartizione della pressione fiscale sui redditi per salvaguardare chi ha subito finora le conseguenze più gravi, mentre uno degli elementi prioritari dovrà essere «Una sistematica lotta all’evasione fiscale, programmata anno per anno con l’obiettivo finale, esplicito, di abbatterla».

Intanto i cittadini se la devono vedere con i tagli agli enti locali, che sono "cinici e maliziosi" perchè, oltre a colpire la spesa più vicina ai bisogni immediati dei cittadini, «il governo in questo modo si fa scudo delle Regioni e dei Comuni per fare tagli assolutamente impopolari in vista delle elezioni».

Intanto ci sono le primarie, che, dice, «sono una cosa seria», e i cui risultati permetteranno di mettere a punto il programma: previsioni però non ne vuol fare, ai sondaggi non crede, specialmente in questa fase, ma certo confida. E a chi mi chiede come si può stare con i moderati, dice, «siamo obbligati e non possiamo permetterci lussi: sarebbe tale se dovessimo avere altri cinque anni di governo Berlusconi, sarebbe la rovina del paese».

Don Gallo lo sollecita a impegnarsi perché nella prossima legislatura, se ci sarà la guida del centrosinistra, parta finalmente la commsisione parlamentare d’inchiesta sul G8 e sui fatti di Genova, e lui dice di sì,. che verrà il giorno della verità, come ha già risposto di sì a Mark Covell, il giornalista inglese ferito alla Diaz, sull’impegno di incontrare i protagonisti di quella notte nera della repubblica.

Da Repubblica