Home > GRAZIE, E’ STATO UN ...DISPIACERE

GRAZIE, E’ STATO UN ...DISPIACERE

Publie le martedì 11 aprile 2006 par Open-Publishing
4 commenti

??????????????????????????????????

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

da aggiornare........................

Messaggi


  • Fine dell’apnea ma la repubblica... respira a fatica.
    Una notte cosi’ non la meritava l’Italia.


  • "Ci siamo fatti del male"

    è il titolo di apertura de il manifesto. Rossana Rossanda in prima pagina "l’iTALIA PROFONDA"
    e conclude: " l’Italia è ammalata. Faremo di tutto perchè non lo si dimentichi."

  • rimetto un commento-analisi inviato ieri da Michele, che non è l’autore. Per quanto "diverso", ritengo interessante leggere "tutto". Con pari dignità e rispetto.
    Doriana

    per chi ama essere libero, é un piacere scoprirsi ingovernabile

    Il funzionamento delle società moderne, interamente modellate in funzione della valorizzazione accelerata, e per così dire forsennata, presuppone come rito di identificazione, purificazione, un momentro sempre più isolato, quello delle elezioni. La relativa limpidezza di questo momento imporrebbe l’accettazione della totale opacità di tutti gli altri passaggi dello spettacolo pubblico. In realtà, come é del tutto evidente, in tutti i paesi, i racket dominanti non hanno la minima disponibilità ad affidare alle opinioni dei sottoposti la propria collocazione gerarchica, e agiscono in ogni modo possibile per indirizzare il voto in loro favore. Poiché tuttavia, questi racket si prospettano come veri e propri cartelli mafiosi in cui si inscrivono numerosissimi interessi intrecciati, in parte coalizzati, in parte contrapposti; e tutti questi interessi operano da mane a sera per tirare a proprio favore l’esito elettorale (da cui non dipendono la libertà o il comunismo, o altre cazzate propagandistiche - bensì quale catena gerarchica avrà la primogenitura nello spartirsi onori, cariche, contratti e prebende) il risultato é che sempre più frequentemente l’esito elettorale conduce a situazioni prossime alla parità. Numerosi artifici tecnici vengono introdotti per rimediare a questo stato di cose; ma altrettanti opposti artifici vengono a loro volta messi in opera per contrastare la possibilità di vittoria avversaria (si badi: tanto é illusoria e senza importanza tale vittoria dal punto di vista dei sudditi, altrettanto decisiva é questa vittoria nell’ottica dei potenti, e di coloro che aspirano a diventarlo - si tratta di pagliacciate, ma in cui é in ballo l’oscar dei pagliacci, da cui discendono potere e ricchezza). Alla fine accade sempre più seovente ciò che accade in questi giorni in Italia: che a furia di tentarle tutte per vincere e per non far vincere il nemico, le forze contrapposte si annullino, e si pervenga a un quadro oscuro, in cui potrebbe accadere qualsiasi cosa.
    Questo fatto - strutturale, come dicevo, non contingente - presenta agli occhi di chi ha a cuore la liberazione umana, a chi aspira a non essere governato, due ordini di vantaggi.
    Da una parte, la brama di governare associata all’impotenza, induce a una crescente consapevolezza del fatto che la propria salvezza non é verosimilmente reperibile presso i governanti; dall’altra, la necessità di dirimere i diritti di precedenza fra questo e quel cartello mafioso, impone a tutti quei mascalzoni di concentrarsi sulle proprie beghe, distraendoli almeno parzialmente dal loro fine principale, quello di spolpare l’umanità dolente e votante. Quando Nuova Camorra Organizzata e Nuova Famiglia si sparavano tutti i giorni fra di loro, capitava che non passasse per qualche settimana l’esattore, concedendo un minimo di respiro ai taglieggiati. Beninteso, appena le cose venivano risolte, col temporaneo sopravvento di questo o quel mafioso, si presentavano a chiedere anche gli arretrati, naturalmente con gli interessi. Per chi ritiene di non avere nulla da chiedere allo stato, perciò, si apre un periodo di ricche opportunità di cui converrà profittare.
    L’Italia (e a nche gli altri paesi, se ci si riflette, ciascuno con le proprie specificità) é su una deriva argentina, e in prospettiva pure somala. Coem ci ha dimostrato la Francia, i governi, se pressati quotidianamente, senza ritrarsi dalla violenza, calano facilmente le braghe. Semplicemente perché a chi governa preme di più la contiguità con la greppia, che questo o quel provvedimento.
    Ora, se c’é una deriva argentina, questa può essere guardata nell’ottica angosciosa dei bancomat muti, dei salari non corrisposti, dell’insolvenza generalizzata. Ma anche inq uella dell’autorganizzazione, del ritorno del dibattito e della decisione collettiva. per questi fini non c’é motivo di attendere i segni più sgradevoli del tracollo: meglio principiare da subito, fintanto che i cornuti dei palazzi romani sono intenti a capire come spartirsi una torta che non può bastare per tutte quelle mille e mille ganasce.
    PK


    • avevo letto questo intervento di pk su indy, purtroppo non ho potuto rispondere per vari impegni, e anche perchè era incominciata la solita canea;
      nulla scandalizzza di più in questa Italia di puritani destri e sinistri di una voce fuori coro.

      mi dispiace di fare un dialogo a distanza, senza che l’interessato possa rispondere.
      Spero che qualcuno riposti il messaggio su indy, mi pare giusto parlare con chi è coinvolto personalmente.

      Condivido la sostanza di quello che dice pk, e cioè l’analisi sui presunti opposti poi convergenti nella gestione del potere.
      Sono meno ottimista di lui su altre considerazioni.

      Intanto le bande mafiose il pizzo ce lo chiederanno senza meno con la finanziaria, questo è certo.
      Come è certo che sarà una finaziaria di lacrine e sangue peggio delle altre, basta pensare agli allarmi lanciati dall’Europa e al fatto che praticamente questo paese è in bancarotta. perciò malgrado le loro beghe interne continueranno a spolpare l’umanità dolente votante e non.

      Non solo ma per di più appare sempre più chiaro che ci sarà unj peiodo di "decantazione" in coincidenza colle varie scadenze elettorali ed elezioni presidenziali per poter arrivare ad un governo di salute pubblica.
      Come ci arriverrano? questo è il punto dolente e che dovrebbe mettere in allarme tutti.
      Dopo una campagna elettorale così aggressiva, non so se basterà questo periodo di decantazione, senza contare che la situazione economica precipita di giorni in giorno,
      e tra l’altro più baracconi elettorali si fanno più soldi si spendono per il nulla.

      Io sono sempre più comvinta che ad un accordo dovranno necessariamente arrivare le bande contrapposte
      e in questo senso mi pare significativo che il mafioso per eccellenza sia stato scovato non il giorno prima delle elezioni, ma il giorno dopo. Una vittoria delle istituzioni super.partes molto significativa, mi pare.

      Ora il discorso di pk mi pare che sia troppo ottimista la dove diceche questo stato di stallo:
      "induce a una crescente consapevolezza del fatto che la propria salvezza non é verosimilmente reperibile presso i governanti;"
      non penso che in Italia si stia già a questo punto così avanzato.
      Altrimenti ci sarebbe stato un aumento dell’astensionismo
      se ci fossse questa consapevolezza;
      credo che per maturare questa convinzione dovranno accadere altri passaggi: sono sicura che questa consapevolezza arriverà
      ma in Italia non siamo in Francia, non a caso i "padri costituenti"(che di politica ci capivano di più) avevano fatto un sistema proporzionale che è poi per l’Italia l’arte di arrangiarsi, e noi in Italia siamo famosi per essere degli arrangioni.
      Ora è sicuro che c’è una deriva argentina, e come dice giustamente pk non solo in Italia, è tutto il sistema Capitalistico che è in crisi, l’amerika stessa se non facesse guerre già avebbe fatto la fine dell’argentina, basti pensare che in sostanza tutto il debito americano è in mano alla Cina, per esempio.
      Certo sarebbe VITALE che si tornasse all’autorganizzazione, al dibattito,all’ analisi e alla decisione collettiva, ora come ora con un movimento che
      non c’è e senza un soggetto rivoluzionario sono molto pessimista, credo che ancora si continuerà a lasciarsi vivere.
      Tranne alcuni pochi che continueranno ad essere oggetto della vendetta del potere e dei suoi servi
      vittoria oliva
      L’avamposto degli Incompatibili
      www.controappunto.org