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Oggi Riaffondazione Comunista, in maniera assai charmant, come il Presidente-Frankestein ha insegnato a fare in questi anni di OGM , ha manifestato a Roma contro la precarietà.
C’era anche Gennarino.
Gennarino questa sera mi sta simpatico perchè al corteo l’ho visto sereno.
E’ difficile stare sereni quando si sa di essere nel corteo sbagliato ma noi non possiamo escludere che davvero lo sapesse.
Quando manca la capacità politica di intendere e volere inutile accanirsi: io non lo farò.
Parlerò invece di Giordano che non ho visto, ma questo non significa molto: potrebbe esserci stato benissimo.
Mi ha turbato una dichiarazione esplicita fatta alla stampa e di cui sotto si riporta l’estratto.
Non potendo affermare di essere al contempo al governo e all’opposizione, Francuzzo elucubra di essere "con i movimenti e con il Governo".
Il problema emerge in tutta la sua gravità, non tanto per Giordano, spacciato come il suo partito, ma per i movimenti.
Quando i movimenti permettono che tra le sue fila si insinui una forza di Governo, qualunque essa sia, allora vuol dire che i movimenti possono davvero essere anche "tutto" e non solo il "contrario" di tutto.
E se è così allora i movimenti si svuotano di quell’Energia che chi vi ha sempre creduto, non io, ha sempre visto come Potenziale, dunque "possibile", e si capisce benissimo che per il loro tramite non è possibile arrivare a nessuna sintesi risolutiva dello stato di cose presenti (perchè già di per sè la sintesi è risolta nella "contaminazione" , per dirla alla Michele De Palma, dei contrari).
A meno che non si voglia credere che Giordano abbia giocato con le parole, utilizzando "movimenti" invece di "opposizione".
Ma questo lo escludiamo con un apriori, poichè se così fosse potremmo tirare soltanto due conclusioni, entrambe dolorose:
– o la "logica" di Rifondazione vola troppo alta e sfugge a tutti, anche a Franco Giordano che stenta ad acchiapparla;
– o Rifondazione Comunista ci sta prendendo tutti "logicamente" per il culo, dove il "logicamente" è da intendersi come attività razionale che porta alla ragionevole conclusione che i precari sono composti da piccole merdine secche, facilmente raggirabili da menti nemmeno tanto raffinate
Sabato 4 Novembre 2006 fonte:"La Repubblica on line"
"Questa manifestazione non e’ contro il governo, ma contro la precarieta’".
Lo dice il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, giungendo al corteo nazionale dei precari. "Noi stiamo con i movimenti - sottolinea Giordano - e stiamo al governo. D’altronde, la vittoria di Prodi e dell’Unione e’ avvenuta in sintonia con questi movimenti, da quello no global a quello pacifista, e da questi movimenti non puo’ discostarsi. Cosi’ e’ nato il programma dell’Unione, nel confronto con queste dinamiche e questi movimenti".
francesco fumarola
www.mercantedivenezia.org
Messaggi
1. > Franco Giordano embedded, 5 novembre 2006, 16:54
Ma basta una buona volta con queste stupidaggini!
"Essere movimento" cosa vuol dire, stare permanentemente all’opposizione? Essere sempre gli eterni puri e duri che non sono e non fanno mai un accidente? Qui bisogna FARE, anche stando al governo e lottando dentro e fuori di esso, e non dedicarsi solo alle pippe mentali.
1. > Franco Giordano embedded, 5 novembre 2006, 20:03
certo, certo, sono pippe mentali. il tuo nome?
francesco fumarola
2. > Franco Giordano embedded, 5 novembre 2006, 20:24
Ho sviluppato una robusta diffidenza per coloro che vivono la politica in termini di tradimento.
E’ un problema mio.
Un problema di tutti, invece, è quello di dare il giusto valore ad un evento come quello della manifestazione contro il precariato del 4/11.
Partendo da un fatto che considero politicamente molto significativo: Giordano è stato l’ unico segretario di partito che ha partecipato a quella iniziativa.
Una presenza coerente con le posizioni da sempre sostenute da Rifondazione: questa coerenza non è venuta meno, per quanto ciò possa rattristare i ferrandiani, doppiamente addolorati tanto da quella presenza quanto dall’ inspiegabile latitanza del loro leader.
Bertinotti, ben prima delle elezioni politiche, affermava che la partecipazione del PRC al governo avrebbe avuto un senso solo se il partito riusciva a non perdere contatto con la realtà sociale che lo aveva espresso. In quella realtà c’è anche il precariato, mi sembra. E il fatto che il PRC sostenga iniziative come quella dell’ 11 dimostra che quel contatto non lo ha affatto perduto.
La presunta contraddizione fra il partecipare alla manifestazione e lo stare al governo io la lascerei alla propaganda di centrodestra, allora.
E’ infatti proprio all’ interno della maggioranza di governo (al suo interno e non fuori da essa!) che avviene il confronto fra liberisti e sinistra.
Un confronto che è condizionato da due fattori importanti.
– Il primo è il numero di parlamentari, che pesa a svantaggio della sinistra: nel caso non ce ne fossimo accorti non c’è un partito comunista al 51%!
– Il secondo è la capacità di mobilitare le piazze.
E questo fattore non è certo a disposizione dei Fassino, dei Rutelli e dei sindacati loro amici: i "controriformatori" non possono sperare di mobilitare a loro favore le vittime delle loro politiche! E’ proprio questo fattore a costituire la carta migliore della sinistra e, in particolare, di quella sinistra che in questi anni ha dimostrato più coerenza: Rifondazione. Che da ieri, grazie a quella mobilitazione e ad altre che verranno (penso in particolare allo sciopero generale -contro la finanziaria e non contro il governo- indetto da RdB per il 17/11) potrà vedere moltiplicato il suo peso negoziale, all’ interno della maggioranza.
Questa prospettiva è migliore o peggiore per la sinistra e per i lavoratori di quella offerta da chi vuole stare, beato, contento e come al solito ininfluente, all’ opposizione eterna?
Egalité
3. > Franco Giordano embedded, 6 novembre 2006, 09:54
Caro Francesco Fumarola:
La persona che ha scritto sopra ha già spiegato tutto perfettamente, e l’appoggio in toto. Io, purtroppo o per fortuna, tendo ad essere più sbrigativo, e certe posizioni come le tue le liquido appunto come "pippe mentali". Perché altro non sono, mi dispiace. Sono sterili e autoreferenti, inutili e quindi dannose per tutti: i compagni, i movimenti, i lavoratori e i precari. Fino ad arrivare oggettivamente a fare il gioco della "destra" politica e padronale. Ma comunque, se qualcuno, invece di lavorare davvero, si sente meglio nella sua ennesima nicchia settaria, dalla quale lanciare i suoi anatemi e le sue sdegnate brillantezze ideologiche, tanti auguri.
Per la cronaca, il mio nome è Mario Gabrielli Cossellu, per quello che può valere.
Saluti