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Francia, secondo incidente nucleare in otto giorni
Publie le sabato 19 luglio 2008 par Open-PublishingFrancia, secondo incidente nucleare in otto giorni
Ogni anno in Francia si registrano in media 115 incidenti di livello uno, su una scala che va da ...
di Matteo Alviti
E due. L’autorità per la sicurezza nucleare (Asn) ha confermato, ieri, le notizie sul secondo incidente in un impianto nucleare francese in dieci giorni. Dopo la fuoriuscita di parte dei trentamila litri di acqua all’uranio nella centrale di Tricastin, nel sud-est del paese, lo scorso sette luglio, giovedì è stata la volta dell’impianto Fbfc di Romans-sur-Isere, nella regione del Drome. Da un tubo interrato è stata dispersa nell’ambiente acqua contenente uranio, fuoriuscita da una crepa.
Per l’autorità nucleare francese il danno alla condotta della centrale potrebbe risalire a diversi anni fa. Ma secondo i primi rilevamenti non ci dovrebbero essere danni ambientali significativi. La quantità di uranio dispersa nel terreno si aggirerebbe intorno alle poche centinaia di grammi. Poco, rispetto ai 360 chilogrammi di cui si è parlato a proposito dell’incidente di Tricastin, ma molto per la pazienza dei cittadini che vivono nei pressi della centrale.
L’Areva - gigante mondiale del nucleare controllato dallo Stato e proprietario di entrambe le centrali coinvolte negli incidenti - giovedì sera aveva avvisato l’autorità nucleare della perdita, verificata ieri mattina da due ispettori. Evangelia Petit, portavoce dell’Asn, ha dichiarato che l’uranio non ha raggiunto le falde acquifere, protette da un terreno poco permeabile. Il tubo non soddisfaceva comunque i requisisti di sicurezza, che prevedono una resistenza agli shock tale da escludere rotture. Da ieri gli esperti stanno lavorando alla bonifica del terreno contaminato.
Per calmare le acque agitate dall’incidente di Tricastin il ministro dell’ambiente Jean-Louis Borloo aveva annunciato, giovedì, un’ispezione delle misure di sicurezza nell’industria nucleare, delle falde acquifere e dei corsi d’acqua vicini alle centrali. Consapevole dei colpevoli ritardi con cui la popolazione nei dintorni di Tricastin era stata avvisata del pericolo, Borloo vuole ora assicurare un sistema d’allarme efficace.
Il ministro ha riconosciuto che mentre la sicurezza delle centrali è controllata rigidamente, negli impianti di trattamento e di produzione di carburante non si riscontrano le stesse attenzioni. L’incidente è un secondo brutto colpo per il presidente Sarkozy, impegnato a propagandare la tecnologia nucleare francese nel mondo. I recenti episodi potrebbero ora mettere in discussione la decisione di costruire il reattore di nuova generazione Epr, annunciato per il 2017.
La fuga radioattiva nell’impianto Fbfc, che produce carburante nucleare, sarà liquidato con il livello d’allarme uno - su una scala che va da zero al massimo di sette -, come quello della scorsa settimana. L’anno scorso in Francia sono avvenuti 86 incidenti di livello uno, contro i 114 del 2006. La Commissione europea ha escluso «per ora» l’invio di suoi esperti sul luogo degli incidenti.