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Ferrero va all’attacco: "Piano inaccettabile, faremo una forte opposizione"

Publie le venerdì 5 settembre 2008 par Open-Publishing

Il segretario del Prc: «Niente sviluppo e sicurezza a rischio»

Ferrero va all’attacco: "Piano inaccettabile, faremo una forte opposizione"

Sul rinnovo dei modelli contrattuali le parti sembrano avvicinarsi a piccoli passi verso la soluzione.

La discussione c’è l’8 e il 9 settembre, ma i segnali che abbiamo non sono positivi. Prima di tutto è chiaro che la trattativa ha un perimetro rigido con l’inflazione Istat sopra il 4%, che non è quella reale, e con l’inflazione programata all’1,7. La trattativa cerca una mediazione più vicina all’1,7 che al 4%. Cioè si sta programmando la riduzione dei salari. Il contratto durerà tre anni e non due, senza recupero. Se poi si aggiunge che la questione del fiscal drag è stata addirittura cancellata dall’agenda politica si capisce che quello che si prepara è solo un accordo a perdere che ha lo scopo di ridurre il salario reale dei lavoratori nel contratto nazionale in maniera che le aziende possano a livello aziendale dare più soldi a chi gli pare, come e quando vogliono.

Come faranno Cgil, Cisl e Uil a portare un accordo così nei luoghi di lavoro?

Da questo punto di vista mi pare di capire con questo impianto suicida Cisl e Uil sono d’accordo. Temo che anche la Cgil per la solita paura dell’isolamento si prepari ad accettare una intesa che è semplicemente un peggioramento del già negativo accordo del 23 luglio del 93.

Tenteranno di recupare con il secondo livello?

L’estensione della contrattazione è una trappola. Dove si farà, perché nessuno è obbligato a fare accordi, servirà se va bene a recuperare ciò che manca del contratto nazionale. Cioè nella sostanza gli si fa fare la fine che ha fatto la scala mobile; un po’ alla volta lo si elimina.

Si è sempre parlato di una ragione politica per la firma dell’accordo.

La discussione in Cgil è fondata sull’assurdo cioè sull’idea che si possa frae un accordo con la Confindustria e continaure a lottare contro ilgoverno. E’ un non senso politico. Se si farà l’accordo con la Confindustria, il Governo lo incamererà e lo considererà giustamenete un successo della sua politca generale. Potrà dire che sul piano sociale non ha opposizioni visto che la Confindustria sta con il gioverno in Alitalia e tutto il resto e i sindacati firmano per ridimensionare il contratto nazionale. Davvero c’è da essere preoccupati. Con questo accordo se la Cgil lo firma, fino all’ultimo spero ancora che non sia così, si rompe con tutta quella parte della Cgil, a partire dalla Fiom, che in questi anni hanno retto il conflitto. Di questo discuteremo a Parma alla festa della "Rete 28 aprile". Nessun sindacato europeo farebbe un accordo che programma la riduzione dei salari, a meno di non ottenere enormi risultati sul piano delle politiche economiche che francamente non sono nemmeno all’orizonte. Sarebbe un puro cedimento e come tale andrebbe affrontato.

I pubblici sembrano la parte più debole in questo momento.

Il governo sta già desindacalizzando i pubblici. La campagna contro i fannulloni copre il taglio dei salari e dei diritti per tutti i lavoratori. Quindi mi pare chiaro che un accordo solo con la Confidnuria avrebbe ulteriori riflessi negativi nel senso che garantirebbe ai pubblici qualche bastonata in più.

Fa. Seba.