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Francia, il premier offre una modifica al Cpe. Sindacati e studenti: "Ritiro"

Publie le lunedì 27 marzo 2006 par Open-Publishing

di red

De Villepin insiste: non ritirerà la legge sul contratto di primo impiego che ha scatenato proteste e imponenti manifestazioni in tutto il Paese. Però, a conclusione dell’incontro di sabato mattina con le organizzazioni studentesche (boicottata da 4 delle sei invitate) si è detto pronto a discutere i due punti del famigerato Contratto primo impiego che «rappresentano le preoccupazione maggiore dei giovani: il periodo di due anni e le condizioni della rottura del contratto». «Mi auguro che attraverso il dialogo si possa trovare un soluzione rapidamente» ha aggiunto il premier .

Si apre dunque uno spiraglio nella soluzione della crisi che ha portato in piazza decine di maigliai di manifestanti in tutta la Francia? In realtà non è affatto chiaro cosa significhi ridiscutere il periodo di prova (gli imprenditori avevano suggerito di accorciarlo a 12 mesi) e le modalità di licenziamento in tronco. E sia i sindacati che le organizzazioni studentesche chiedono che la legge venga ritirata del tutto. Tanto che, dopo l’incontro di venerdì con il governo, i sindacati hanno confermato la giornata di «azione e scioperi» prevista per martedì prossimo. «Il premier si rende conto che la legge così com’è non va bene. Vuole migliorarne alcune clausole, ma non c’è niente da migliorare perché è proprio la legge che non va» ha spiegato Bernard Thibauldt , il numero uno di una delle maggiori sigle sindacati (la Cgt).

Sulla stessa linea la maggior parte delle organizzazioni degli studenti delle Università e delle scuole secondarie. Solo due delle sei che dovevano partecipare al faccia a faccia col govenro di sabato mattina si sono infatti presentate all’appuntamento: la Fage, drasticamente contraria alla nuova normativa, e la Uni, che invece è su posizioni quanto meno possibiliste. Tra i gruppi che hanno boicottato la riunione c’è invece il più importante sindacato studentesco universitario, la Unef, e la Confederazione degli Studenti. «Il solo modo di trovare una soluzione all’attuale crisi è quello di aprire una discussione senza precondizioni - ha spiegato il presidente dell’Unef, Bruno Juilliard - Oggi il governo invece ci spiega che è possibile discutere solo degli emendamenti alla legge senza che vi sia possibilità di un ritiro».

Insomma a conti fatti de Villepin intende portare avanti la lotta alla disoccupazione e alla precarietà giovanile con una legge che nessuno in Francia sembra volere. Una legge che (aggiustamenti a parte) prevede la possibilità di licenziare senza spiegazioni entro il primo biennio i dipendenti di età inferiore ai 26 anni. Ma il terreno scotta sempre più sotto i piedi del premier conservatore, delfino del presidente Jacques Chirac e suo candidato favorito in vista delle presidenziali del prossimo
anno.

A trarre vantaggio della situazione sembra sempre di più il ministro degli Interni. Il giovane leone Nicolas Sarkozy, presidente dell’Ump (lo stesso di Chirac e Villepin) anche lui golosamente puntato verso l’Eliseo. Proprio durante una riunione dell’Ump, Sarkozy ha fatto appello a «un compromesso». Parole di apparente appoggio che sono veleno puro verso il premier e rivale. «Saper immaginare un compromesso sarebbe coraggioso e utile per la Francia - ha detto Sarkozy - Questo è ciò che l’Ump chiede e si attende».

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