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Francia, Cpe: Gli studenti chiedono le dimissioni del governo Villepin

Publie le lunedì 27 marzo 2006 par Open-Publishing

Il Coordinamento nazionale degli studenti universitari e liceali ha chiesto il ritiro del Cpe e le dimissioni del governo de Villepin. 300 delegati di 60 universita’ e un centinaio di liceali si sono riuniti all’universita’ di Aix-Marsiglia I, chiedendo "le dimissioni del governo che ha avuto l’audacia, l’imprudenza, l’arroganza di far adottare con un decreto il Contratto di primo impiego. Il governo ha giocato la carta del conflitto, del deterioramento e della violenza poliziesca".

Dopo il gran rifiuto delle organizzazioni degli studenti, che oggi non si sono presentati all’incontro con Dominique de Villepin sul contestatissimo Cpe o contratto di primo impiego, il primo ministro francese è apparso per una breve dichiarazione con quello che sembra un ramoscello d’ulivo in mano: "Voglio rispondere alle due preoccupazioni maggiori dei giovani: il periodo di due anni di prova e le condizioni di interruzione del contratto". Proprio i due punti su cui gli imprenditori la settimana scorsa avevano suggerito al governo di trattare.

"Speriamo che col dialogo, si possa rapidamente trovare una soluzione" ha detto Villepin. Il Cpe prevede, per i minori di 26 anni, l’assunzione con un periodo di prova di ben 24 mesi in cui si può essere licenziati in tronco. Nato per invogliare le aziende ad assumere ed ovviare alla piaga della disoccupazione giovanile, è condannato da associazioni studentesche e sindacati come una nuova forma di precariato. Da settimane proseguono manifestazioni e scontri (sono in ospedale un sindacalista tuttora in coma da sabato scorso e uno studente, gravemente ferito) e ci si prepara alla giornata di sciopero generale di martedì 28 marzo.

Il primo ministro, finora rimasto inflessibile nella determinazione a non ridiscutere il contratto e tantomeno a revocarlo come vogliono studenti e sindacati, sembra ora aprire uno spiraglio. Forse gli oppositori sentono segni di cedimento; in ogni caso il segretario generale della Cgt (sindacato di sinistra) Bernard Thibault, ha confermato che i sindacati non intendono "abbandonare la lotta" e ha annunciato "una grandissima mobilitazione" per la giornata di lotta del prossimo martedì, con manifestazioni e scioperi in tutta la Francia. In ogni caso il terreno scotta sempre più sotto i piedi del premier conservatore.

Dietro di lui l’ombra del suo mentore, il presidente Jacques Chirac, che in altre circostanze forse farebbe saltare la poltrona di Matignon, il palazzo del governo. Ma Villepin è il suo delfino e il suo candidato favorito in vista delle presidenziali del prossimo anno. E a trarre vantaggio della situazione sembra sempre di più il ministro degli Interni. Il giovane leone Nicolas Sarkozy, presidente dell’Ump, il partito di Chirac e Villepin, anche lui golosamente puntato verso l’Eliseo.

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