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Frammartino, la salma tornata in Italia e gli amici preparano una sala-ricordo
Publie le martedì 15 agosto 2006 par Open-Publishing
L’aereo con il corpo del giovane volontario ucciso giovedì a Gerusalemme è atterrato a Ciampino. Poi la camera ardente a Monterotondo
Il padre Michelangelo, "assolve" il suo assassino: "Mio figlio vittima dell’ingiustizia del mondo, non del povero cristo che l’ha ucciso"
ROMA - Angelo Frammartino è tornato in Italia. L’aereo che trasportava la salma del giovane volontario ucciso a Gerusalemme è atterrato a Ciampino intorno alle 18. Il primo a scendere dalla scaletta è stato il padre Michelangelo che era andato a Gerusalemme a prendere il figlio morto. "Angelo ci ha sempre chiesto di essere forti - ha detto semplicemente il professor Frammartino -. Dobbiamo essere forti come era lui".
Ad accogliere la salma anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti (che parteciperà ai funerali), il viceministro degli Esteri Patrizia Sentinelli e il segretario dela Cgil, Guglielmo Epifani. Bertinotti ha incontrato i genitori di Angelo in una saletta dell’aerostazione. Poi la bara, avvolta in una bandiera della pace, è stata scaricata dalla stiva posteriore dell’Airbus e gli amici si sono avvicinati per riceverla.
Alcuni ragazzi l’hanno portata a spalle fino al carro funebre argentato. Dopo l’ultimo mesto addio dei genitori, della sorella, di Bertinotti e delle altre autorità, il carro funebre ha lasciato poco dopo le 18.15 lo scalo diretto all’istituto di medicina legale della "Sapienza" di Roma dove è stata eseguita l’autopsia. Affranta, la mamma di Angelo, è stata sostenuta da familiari e amici fino alla vettura.
Il corpo di Angelo è stato poi trasferito a Monterotondo, la cittadina alle porte di Roma dove il ragazzo viveva con la sua famiglia. Ad accogliere la bara, avvolta nella bandiera della pace, tra applausi e lacrime, nel cortile del municipio, era raccolti molti cittadini, i parenti, i suoi amici di Rifondazione e i volontari che con lui erano a Gerusalemme dove è stato ucciso.
Nell’aula consiliare del municipio è stata allestita la camera ardente. Per domani, giorno delle esequie, che si terranno nel duomo alle 16, il comune ha proclamato il lutto cittadino.
Intanto, gli amici e i compagni del circolo di Rifondazione comunista di Monterotondo hanno allestito una sorta di sala-ricordo in suo onore. La sala, attigua all’aula consiliare, ospita articoli, scritti ed e-mail del ragazzo, che da un anno e mezzo era coordinatore dei giovani comunisti del locale circolo di Rc. Dopo la veglia di ieri sera, nella piazza del Duomo, in contemporanea con quella tenuta a Gerusalemme nel luogo in cui Angelo è stato ucciso, i suoi compagni hanno voluto ricordare così l’impegno per la pace e la non violenza del loro amico.
Un impegno sottolineato anche dal padre, Michelangelo, che ieri ha pronunciato anche parole di comprensione verso il giovane, e ancora non identificato, assassino del figlio: "Non ho nessun motivo di rancore - ha dichiarato - è normale che in un popolo, quando è in grave difficoltà, non ci sia razionalità. Mio figlio è vittima dell’ingiustizia del mondo, non di quel povero cristo che l’ha ucciso".
Sempre oggi, la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla morte di Angelo. Gli accertamenti sono affidati al pubblico ministero Carlo Lasperanza, che procede per omicidio volontario.