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Ferrero: «Basta, ora via da quella guerra»
Publie le martedì 26 agosto 2008 par Open-Publishing2 commenti
Ferrero: «Basta, ora via da quella guerra»
Un’altra drammatica giornata di guerra in Afghanistan.
Con i tre soldati italiani feriti, con la strage della Nato. Che è avvenuta l’altro giorno, ma di cui si è avuta notizia solo ieri. Le reazioni del governo si limitano alla solidarietà ai familiari delle vittime italiane. Silenzio, invece, sulle conseguenze dell’ultimo bombardamento «alleato».
Esattamente come fa il piddì, attraverso uno dei tanti suoi ministri «ombra», Roberto Pinotti. Chi invece prova a tirare le somme di questa «estate di guerra» è la sinistra. Lo fa attraverso le parole del segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero. «Quanto sta accedendo in Afghanistan, con 76 civili - tra cui molitssime donne e bambini - morti a seguito di un bombardamento ordinato dalla coalizione militare a guida statunitense che si vanno a sommare, nel tragico bilancio di vittime e di orrore che ci giunge in queste ore da Kabul, ai tre
militari italiani feriti questa mattina, nelle vicinanze della capitale afghana (a cui vanno i miei migliori auguri di pronta guarigione) e ai 10 soldati francesi uccisi l’altro ieri, ci dicono una cosa sola. Che il ritiro delle nostre truppe da un simile teatro di guerra, dove nulla più rassomiglia a una missione di pace, deve essere immediato e irrevocabile».
Deve avvenire subito. Lo sottolinea anche Claudio Grassi, della direzione di Rifondazione. «Che cosa stiamo aspettando a ritirare le truppe?», si chiede. «Non sono sufficienti i 12 italiani deceduti (e gli oltre 100 feriti) dall’inizio della guerra a oggi? La missione a guida Nato si è rivelata un errore clamoroso e drammatico, che il governo italiano deve avere l’onestà di riconoscere. Come per l’Iraq, anche in Afghanistan siamo di fronte al fallimento della politica guerrafondaia di Bush: aumentano gli attentati e le morti (oltre alla produzione di droga) in un paese privo di una vera organizzazione politica e amministrativa. Rifondazione comunista lo dice dal primo giorno di guerra e lo ribadisce oggi: torniamo a casa, ritiriamo immediatamente gli oltre duemila soldati che sono di stanza in Afghanistan e diamo così, concretamente, il nostro contributo per l’avvio di un vero processo di pace».
Fin qui la sinistra. Inutile cercare per tutta la giornata, riflessioni da parte dell’opposizione parlamentare. Che con le parole di Roberto Pinotti, ministro della Difesa del governo «ombra» del piddì, si limita a esprimere solidarietà ai parenti dei tre soldati italiani. «A nome mio e del partito democratico intendo esprimere vicinanza ai militari feriti questa mattina in un attentato. Un pensiero particolare va alle loro famiglie e a tutti i nostri militari che operano in quelle regioni dimostrando nel contempo professionalità e un alto spirito umanitario». Sul resto, nulla.
Messaggi
1. Ferrero: «Basta, ora via da quella guerra», 26 agosto 2008, 18:53
E’ difficile credere alla sincerità di Ferrero e Grassi.
E’ facile ricordare che questi signori non esitarono a sbattere fuori Turigliatto per avere avuto il coraggio di affermare, già un anno fa, quanto loro sostengono oggi.
Se stare all’opposizione consente di rinsavire, auguro al PRC altri cent’anni di opposizione.
2. Ferrero: «Basta, ora via da quella guerra», 26 agosto 2008, 18:59, di durruti
uscite da tutte le giunte dove siedono assassini-razzisti e complici di guerra, come pd e compagnia bella allora forse crederemo alla vostra buona fede!
altrimenti vi dimostrerete per quello che siete, opportunisti!