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Ferrero, un’assemblea di massa per costruire l’opposizione al governo

Publie le martedì 13 maggio 2008 par Open-Publishing

Ferrero, un’assemblea di massa per costruire l’opposizione al governo

di Carlo Sandri

Berlusconi, aprendo il dibattito alla Camera sulla fiducia, si è rivolto a Dio, tanto per fare cosa gradita a Papa Ratzinger, in questi giorni impegnato ad attaccare le leggi dello Stato, a partire da quella sull’aborto.
Dice il capo del goverio: “ Le sfide sono sempre scommesse e per questo invoco l’aiuto di Dio”. Invece che alla Camera sembrava di essere in un’agenzia di quelle in cui si praticano ogni genere di scommesse.
Ma, si sa, Berlusconi è fatto così. Dopo Dio, proprio per non apparire la controfigura del pontefice, si è appellato proprio alla dea bendata, in un rigurgito di paganesimo: “ Anche la fortuna – ha detto. Ha un ruolo importante ma serve che venga aiutata, se non sedotta dal coraggio”. Quella parola “ sedotta” non poteva mancare dal lessico berlusconiano. Appunto la “seduzione” è stata il leit motiv del suo intervento, tutto testo a evitare contrasti. Lo ha notato in modo particolare l’ex ministro di Rifondazione, Paolo Ferrero, il quale ha sottolineato che “ Berlusconi dopo aver vinto le elezioni mi pare normale che provi a realizzare il suo programma senza conflitti.

E’ l’obiettivo di ogni governo.” “ Il problema- ha proseguito- è la reazione del Pd che invece di contrastare i contenuti di questo progetto pare intenzionato al dialogo emendativi. Si ha addirittura l’impressione che il Pd cerchi di trarre la propria legittimazione proprio dal riconoscimento che gli viene da Berlusconi”. Questa impressione è suffragata dall’andamento del dibattito, dello scambio di cortesie fra Berlusconi e Fassino. Molto soft, molto, aperto, molto disponibile a parlare, a dialogare con il Pd, il capo del governo. Del resto proprio ieri aveva fatto sapere ufficialmente a Walter Veltroni che, dopo il voto di fiducia, avrebbe avuto il piacere di incontrarlo e di aprire così un canale di dialogo continuo. Insomma, Dio, la fortuna e Walter è sembrato voler dire. “ Il dialogo –ha affermato- può e deve cominciare da subito. Non sono mai stato un uomo solo al comando. Si deve solo preservare lo spirito e l’ironia fra le parti”.

Una cosa è certa: non è mai stato un uomo solo. Si è sempre portato dietro la corte dei suoi più fidati. E anche questa volta, la lista dei ministri e dei sottosegretari è piena zeppa di uomini (pochissime le donne) del suo staff. In questa vena di buonismo ha trovato il modo di elogiare anche il governo ombra del Pd che “ può essere d’aiuto per il governo del paese”. La prima risposta gli è arrivata da Fassdino che,quasi quasi, non gli ha detto che avrebbe dato la fiducia ma c’è andato molto vicino. L’ex segretario dei Ds ha incentrato il suo intervento s sulla novità dei “toni” jusati da Berlusconi, soft, dialoganti, paciosi. E tanto è bastato al ministro ombra del Pd per dichiarare la propria soddisfazione. Poi, timidamente, ha azzardato: “ Vediamo se c’è una sostanza nuova”. E, così come ha detto anche Franceschini, il vice di Veltroni, Fassino ha attribuito il merito dei toni dialoganti di Berlusconi ai toni dialoganti del Pd durante la campagna elettorale.

Abbiamo visto come è andata a finire. In tutt’altra chiave il commento di Ferrero che ritiene “assolutamente necessario che tutta la sinistra, politica e sociale, si riunisca per costruire una piattaforma di mobilitazione contro i propositi di Berlusconi. Che in una situazione in cui un terzo delle famiglie italiane non arrivano a fine mese l’unica misura ipotizzata sui salari consiste nella detassazione degli straordinari e delle liberalità in un quadro di riduzione del peso dei contratti nazionali di lavoro, è un fatto vergognoso e destinato a ridurre ulteriormente il potere d’acquisto dei salari” “Il governo Berlusconi- ha proseguito -sceglie di foraggiare i grandi interessi anche quando ripropone un piano di grandi opere osteggiato dalle comunità locali in un contesto in cui mancano i soldi per la sanità e gli anziani e non ci sono case popolari per chi ne ha bisogno”. Ferrero propone a tutta la sinistra una prima assemblea di massa per il “2 giugno per costruite nel Paese quella opposizione- dice – “ che il Pd pare non voler costruire in Parlamento”.