Home > Furti alla Sme
di Bruno Ugolini
Roba da matti. Abbiamo un capo del governo, uno statista con i fiocchi che tutto il mondo c’invidia, vittima d’oscure congiure. Ora una tal Bocassini Ilda, giudice a Milano, ha addirittura chiesto che sia condannato a 8 mesi
di reclusione. E’ chiaro che viviamo in un regime. Non a caso gli uomini giusti ed equi, intenti a farci vivere come in un Paradiso, con buste paghe gonfie di promesse, sono proposti per le pubbliche galere. Senza rispetto.
E’ quello che è successo nel processo Sme. Come ha osservato il fine ex comunista Bondi, senza troppa enfasi: “E’ stata assassinata la giustizia". Non gli hanno nemmeno concesso le attenuanti generiche. Ora immaginiamo le urla che si solleveranno dalla vandea più profonda del Paese. Sarà un coro unico che invocherà il ricorso alla pena carceraria. Subito. Sull’istante. Senza nemmeno aspettare che oltre a Mentana siano fatti fuori anche altri direttori, come quello di TGSKY 24 e d’altre emittenti televisive che ogni tanto tentennano e fanno parlare un esponente della becera opposizione.
E’ lo stesso coro che nei giorni scorsi si è sollevato contro il mastodontico furto perpetrato in un supermercato della Prenestina, a Roma, dai cosiddetti "disobbedienti". Sembra abbiano asportato cavolfiori e qualche agendina elettronica. In galera, in galera, hanno scritto a destra e a manca. Giusto, bene. Così si finisce nel terrorismo alla vaccinara. E’
immaginabile che le stesse invettive si levino ora per additare alla gogna il presidente del Consiglio, accusato d’altri tipi d’espropri. Il rischio semmai è che i soliti "No global" nel vedere che un eminente uomo politico può tranquillamente rischiare il carcere, si diano ad altri sguaiati furti,
riempiendosi furtivamente le tasche di cipolle e zucchine ai mercati comunali.
Ma come faremo senza di Lui? Chi ci renderà dolce la vita con tante promesse? Per fortuna potremo vedere Rossella al TG 5. Non più la parlantina serrata, impetuosa, nevrotica di Mentana, ma un soffuso, rasserenante conversare da un panfilo ancorato a Porto Cervo davanti ad una delle sette ville del Cavaliere. Dimenticheremo tutto. E vivremo felici e
contenti.




