Home > Firma per il referendum
Firma per il referendum: NO alla controriforma Berlusconi-Bossi
No al premierato assoluto e al regime del capo
No alla devolution che divide socialmente il paese
Salviamo la Costituzione della Repubblica
Abbiamo poco tempo, fino a metà febbraio 2006, per raccogliere le firme necessarie per chiedere il referendum popolare per cancellare con il voto delle cittadine e dei cittadini la controriforma costituzionale del governo di centrodestra, che distrugge la Seconda parte della Carta costituzionale, cioè le istituzioni che sono chiamate a garantire i diritti fondamentali sanciti nella Prima parte.
La Costituzione italiana è stata sempre o disattesa o attaccata: come disse Piero Calamandrei in Italia si è assistito da sempre al ‘disfattismo costituzionale’. Prima, per decenni la Costrizione non è stata attuata, poi è stata attaccata per più di vent’anni con l’intento di stravolgerla per introdurre forme di ‘democrazia del capo’, cioè la negazione della democrazia costituzionale, che ha nei diritti fondamentali, negli istituti di garanzia - come la Corte costituzionale, il Presidente della repubblica o il Consiglio superiore della magistratura -, nel Parlamento e nella partecipazione i suoi capisaldi.
Il referendum popolare è l’occasione non solo per cancellare la controriforma ma anche per ribadire che i/le cittadine/i affermano il proprio legame e sostegno alla Costituzione nata dalla lotta di Liberazione.
Non ci basta che i/le parlamentari o i Consigli regionali chiedano il referendum: crediamo che debbano essere tutti/e i/le cittadini/e a chiedere il referendum per salvare la Costituzione repubblicana.
La legge Bossi-Berlusconi attua una grave ‘rottura costituzionale’ perché:
– cambia l’intera Seconda parte della Carta del ’48, ledendo le disposizioni dell’art.138 che impone al legislatore della revisione costituzionale di intervenire con modifiche puntuali di singoli istituti;
– stravolge la forma di governo parlamentare attraverso l’introduzione del premierato assoluto, annullando il ruolo del Parlamento ridotto a esecutore della volontà del Primo ministro;
– trasforma le elezioni in un processo di investitura del Primo ministro che non dovrà richiedere neppure la fiducia e potrà controllare a suo piacimento la maggioranza parlamentare disponendo del potere di scioglimento della Camera;
– manomette le istituzioni di garanzia - Presidente della Repubblica, CSM, Corte costituzionale -svuotandole dei loro compiti di salvaguardia del pluralismo istituzionale, dei diritti, civili politici e sociali, di ogni cittadino/a;
– dietro un falso federalismo, dato che il Senato non sarebbe organo rappresentativo delle realtà istituzionali territoriali, provoca la secessione dei ricchi dai ceti poveri attraverso la devolution delle competenze in materia sanitaria ed educativa, così da spezzare l’unità giuridica e politica della Repubblica e annullare il diritto di uguaglianza e la pari dignità sociale delle persone, sancita dall’art. 3 della Costituzione.
Firma per il referendum popolare a sostegno della nostra Costituzione
Tutte le sere dalle ore 18.00 alle ore 20.00 presso la sede di RIFONDAZIONE COMUNISTA- Costa Lombarda 16 b- JESI.
Per informazioni