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Ferrando, Prc avvia consultazioni per la revoca della candidatura
Publie le mercoledì 15 febbraio 2006 par Open-Publishing2 commenti
Il leader trotzkista ha fatto esplodere un’aspra polemica rivendicando
il "diritto alla sollevazione popolare irachena contro le nostre truppe"
ROMA - E’ durata meno di un mese la candidatura di Marco Ferrando, leader di "Progetto Comunista", nelle liste del Prc. Oggi infatti sono formalmente partite le procedure che dovrebbero portare all’esclusione dalle liste elettorali del leader trotzkista dopo il clamore suscitato dalle sue dichiarazioni in cui diceva che gli iracheni avevano diritto a sparare contro i soldati italiani come hanno fatto a Nassiriya, e che di ora in ora hanno fatto crescere l’imbarazzo nel partito di Fausto Bertinotti.
Un incidente c’era gia stato la settimana scorsa per alcune dichiarazioni di Ferrando su Israele, e venerdì in direzione il segretario lo aveva rimproverato, pretendendo una smentita. Ora tra i due si è al muro contro muro, e il depennamento di Ferrando dalle liste non sembra più evitabile. A sancirlo dovrebbe essere venerdì prossimo la segreteria del partito, impegnata in queste ore in una consultazione telefonica con i componenti del Comitato politico, unico organismo con il potere di decidere la revoca.
A spingere il leader del Prc a compiere il passo decisivo non deve essere stata solo la maggioranza interna del partito, ma anche la reazione irritata degli altri leader del centrosinistra: da Prodi che ha bollato le parole di Ferrando come "folli ed incoscienti", fino a D’Alema e a Fassino. Per non parlare del centrodestra, con Fini e Martino in testa, che ha subito colto l’occasione per un’offensiva tutta tesa a dimostrare che l’Unione non è una coalizione ma un’armata Brancaleone.
Ferrando di buon’ora è stato convocato nella sede del partito, in Via del Policlinico, dove il responsabile dell’organizzazione Francesco Ferrara, per via dell’assenza di Fausto Bertinotti impegnato a Strasburgo, gli ha comunicato la decisione della segreteria di mettere in discussione la sua candidatura. Decisione che lo stesso Bertinotti (che viene descritto come "furibondo") gli ha poi confermato al telefono. Inutilmente i cronisti a Strasburgo hanno inseguito il leader di Rifondazione per farlo parlare del ’caso Ferrando’.
Bertinotti non ne ha voluto sapere, ma non è difficile immaginare che lo abbia invece fatto nel corso di un lungo colloquio avuto con Massimo D’Alema, anche lui oggi a Strasburgo. Ma non c’è stato bisogno delle sollecitazioni degli alleati (Prodi ha sostenuto con i cronisti di non aver parlato con Bertinotti negli ultimi due giorni). Grande è stata infatti l’irritazione dei vertici del Prc, e in un momento delicatissimo della campagna elettorale - come sostiene ad esempio il deputato Alfonso Gianni, uno dei dirigenti più vicini al leader - "non si può certo essere impegnati a smentire le parole dei nostri candidati".
Ferrando non sembra tuttavia rassegnato. "Il Prc - ha attaccato subito dopo il colloquio a Via del Policlinico - rischia di subire una umiliazione pubblica, e la sua stessa sovranità politica è in pericolo di fronte alle pressioni che vanno da Fini a Prodi". E si è detto sicuro che ora nel Prc si avvierà una battaglia a difesa della democrazia interna che coinvolgerà non solo "Progetto Comunista" (7%), ma l’intera minoranza interna (40%).
Un auspicio supportato dalle prime prese di posizione a suo favore di Claudio Grassi e Salvatore Cannavò. Ma smentito proprio da un esponente della sua componente, Francesco Ricci, che ricorda il voto contrario alla sua candidatura da parte della maggioranza di "Progetto Comunista". Intanto, chi lo conosce bene, come Elettra Deiana, dà una spiegazione alle "violente" esternazioni di Ferrando, e cioè che sarebbero figlie dell’ostilità incontrata dalla sua candidatura proprio nella sua componente.
"E’ come se volesse dire al suo elettorato - ha osservato Deiana - che la sua candidatura è strumentale e che in realtà la sua mente è fuori dalle istituzioni". Ma c’è anche chi vede nel "caso Ferrando" un’occasione per Bertinotti per dimostrare a Prodi che non deve nutrire timori sulla ’tenuta’ di Rifondazione comunista.
Messaggi
1. > Ferrando, Prc avvia consultazioni per la revoca della candidatura, 3 marzo 2006, 20:54
Ferrando non va bene in Abruzzo,
ma che dire del candidato in Abruzzo al senato di A.N. , nonchè direttore del settimanale Area , De Angelis Marcello?
Avete mai sentito i testi delle sue canzoni, o semmai conoscete la sua storia politica ?..che inizia con 3 anni di carcere per ricostituzione del partito fascista...
Bene è il candidato n. 2 al senato dopo Altero Matteoli.Evidentemente dopo er pecora A.N. voleva alzare il valore intelletuale del suo partito.
Remo Gaspari
1. > Ferrando, Prc avvia consultazioni per la revoca della candidatura, 3 marzo 2006, 22:14
Marcello De Angelis è stato un lottarmatista nero prima in Terza Posizione e poi nei Nar di Giusva Fioravanti.
Campione di rugby e cantautore di "canzoni di rivolta" ( il suo gruppo si chiama "270 bis " dal nome della legge sulla "associazione sovversiva" ) è il fratello di Nanni De Angelis, altro esponente di Terza Posizione che mori’ ufficialmente suicida ( ma la cosa non è affatto credibile) dopo l’arresto insieme a Ciavardini, imputato per la strage di Bologna.
Compagno della eurodeputata di A.N. Roberta Angelilli ( anche lei con trascorsi nell’ ultradestra dei primi anni ottanta) è stato, dopo i soggiorni in carcere, "riciclato" da Storace ed Alemanno prima nella redazione della rivista "Area" ( quella finanziata illegalmente dal boss di Parmalat, Calisto Tanzi) e poi nella segreteria di Alemanno al Ministero delle Risorse Agricole.
Ogni commento è superfluo .......
Keoma