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Festa negli Usa, morte in Afghanistan

Publie le giovedì 6 novembre 2008 par Open-Publishing

Festa negli Usa, morte in Afghanistan. Ancora vittime civili sotto le bombe americane

KABUL – In questi giorni la parola “cambiamento” sembra irrimediabilmente andare a braccetto con l’America. Eppure, mentre in gran parte del pianeta si continua a salutare positivamente l’elezione di un presidente Usa democratico, in Afghanistan continuano a cadere bombe marcate Stati Uniti. All’indomani dell’uccisione di almeno 40 civili, altre sette persone hanno perso la vita a seguito di un raid delle truppe di coalizione. Lo segnalano funzionari del governo afghano, specificando che le bombe sono cadute dopo che un convoglio di truppe afghane e americane è stato attaccato da ribelli talebani nel distretto di Ghormach della provincia di Badghis, nella parte nordoccidentale del Paese.

Ma se in base a quanto ha dichiarato il capo del distretto Abdullah, le vittime sarebbero meno di una decina tra i civili ed una quindicina di ribelli, secondo quanto riferito dal capo del consiglio provinciale Qari Dawlat, citando abitanti del villaggio, i morti sarebbero addirittura 30.

Intanto, un portavoce dei militari Usa ha detto di non essere al corrente della vicenda, sulla quale si indagherà. Proprio ieri il presidente Hamid Karzai aveva rimesso sul tavolo la questione delle vittime civili come principale fonte di tensione con i suoi alleati, gli Stati Uniti, ed aveva lanciato un appello al neoeletto presidente, Barack Obama, affinché ponesse fine all’uccisione di innocenti, facendone la sua principale priorità.

Ma in ogni guerra, com’è noto, muoiono anche “i non combattenti”. Obama è intenzionato a rinforzare le truppe sul fronte afghano. Insomma, due più due non può che risultare quattro.