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G8, la Corte di Strasburgo riapre il caso Carlo Giuliani

Publie le giovedì 15 marzo 2007 par Open-Publishing

G8, la Corte di Strasburgo riapre il caso Carlo Giuliani
Il Tribunale europeo per i diritti umani ritiene «ammissibile» il ricorso della famiglia contro l’uso eccessivo della forza e la gestione dell’ordine pubblico
Alberto D’Argenzio
Bruxelles
Archiviato in Italia, il caso Giuliani si riapre di fronte alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Ieri pomeriggio una Camera della Corte ha considerato «ricevibile» la denuncia presentata dai genitori e dalla sorella di Carlo contro l’Italia, una decisione che apre un’indagine approfondita sul merito delle questioni sollevate dai parenti, questioni tanto di merito, su come è stato ucciso, quanto di procedimento, su come si sono svolte le indagini e il processo. I familiari della vittima invocano l’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il «diritto alla vita», considerando che il decesso di Carlo, il 20 luglio 2001 in Piazza Alimonda durante il G8, è dovuto a un uso eccessivo della forza e che l’organizzazione delle operazioni per il mantenimento dell’ordine pubblico nelle giornate di Genova non era all’altezza della situazione. Inoltre «l’assenza» di un soccorso adeguato, dimostrato anche dal doppio passaggio della jeep dei carabinieri sul corpo di Carlo, porterebbero pure alla violazione dell’articolo 3, che prevede «l’interdizione dei trattamenti inumani».
Ma le accuse non finiscono qui e arrivano a toccare l’inchiesta archiviata il 5 maggio 2003 dal Gip. La famiglia Giuliani fa infatti notare come durante le indagini non fossero state raccolte le deposizioni di alcuni testimoni e quelle di alti responsabili delle forze di polizia. Dubbi anche per il ruolo svolto dall’esperto che ha sviluppato la tesi della «pallottola deviata da una pietra lanciata in aria», buona per giustificare come un proiettile sparato dal basso verso l’alto finisca per ammazzare Carlo seguendo una traiettoria dall’alto verso il basso. Si tratta dello stesso esperto che poco prima aveva pubblicato un articolo che sosteneva la tesi della legittima difesa. E infine i Giuliani fanno notare come diversi atti delle indagini siano stati affidati ai carabinieri anche se l’inchiesta riguardava due commilitoni. In sintesi si chiede di valutare anche se c’è stata violazione dell’articolo 2 comma 6, che riconosce il diritto a un giusto processo, e l’articolo 13, che prevede il diritto a un ricorso effettivo.
La famiglia Giuliani aveva presentato la richiesta a Strasburgo il 18 giugno 2002, mentre le indagini erano ancora in corso in Italia (è di quel periodo la terza perizia, in cui gli esperti si lamentarono di non aver potuto esaminare il cadavere di Carlo) e poi, il 5 dicembre scorso, c’era stata l’udienza per valutare la ricevibilità o meno del caso. I prossimi passi tra alcuni mesi, ma intanto la vicenda è riaperta.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/13-Marzo-2007/art35.html