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G8 2001: VittorioAgnoletto dopo le dichiarazioni di Placanica

Publie le venerdì 1 dicembre 2006 par Open-Publishing
2 commenti

«ORA SI RIAPRA IL PROCESSO E SI istituisca la commissione d’inchiesta.

De Gennaro non ha nulla da dire ?»

Milano, 29 novembre 2006 - «Chi ha sparato davvero a Carlo Giuliani, se Placanica dichiara di essere un capro espiatorio? Cos’ha da dire De Gennaro, che ai tempi del G8 era il responsabile dell’ordine pubblico a Genova, in merito a quanto dichiarato da Placanica? Come spiega il capo della polizia le modalità con cui sono state preparate le forze dell’ordine per il G8: modalità più simili ad una guerra civile che ad un confronto con manifestazioni regolarmente autorizzate?».

Così Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum, a proposito delle affermazioni rilasciate dall’ex carabiniere. «Da sempre il movimento che vuole verità e giustizia per le violenze di Genova sostiene che a sparare non fu Mario Placanica. Da sempre sosteniamo che non fu solo uno ma diversi tutori dell’ordine a sparare in quel giorno a Genova e uno di loro uccise Carlo Giuliani.

Non abbiamo mai potuto sapere se fu il giovane carabiniere Placanica o un rappresentante delle forze dell’ordine con più esperienza, e ben più elevato per ruolo e grado, perché il processo per la morte di Carlo non ha mai potuto svolgersi. Dopo la sua confessione, credo che lo stesso Placanica dovrà guardarsi le spalle da chi ha sempre voluto nascondere la verità...».

La nuova versione dell’ex carabiniere, secondo Agnoletto, dovrebbe portare alla riapertura delle indagini sulla morte di Carlo Giuliani. «Ora si riapra il processo e si istituisca immediatamente la commissione d’inchiesta sul G8, così come scritto nel programma dell’Unione. I nuovi interrogativi posti da Placanica devono trovare una risposta».

Vittorio Agnoletto, ex portavoce del GSF, Genoa Social Forum - parlamentare europeo della Sinistra Europea

Messaggi

  • detto per inciso placanica subì tempo addietro un sabotaggio ai freni della macchina. e per puro caso rimase incolume. qualcuno voleva già tappargli la bocca?

    • Il comportamento di AN è stato spregevole dall’inizio alla fine. Da Fini che fa il famoso discorso preventivo a Bolzaneta eccitando gli animi al sangue: "L’habeas corpus è stato sospeso. colpite senza pietà!" alle schegge ultras della polizia carceraria e dei nuclei fascisti romani ai naziskean fatti entrare dai confini con la connivenza della guardia di confine alle forze dell’ordine travestite che si mescolavano agli sfasciavetrine e li lasciavano fracassare tranquilli, all scempio della Diaz.... e poi quella ricostruzione così strana e surreale: il proiettili che rimbalza sul calcinaccio, il misterioso colonnello che è forse il vero assassino e che sparò al volto, il braccio che sporgeva dalla camionetta e che non era di Placanica, i calci al povero ragazzo morente, la faccia spaccata con una pietra per ostacolare le ricerche del proiettile, gli insulti e le torture degli arrestati, il rifiuto ai loro avvocati, alle famiglie... Poi il governo Berlusconi che vieta una commissione di inchiesta. E il povero Placanica che sembra un capro espiatorio scelto a caso, il miliardo raccolto da Libero che servirà tutto per il processo, il suo graduale isolamento nei carabineri, An che finge di candidarlo ma lo silura e infine la sua cacciata dall’arma e, come se non bastasse, un incidente sospetto alla macchina che per poco non lo ammazza: "Lo sterzo e’ come se si fosse bloccato, non riuscivo piu’ a sterzare"
      Troppe cose non quadrano e Fini non è quell’angioletto che finge di essere
      viviana