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GIAPPONE - KOIZUMI RENDE OMAGGIO A CRIMINALI DI GUERRA - INEVITABILI MANIFESTAZIONI DI PROTESTA

Publie le martedì 15 agosto 2006 par Open-Publishing

A protester holds a comic picture of Japanese Prime Minister Junichiro Koizumi with Chinese words ’ Shame on Koizumi ’ against Koizumi’s visit to the Yasukuni shrine during a demonstration in Hong Kong Tuesday, Aug. 15, 2006. About 50 people from several groups marched to the Japanese Consulate asking for a stop to the shrine visits, and a formal apology for Japanese war atrocities when it invaded China during World War II. (AP Photo/Vincent Yu)


POLEMICHE PER VISITA PREMIER GIAPPONESE A SACRARIO YASUKUNI
TOKYO - Il premier giapponese Junichiro Koizumi ha compiuto oggi una controversa visita al sacrario bellico di Yasukuni, trasformatosi negli ultimi anni in un centro di propaganda militarista di stampo anteguerra. Sfidando le proteste internazionali e quello che è recentemente emerso come il volere del defunto imperatore Hirohito, Koizumi ha firmato il registro del tempio shintoista in qualità di primo ministro, dando così una veste quanto mai ufficiale alla sua visita.

Nonostante il deterioramento provocato dai suoi gesti nelle relazioni con Cina e Corea, Koizumi ha reso ogni anno omaggio al sacrario nel centro di Tokyo, dove è venerato anche un gruppo di criminali di guerra: la sua visita odierna è stata però la prima nel delicato anniversario della fine del conflitto mondiale. Subito dopo il gesto del premier, compiuto di prima mattina dinanzi a un imponente schieramento dei servizi di sicurezza e della stampa, Pechino e Seul hanno rivolto a Tokyo immediate e vigorose proteste diplomatiche.

In base a un recente sondaggio di opinione anche la maggioranza dei giapponesi è contraria a un proseguimento del processo di ufficializzazione del culto di Yasukuni, cui furono surretiziamente associati alla fine degli anni settanta 14 criminali di guerra di prima categoria morti sul patibolo o in carcere. Da allora la stessa famiglia regnante non ha mai visitato il tempio, retto da un sinedrio che si è invece autoproclamato custode della tradizione imperiale in un’accezione ideologica di dichiarato revanscismo.

Da parte sua Koizumi ha sempre motivato le sue visite come un semplice omaggio ai defunti: nel caso del suo ultimo gesto, in particolare, ha parlato dell’adempimento di una promessa elettorale, senza però precisare mai chi ne fosse lo specifico destinatario. Il premier è dimissionario il mese prossimo ed è probabile che la sua visita inasprisca il dibattito sulla scelta di un suo successore. Candidato delle frange più a destra della maggioranza conservatrice è il segretario generale del governo Shinzo Abe, notoriamente favorevole al culto di Yasukuni. Suo principale antagonista è il ministro delle Finanze Sadakazu Tanigaki, che ha subito criticato stamani il gesto dI Koizumi.

LE CRITICHE A KOIZUMI SUL PIANO INTERNO
Il premier giapponese Junichiro Koizumi ha collezionato una serie di critiche anche impreviste per una controversa visita compiuta oggi al sacrario bellico di Yasukuni, ufficializzando più che mai il culto cui è associato anche un gruppo di criminali di guerra. Lo stesso ex premier Yasuhiro Nakasone, che nel 1985 fu l’ultimo capo di governo a visitare il tempio shintoista nell’anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, ha espresso il proprio malcontento, affermando che Koizumi avrebbe dovuto attribuire la priorità non alla propria visita ma alla soluzione dei dissidi sul sacrario, in modo da consentire anche all’imperatore di rendervi omaggio. Nakasone ha in particolare avallato una proposta dell’opposizione e di parte della maggioranza conservatrice affinché sia trasferito altrove il culto dei criminali di guerra che fu surrettiziamente aggiunto a quello dei caduti nel 1978.

A dissociarsi dal gesto del premier è stato anche l’esponente buddhista Takenorui Kanzaki, leader del ’Nuovo Komeito’ principale alleato del partito liberaldemocratico di governo. Tra le voci critiche vi sono state inoltre varie associazioni civili e pacifiste, a cominciare dalla federazione nazionale degli avvocati: il suo presidente, Seigo Hirayama, ha detto che, con una visita di natura quanto mai ufficiale a Yasukuni, Koizumi ha gravemente violato i principii di separazione fra Stato e religione.

YASUKUNI, ESTREMISTI DAVANTI AD AMBASCIATA USA
In concomitanza con un controverso omaggio del premier Junichiro Koizumi al sacrario bellico di Yasukuni un gruppo di estremisti di destra si è confrontato oggi con la polizia dinanzi all’ambasciata americana a Tokyo. Composto da una decina di attivisti in uniformi paramilitari, il gruppo non si è limitato a intonare canti patriottici da un camioncino, come fanno spesso gruppi vicini al revanscismo ideologico propagandato a Yasukuni. Inalberando una grande bandiera simile a quella delle forze armate nipponiche durante la guerra, i giovani si sono messi a discutere, a volte animatamente, con il servizio di polizia di guardia a una cinquantina di metri dal perimetro della sede diplomatica. Alla fine hanno ottenuto di avvicinarsi, scortati dagli agenti, a una decina di metri dal lato destro dell’ingresso, dove hanno urlato in coro una serie di slogan antistatunitensi in ricorrenza del 61/o anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Il gruppo è poi tornato senza incidenti al suo furgone, su cui è risalito in pose militaresche con inni a tutto volume. La manifestazione, pur di dimensioni assai ridotte, è stata inscenata con una foga totalmente insolita per una città come Tokyo, fornendo una chiara misura dell’esacerbarsi delle tensioni per la questione di Yasukuni e per la sua influenza sul dibattito politico all’interno e all’estero.

South Korean protesters scuffle with riot police officers as they try to march to Japanese embassy during an anti-Japan rally near the Japanese Embassy in Seoul, Tuesday, Aug. 15, 2006. South Korea’s Foreign Ministry on Tuesday expressed deep disappointment and anger over Japanese Prime Minister Junichiro Koizumi’s visit to a war shrine that critics say glorifies Japan’s militarist past. (AP Photo/ Lee Jin-man)

GALLERIA FOTOGRAFICA AL LINK:

http://www.edoneo.org/yasu.html


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