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Ferrero (Prc): la Gelmini si dimetta. No alla scuola razzista

Publie le venerdì 17 ottobre 2008 par Open-Publishing

Ferrero (Prc): la Gelmini si dimetta. No alla scuola razzista

di Alessandro Cardulli

Rifondazione comunista chiede le dimissioni del ministro Maria Stella Gelmini. Paolo Ferrero ha avanzato questa richiesta a fronte della “ protesta che sale forte e compatta, ma anche colorata e variegata nelle scuole medie, superiori come nelle università” Il segretario del Prc ricorda le migliaia di email che inondano il Quirinale contro un progetto di “riforma” della scuola che definisce “demenziale e assurda.” Poi rivolgendosi alla Gelmini afferma: “ L’unica cosa buona che il ministro dell’Istruzione dovrebbe fare è quello di dimettersi e restituire il mandato.

Naturalmente non prima di aver ritirato un provvedimento che mira a seppellire tutte le cose buone fatte in decenni di riforme e cambiamenti della scuola italiana,riforme conquistate dalle lotte degli studenti,degli insegnanti e del personale docente” Ferrero parla poi di tentativo di una “ vera e propria demolizione dell’istruzione pubblica”, di “ selezione di classe”, di “ tagli indiscriminati”: Sempre da Rifondazione viene una forte presa di posizione sulla mozione presentata da Cota ( Lega Nord )e approvata dalla Camera che la Gelmini si accinge a trasformare in legge relativa alla introduzione nelle nostre scuole di “ classi di inserimento” per i figli di immigrati. “ E’ un provvedimento semplicemente intollerabile- afferma Claudio Grassi, della segreteria nazionale del Prc-indegno di un paese civile, che sparge altra benzina sul fuoco del razzismo e della xenofobia di massa dilagante. Un provvedimento che introduce un regime di apartheid che discrimina ed esclude dalla formazione pubblica bambini nati da genitori non italiani” Proteste, indignazione,manifestazioni si sono susseguite per tutta la giornata mentre prendeva sempre più forza il movimento contro i provvedimenti del governo.Prese di posizione sono venute dalle forze politiche, dal mondo dell’associazionismo, anche dall’interno della maggioranza.

Walter Veltroni si è chiesto: “ Avremo tollerato quando eravamo noi gli emigranti che i nostri figli fossero in classi diferrenziali? Il capogruppo di Italia dei Valori in Commissione cultura della Camera parla di “mozione umiliate che soffia sul fuoco dell’intolleranza”. Parole di fuoco vengono da Famiglia cristiana il cui direttore, Don Sciortino afferma che “ che con provvedimenti come questo “ si costruisce l’humus in cui nascono episodi di intolleranza, violenza a razzismo” Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil richiama la questione scuola in tutti i suoi aspetti con la decisione dei sindacati di categoria -ricordiamo- di dar vita allo sciopero generale del settore per il 30 ottobre. ”Una divisione così netta- sottolinea- fra bambini che parlano l’italiano e coloro che non lo<parlano ancora correttamente richiama gli aspetti bui dell’apartheid”. Sia di fronte - prosegue- alla “ennesima dimostrazione dell’intolleranza razziale che caratterizza la destra al governo, <ma anche alla conseguenza della devastazione contenuta nei provvedimenti sulla scuola: i tagli previsti dalla riforma Gelmini determinano,infatti l’impossibilità di seguire adeguatamente tutti i bambini nelle loro specificità “. Protesta anche l’Anci, l’associazione dei Comuni che per bocca del suo vicepresidente, Fabio Sturani, sindaco di Ancona ricorda che in Italia ci sono circa 690 mila studenti stranieri presenti nell nostre scuole che rappresentano oltre 190 nazionalità. “

Nessuno-afferma-mette in dubbio che ci sia la necessità di un sostegno scolastico, ma questo deve aggiungersi alla normale programmazione delle attività e soprattutto deve essere inserito in un quadro, concreto, di pari opportunità e di sostegno all’integrazione”. Da esponenti della maggioranza, come il sindaco di Roma Alemanno vengono segnali di preoccupazione. Certo non c’è la condanna netta di posizioni razziste come quelle espresse dalla mozione approvata. Si chiede infatti “un confronto con il mondo del volontariato, dell’associazinismo cattolico e con tutti coloro che operano nel campo dell’istruzione e dell’immigrazione”.

Lo fa Alemanno mentre la Mussolini chiede d valutare con attenzione la creazione di classi di transizione che “rischierebbero di dar luogo a diversità fra studenti suscettibili di trasformarli in cittadini socialmente diseguali”. Questi ultime decisioni della maggioranza che ha approvato il provvedimento leghista, se ce fosse stato bisogno, hanno dato ulteriore motivazioni al movimento di lotta nelle scuole, nelle università. E’ partita la “notte bianca” degli studenti in tante città italiane contro la “riforma” della Gelmini. Manifestazioni per tutta la notte che fanno seguito a quelle di una giornata che ha visto scioperi, occupazione di facoltà universitarie, prese di posizione anche di rettori, iniziative di comitati di studenti e genitori, di insegnanti, dricercatori, precari. Valga per tutti quanto affermato dal rettore dell’Università di Pisa che ha convocato un’assemblea di ateneo esprimendo “ in modo unitario la<protesta dell’ateneo contro provvedimenti che dal 2010 renderebbero insostenibile la situazione del sistema universitario nazionale”