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GETRONICS: I LAVORATORI DENUNCIANO I VERTICI DELLA FILIALE ITALIALA DELLA MULTINAZIONALE OLANDESE

Publie le martedì 31 gennaio 2006 par Open-Publishing

Egregio Ingegnere Roberto Schisano,
è giunto il tempo di fare chiarezza, dire la verità e trarre le dovute conseguenze.
La gestione della Getronics Italia in questi ultimi mesi ha toccato il fondo in termini di credibilità sia interna che sul mercato. Il tutto è una precisa conseguenze delle sue scelte, dei suoi comportamenti e della colpevole negligenza dei manager che le sono vicino. In azienda si vive un’atmosfera che richiama i peggiori fallimenti del panorama della storia industriale ed economica italiana degli ultimi anni. La gente ha paura perché si ritiene che a breve la situazione degenererà inesorabilmente e le conseguenze delle tante scelte fallimentari saranno scaricate direttamente e come sempre sui lavoratori. I veri numeri dell’azienda non si possono ancora nascondere per il quarto anno. Anche ai più sprovveduti è chiaro che il suo operato si è caratterizzato solamente per capitalizzare interessi personali d’immagine e per fare soldi ai danni dell’azienda. Non è stata compiuta nessuna scelta di carattere industriale, non esiste una missione caratterizzante sul business italiano e la fumosità dei piani di sviluppo è evidente anche agli sprovveduti.
Le azioni commerciali, di marketing e di sviluppo business da lei volute hanno prodotto il declino costante del fatturato negli ultimi anni e la perdita di molte posizioni nel panorama delle aziende informatiche italiane.
La gestione della crisi negli anni passati con mobilità e licenziamenti, che hanno ridotto notevolmente l’organico di questi anni da più di 3000 persone a 1700, è stata inutile. Come a niente sono valsi i sacrifici di tutti coloro che sono stati coinvolti da provvedimenti di solidarietà e di cassa integrazione.
Le tante iniziative di cessione(WIRING alla Padovani, DTS a SUME ed ALCHERA, E-LEARNING a E.DUCATIONLAB) si sono dimostrate non solo in contrasto con quanto previsto dalla legislazione in materia di cessioni di ramo d’azienda ma anche dannose per i lavoratori e fallimentari per tutte le aziende coinvolte. In tutte queste cessioni non si sono rispettate le condizioni di mantenimento retributivo e normativo di chi è stato esternalizzato. A breve però le cause effettuate da tutti i lavoratori contro le sue decisioni sanciranno l’irregolarità delle operazioni di scorporo. Questo sarà un altro grave danno economico per l’azienda che sarà costretta a reintegrare in organico e a pagare spese e conseguenze del contenzioso. Avremo così la definitiva conferma che le operazioni di riduzione di costo ed organico sono state onerose, inutili e dannose.
Gli articoli sulla stampa a pagamento e le comunicazioni interne sono inutili e farneticante propaganda a cui non crede più nessuno. Viene raccontato una Getronics che esiste sola nella mente di alcuni manager fiancheggiatori, collusi e conniventi con il malaffare e la sua malagestione.
In questi giorni la stampa parla di decisione della Getronics di vendere e disfarsi dell’Italia per le forti perdite che vanno a vanificare gli stessi risultati delle Corporate e provocare un crollo dell’azione ad Amsterdam.
Questa situazione ha prodotto disorientamento dei lavoratori e delle lavoratrici. Le comunicazioni ai dipendenti e le informazioni veicolate per spiegare l’uscita dal mercato italiano di una multinazionale come Getronics sono false. Nel recente passato lei ha annunciato ai media che “dopo aver riportato Getronics Italia all’utile ha convinto Amsterdam a fare shopping nel nostro paese”. Getronics Italia invece è finanziariamente al tracollo e l’Olanda delusa dai suoi comportamenti ci abbandona. Purtroppo questi sono i fatti. Si vergogni ed abbia il coraggio di dimettersi lasciandoci almeno la speranza di una proprietà migliore e seria nei comportamenti.
Probabilmente la vera opportunità che esiste nel far nascere una nuova azienda italiana è legata alla possibilità di continuare a far crescere i suoi vari conti correnti e quelli dei suoi più stretti manager.
Si è parlato di perdite inaspettate ed inattese. Ma ormai nessuno vive più nel mondo dei sogni e tutti da tempo assistiamo impotenti al saccheggio delle casse di Getronics. Chi non è complice o reticente viene allontanato, sostituito, licenziato. Quante persone abbiamo visto cacciare o sollevare dagli incarichi negli ultimi tre anni e quanti altri hanno avuto la possibilità di poter continuare ad operare con moralità, serietà e professionalità? Ci sono decine di casi che testimoniano uno stato di cose ormai non più tollerabile e per questo abbiamo ritenuto opportuno iniziare a segnalare alla magistratura ed agli organi di vigilanza molte situazioni sospette nella gestione amministrativa dell’azienda Getronics. Questo nella convinzione che le indagini si chiudano rapidamente con la punizione dei colpevoli. E per dimostrare che sappiamo molte cose la informiamo di essere a conoscenza dei vari giroconti che nel periodo 9/11/05-10/10/06 sono stati effettuati verso i conti di “codice a barre”(così ci capiamo bene) per importi definiti, così come sappiamo anche della operazione di fatturazioni, non rimasta segreta, delle “idi di marzo”.
Sappiamo che il fatturato del 2005 è crollato verticalmente ben sotto i 200 milioni di euro e le perdite sono riuscite a peggiorare il risultato del 2004, con il segno meno ben oltre i 40 milioni di euro. I dati di bilancio 2005, se non falsificati, saranno inesorabili nel decretare la sua fine. Altrimenti ci penserà la magistratura perseguendola anche per il reato di frode e false comunicazioni sociali.
Le scritture contabili degli anni scorsi sommano perdite per oltre 200 milioni di euro ed è meglio non parlare di come sono state fatte le revisioni e le certificazioni in quanto questa non è la sede opportuna.
E’ grave che in queste ore si continui a nascondere gravità ed entità della situazione perseguendo cinici disegni d’interesse personale ancora una volta sulla pelle dei lavoratori pur di restare con le mani nella cassa e pur di mantenere incarichi di top manager e farsi regalare quote azionarie. Le addossiamo la totale responsabilità di una gestione fallimentare, voluta probabilmente per fare aggiotaggio (le ricordiamo che è un reato penale) e costringere la Corporate a farsi consegnare, rilevandola a basso costo, quel che resta del business italiano(guarda caso è proprio quanto già successo nel fallimento della OP Computer di Scarmagno con l’operazione di sciacallaggio finanziario di Eurocomputer e gli intrecci con altre società coinvolte nel crack come i libici della Lafico).
In questi ultimi mesi abbiamo assistito al sistematico e continuo ritardo nel pagamento mensile degli stipendi, della motorizzazione e dei rimborsi spese. Poi è stato annunciato il non pagamento degli incentivi del 2004 ed è chiaro a tutti la stessa sosrte è riservata a coloro che aspettano i consuntivi del 2005.
Solo i fornitori privilegiati(quelli legati direttamente a lei e a qualche suo uomo) vengono pagati con regolarità mentre per tutti gli altri ci sono attese interminabili. La contabilità è sommersa dai protesti. E’ utile anche ricordare l,o scandalo del ricorso alle società esterne per il recupero credito(vedi AMEA legata chiaramente al suo enturage) che fa disastri, prova evidente sono le note criticità d’incasso, ma non se se può fare a meno.
Poi l’avvicendamento di tanti dirigenti ci è costato in tre anni un disastro organizzativo(vedi lo sconquasso della delivery e del commerciale) oltre che la pesante perdita per la cassa ed il conto economico. Il ricorso a costose consulenze a tutti i livelli ormai rappresenta un forte esborso a cui pur di far fronte con regolarità non si esita a pagare con ritardo stipendi e fornitori non privilegiati.
Tutti ci rimettono mentre lei ancora impunito passa puntualmente ad incassare soldi e vantaggi.
Altro caso di fallimento totale è la decisione di aggredire il mercato delle PMI(PICCOLE E MEDIE IMPRESE) con l’accordo della Compagnia delle Opere(CDO) che si è concretizzata solamente in una operazione strettamente personale di relazioni esterne oltre che chiaramente servire come paravento per coprire l’operazione di cessione di business Getronics verso la società Alchera Solution, del gruppo Innotech(ex Elios Holding)il cui presidente è sempre stato l’ing. Schisano, con evidenti e pesanti conflitti di interesse). Per chiarire tutti questi intrecci societari e sospette operazioni finanziarie sono in corso delicate inchieste della Consob e della Guardia di Finanza che hanno frenato un aumento di capitale Innotech, con varie mancate autorizzazioni a procedere da parte degli organi di vigilanza preposti. Le vicende economiche e finanziarie di Innotech sono atti spregiudicati effettuati con la sua regia e con il b raccio armato del suo socio d’affari Corba Colombo, che è anche indagato come lei per truffa, falsificazione di bilanci ed aggiotaggio. Vari e gravi sono stgate le irregolarità riscontrate dalla Kpmg sulla revisione dei conti a partire dalla vicenda della mancata approvazione del bilancio 2004. In pratica solo grazie ai soldi transati da Getronics Italia verso Alchera/Innotech(ben 27 milioni di euro in tre anni) si stanno pagando i debiti dei vecchi esercizi(le ultime perdite sono di 11,3 milioni di euro mentre quelle dell’esercizio precedente 16,4 milioni) e si tenterà così un nuovo aumento di capitale a marzo del 2006. inoltre la società di revisione Kppmg si è fatta da parte perché è arduo continuare a vidimare i bilanci in Innotech ed ora è subentrata la BDO SSF per tentare l’azzardo della prossima revisione contabile.
Inesorabilmente il gruppo Innotech è nella lista nera della Consob e sotto la sua scure perché è indebitato per oltre 14 milioni di euro. Per chiarezza ricordiamo che la Innotech nasce dal risultato del cambio di denominazione sociale di Elios Holding S.p.A che controllava la società Alcione, una holding che controllava a sua la Eurocomputer intervenuta a valle del fallimento di Olivetti Personal Computer, prima Piedmont International. Su questa vicenda la magistratura è intervenuta con il suo rinvio a giudizio, egregio Roberto Schisano. Le indagini sono concluse ed a breve si pronuncerà sulla sua colpevolezza per gravi reati, probabilnete puniti con la reclusione. Ad oggi i suoi beni ed il suo stipendio sono sotto sequestro cautelativo e probabilmente per questo lei è costretto ad “arrangiarsi” con altro...
Ingegnere Schisano non abbiamo bisogno della sua “professionalità” già densa di fallimenti. Deve andarsene in quanto i danni che ha fatto sono chiari e noti ed il suo curriculum parla chiaro con i problemi della gestione di Alitalia e il tracollo di Op Computer. Converrebbe non completarlo con la liquidazione totale di Getronics. Si vergogni per essere stato capace di allontanare una multinazionale dal nostro paese. Vada via e ci lasci in pace. Siamo confidenti che senza di lei troveremo momenti di riscatto professionale, etico e morale. Lei non ha credibilità nei confronti del mercato e verso i lavoratori. Si ricordi che prima o poi dovrà rispondere del suo operato verso le istituzioni nazionali e verso la magistratura civile e penale. Alla sua età sarebbe meglio lasciare e fare il pensionato. I danni fatti sono stati tanti e forse è ancora in tempo ad evitare più spiacevoli e scomode situazioni per un signore come lei ormai anziano.
Come lavoratori saremo determinati ad opporci a questo precipitare nel baratro. Siamo disposti a tutto perché in gioco la sopravvivenza di tante persone e la nostra vita personale e familiare. Ogni ulteriore azione speculativa ci troverà pronti a contrastarla con determinazione in tutte le sedi e con tutte le alleanze possibili:istituzionali, politiche e sindacali, sostenendo con forza il ricorso alla magistratura, contro l’annullamento della Getronics Italia, delle sue competenze e dei suoi uomini e donne.

23 Gennaio 2006 COMITATO LAVORATORI per la DIFESA
della GETRONICS ITALIA