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Gaza. Cronaca del massacro dei civili
Publie le martedì 6 gennaio 2009 par Open-Publishing1 commento
Gaza. Cronaca del massacro dei civili
di Sameh A. Habeeb (da Gaza City)
Ieri avevamo temuto per la vita di Sameh, ma oggi siamo risuciti a contattarlo al numero della sua abitazione, perchè come lui stesso ci ha confermato i ponti radio distrutti dall’esercito israeliano non consentono più la copertura della rete e la fornitura dell’elettricità è discontinua su tutta l’area della Striscia.
Vi ricordiamo che Sameh è un fotoreporter e giornalista freelance e collabora con l’agenzia Ramattan News che ha sede a Gaza City. Ogni giorno la sua vita è messa in serio pericolo per documentare questa sanguinoso atto criminale. Questa sera Sameh ci ha detto per telefono: "Se smetto di comunicare con voi significa che sono morto o sono dovuto fuggire, perchè la pioggia di bombardamenti è sempre più vicina alla mia casa....pregate per me..."
GAZA CITY 10° GIORNO - A Gaza City è guerra. Una guerra alla quale qualsiasi essere umano non vorrebbe mai assistere. Ogni giorno, ogni ora e ogni minuto potrebbero essere gli ultimi.
Mentre l’esercito continua a propagandare un’esclusiva lotta contro Hamas i massacri dei civili non si contano più. Ormai fare una stima sulle persone rimaste uccise e sui feriti è diventata un’operazione ardua. Dall’inizio dell’incursione terrestre, 48 ore fa si, parla di 90 morti che vanno a sommarsi con I dati ufficiali di ieri che parlavano di oltre 509 morti. Ma quando si potranno contare i corpi questo numero potrebbe salire drammaticamente. Forse la cifra più realistica potrebbe superare le 1.000 vittime.
I risultati parziali delle operazioni militari di oggi
Il combattimento si sta estendendo all’interno del centro urbano di Gaza. Le forze terrestri perlustrano casa per casa per poter stanare i miliziani di Hamas e un bombardamento a tappeto sta interessando la zona est della città e nell’area di Jabalia. Oggi pomeriggio nel quartiere di Zaytoun i militari hanno sparato e successivamente fatto irruzione in un’abitazione privata. Dei 30 componenti di una famiglia 14 sono rimasti uccisi dall’attacco e 60 persone che risiedono nelle zone limitrofe sono rimaste gravemente ferite. Di questi quasi tutti erano donne e bambini. Ma a Zaytoun sono state prese di mira diverse abitazioni che successivamente hanno preso fuoco. A Shija’ya zona est di Gaza un mortaio ha colpito un’altra casa, uccidendo la madre e i suoi tre figli, per i quali è stato difficilissimo fare un riconoscimento in quanto i loro corpi erano completamente straziati. Sanguinosi scontri si sono verificate tra fazioni di Hamas e esercito israeliano sempre a est di Gaza. Le truppe di terra dello stato ebraico continuano ad usare l’artiglieria pesante e utilizzano i micidiali elicotteri Apache. Vi sono stati diverse vittime e feriti, ma non è dato a sapere se qualcuno di questi fosse legato al braccio armato di Hamas.
La popolazione delle zone a occidente non si sente più sicura per i missili lanciati dalle navi da guerra israeliana e stanno cercando di emigrare in altre zone per scampare al massacro. La stessa cosa sta accadendo nel Nord a Bait Hanon e Jabalia dove gli abitanti stanno lasciando le loro case per paura di morire sotto i bombardamenti.
La situazione umanitaria si è ulteriormente aggravata. Manca l’acqua, non solo quella potabile anche quella che giunge dai pozzi, e gli alimenti di prima necessitàò come olio, pane, riso, fagioli e zucchero sono introvabili. Il sistema sanitario è paralizzato. Era da giorni che si ventilava questa ipotesi, ma ora manca il personale medico, i medicinali e anche gli strumenti necessari anche per una semplice suturazione. Gli ospedali sono al tracollo e la loro capienza strutturale è collassata per il numero continuo di feriti che ogni giorno giungono in condizioni disperate ai centri di soccorso.
L’aviazione israeliana ha colpito diverse abitazioni anche Daraj e a Shati dove una vettura civile è stata colpita da un razzo uccidendo l’autista. Nel quartiere occidentale Nasir di Gaza un razzo terra aria ha colpito l’università UMA College. Fonti mediche affermano che sono rimaste ferite almeno 35 persone. Colpita la moschea Omar Abd Al Ziz, anche qui un imprecisato numero di morti e feriti.
Un altro bombardamento ha interessato la sede della "Light society" che è un edificio di beneficenza che si occupa degli orfani e dei bisognosi della palestina e offre terapia di riabilitazione per i meno abbienti.
Nel campo rifugiati di Al Nusariat un altro raid di Israele ha ucciso tre persone e ferito nove. Anche la casa del leader del fronte popolare, Jameel Mizhar è stata completamente distrutta.
A Juhr El Dik i militari hanno occupato moltissime case civili.
Intanto il numero dei morti continua a salire anche per nuovi ritrovamenti di corpi di persone. A Beit lahia il corpo di una donna è stato rinvenuto dopo tre giorni dal suo decesso. Altrie tre persone ferite sono morte dissanguate per non essere state in grado di raggiungere un punto di primo soccorso.
A Zimo nella zona est della città di Jabalia l’artiglieria ha colpito una fabbrica di cemento che ha preso fuoco. I medici hanno parlato di persone giunte al pronto soccorso carbonizzate, oppure senza gli organi vitali. Jabal El Kashif al nord della striscia di Gaza quattro famgilie sono ancora intrappolate sotto le macerie delle loro abitazioni colpite dai razzi dei carri armati israeliani.
A Gaza city tre miliziani sono stati uccisi da un razzo, e una granata ha colpito una donna mentre si trovava all’interno della sua abitazione con i suoi tre figli nell’area di shija’ya al est di Gaza. Le ambulanze non riescono a raggiungere tutti i punti della città per portare i soccorsi per paura di rimanere sotto la pioggia di bombardamenti. Per questo alcune persone rimaste ferite sono morti dissanguate mentre attendevano i soccorsi.
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1. Gaza. Cronaca del massacro dei civili , 6 gennaio 2009, 12:28
Questo articolo è stato prelevato dal sito www.dazebao.org
Perchè non inserite la fonte per correttezza???