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Ferrero in sella a Prc parte dall’Ilva

Publie le giovedì 31 luglio 2008 par Open-Publishing

Ferrero in sella a Prc parte dall’Ilva

Il neosegretario nazionale di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, ha incontrato alcuni operai davanti al siderurgico di Taranto e ha detto: «Questa azienda fa così tanti profitti che non c’è da scegliere tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro. Cercheremo di far scucire da Riva i soldi per mettere a posto lo stabilimento»

TARANTO – «Questa azienda fa così tanti profitti che non c’è da scegliere tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro. Cercheremo di far scucire da Riva i soldi per mettere a posto lo stabilimento sia sul versante dell’ambiente sia sul versante degli infortuni che su quello degli stipendi e del diritto al lavoro». Lo affermato il neosegretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, che ha oggi incontrato alcuni operai davanti allo stabilimento siderurgico.

«Noi siamo qui a dire – ha aggiunto – che daremo una mano ai lavoratori nella vertenza aziendale che ci sarà in autunno così come lavoreremo per tentare di bloccare il governo Berlusconi con le azioni di peggioramento delle condizioni di vita che sta facendo».

«Non ci sono elezioni all’orizzonte – ha concluso – nessuno può pensare che veniamo qui per tirare a casa quattro voti. Non stiamo scherzando, c’è un impegno vero a ripartire dai luoghi di lavoro e dalla questione sociale».

CONTESTATO DA POCHI

Al suo arrivo davanti alla portineria dell’Ilva, Paolo Ferrero, leader di Rifondazione di Comunista, è stato contestato da un gruppo esiguo di lavoratori che gli hanno posto i problemi dell’inquinamento, dell’esposizione all’amianto, delle condizioni ambientali della città e dell’azione svolta in proposito dai sindacati.

«Conosco bene i problemi di chi lavora in fabbrica perchè io stesso vengo dalla fabbrica – ha spiegato il segretario nazionale del Prc – e se oggi comincio da qui, un senso lo ha, e cioè che Rifondazione mette al centro del suo impegno la condizione di chi lavora, la condizione di chi è operaio, impegnandosi a contrastare con forza le politiche del governo e della confindustria».

Secondo Ferrero, «le cose che ha fatto Nichi sono positive – ha detto parlando della lettera che il presidente della Regione Puglia ha inviato ieri a Silvio Berlusconi sulla necessità di abbassare le emissioni di diossina – si tratta quindi di assumere responsabilità precise su questo ed è cosa che devono fare sia il governo che l’azienda. La nostra linea è che un’azienda come l’Ilva che fa così tanti profitti possa anche intervenire sul versante degli infortuni, degli stipendi, del miglioramento delle condizioni di lavoro in fabbrica e dell’ambiente».