Home > Francia: guerriglia antipubblicità, agenzie in allarme centinaia di (…)

Francia: guerriglia antipubblicità, agenzie in allarme centinaia di manifesti imbrattati di nero

Publie le mercoledì 10 dicembre 2003 par Open-Publishing

di Tullio Giannotti)

Parigi 28 nov - Arrivano di sera, molti con il passamontagna, facendo
strada ai compagni con i secchi e i pennelli. Organizzatissimi, in pochi
minuti riducono a nulla i giganteschi manifesti che fanno da carta da
parati alle gallerie del metro. A Parigi è in corso la guerriglia
anti-pubblicitaria e ormai anche le agenzie sono in allarme. Per stasera
prima di mezzanotte è fissato il nuovo appuntamento dei commando
’anti-pub’. Che, a dispetto del nome, non sono composti da teste calde o
provocatori, ma da precari dello spettacolo, studenti, militanti no global,
docenti, ricercatori e semplici simpatizzanti del movimento. La battaglia
contro la pubblicità , da tempo attiva in Francia attraverso siti Internet,
organizzazioni e collettivi, è entrata da un mese in fase operativa.
I 4 milioni di utenti della metropolitana parigina hanno tutti potuto
ammirare le grandi croci nere che ricoprono e rendono illegibili i nomi su
bottiglie di liquore, su reggiseni indossati da procaci modelle, sui
divani, sugli stereo e i dvd, sulle auto, sui telefonini.

Le frasi di
insulto e gli slogan degli ’antipub’ sono infiniti e creativi, ma la parola
d’ordine è quella che campeggia su ogni loro censura: "la pubblicità nuoce
alla salute". Identica a quella nera che oscura la metà inferiore dei
pacchetti di sigarette.
Nel movimento, che finora ha collezionato diverse denunce e ammonizioni
delle autorità , sono confluite varie organizzazioni già esistenti, dalla
RAP (Resistenza alla pubblicità ) ai ’Casseurs de pub’, legata ai canadesi
di Adbuster che sono all’origine della "giornata di sciopero dei
consumatori" che dovrebbe andare in scena domani. Sembra difficile
immaginarla nella Parigi già invasa da migliaia di persone alla ricerca dei
pur costosissimi regali di Natale, ma gli ’antipub’ non demordono e
promettono azioni sempre più spettacolari.

Intanto, sulle loro spalle grava la denuncia sporta da Metrobus, filiale
del gruppo Publicis che cura la raccolta pubblicitaria della RATP,
l’azienda dei trasporti della capitale. La denuncia coinvolge anche il
portale Internet che ospitava il sito www.stopub.tk, dove i commandos
chattavano per darsi gli appuntamenti e comunicarsi i nomi degli
inserzionisti da prendere di mira. Ora il sito ha traslocato, perché il
gioco comincia a farsi pesante e la polizia ha già fermato una quarantina
di persone. Ma Gerard Unger, il presidente di Metrobus, è furioso: secondo
lui i danni al materiale pubblicitario, all’immagine e le spese di pulizia
ammontano a un milione di euro.

A caricare di tensione la nuova battaglia, ha contribuito negli ultimi
giorni anche il lancio di una campagna particolarmente efficace, a suo
modo: quella di una marca di tanga che una ragazza dai glutei che ricordano
la celebre ’Roberta’ italiana offre in visione panoramica a tutta Parigi.
Aggiungendo alla provocazione visiva una domanda al passante: "io sono
vergine, e tu?". L’Ufficio di verifica pubblicitaria l’ha condannato, ma
troppo tardi e il manifesto campeggia ancora in città e sotto il metro. Il
tam-tam degli antipub dice che questi manifesti saranno il bersaglio numero
uno dei commando della notte prossima.