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Francia: l’iperpresidenzialismo del post-gaullista Sarkò

Publie le martedì 22 luglio 2008 par Open-Publishing

L’iperpresidenzialismo del post-gaullista Sarkò

La riforma: rafforzare l’Assemblea nazionale per tagliare le gambe
al primo ministro

di Paolo Persichetti

La nuova architettura costituzionale voluta dal presidente Nicolas Sarkozy per dare forma alla sua «democrazia impeccabile» mette fine al "semipresidenzialismo" per disegnare un nuovo modello istituzionale iperpresidenzialista.

La modifica di 47 degli 89 articoli della carta costituzionale trasferisce buona parte del potere esecutivo nelle mani del presidente della repubblica, trasformato in vero dominus del governo. L’iperpotere presidenziale viene compensato da un maggiore controllo parlamentare. Una delle novità più importanti sul piano simbolico è la possibilità per il presidente della repubblica di esprimersi davanti al parlamento riunito in congresso, seguito da un eventuale dibattito senza voto finale.

Circostanza prima vietata in ragione della salvaguardia del principio di separazione dei poteri. Tra le altre modifiche c’è la limitazione a due soli mandati consecutivi della carica presidenziale, una regolamentazione più rigida del ricorso ai decreti legge senza esame parlamentare (una volta sola per sessione), l’abolizione del potere di grazia collettiva (sorta di amnistia-indulto presidenziale utilizzato ogni 14 luglio) e il mantenimento di quella individuale.

L’agenda dei lavori parlamentari non verrà più fissata dal governo, l’aula parlamentare avrà diritto di veto sulle nomine presidenziali. I testi di legge discussi non saranno più redatti dal governo ma dalle commissioni parlamentari, il cui numero viene accresciuto. Le operazioni militari non potranno oltrepassare i 4 mesi senza autorizzazione dell’aula. Saranno ammessi referendum d’iniziativa popolare se un decimo del corpo elettorale ne farà richiesta.

Nei processi ogni imputato potrà sollevare eccezione di fronte al consiglio costituzionale. Le lingue regionali e la parità donna-uomo vengono espressamente sanciti. Tra le ragioni che hanno suscitato il voto contrario dell’opposizione c’è il mancato divieto del cumulo dei mandati elettivi, la scomparsa di una quota proporzionale per le elezioni dei deputati, la mancata riforma elettorale del senato.