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Gaza. Dopo dieci giorni di tregua le armi tornano a sparare

Publie le mercoledì 28 gennaio 2009 par Open-Publishing

Gaza. Dopo dieci giorni di tregua le armi tornano a sparare

di Tommaso Vaccaro

La traballante tregua tra Israele ed Hamas sembra oggi essere giunta ad una fase altamente delicata. Dopo 10 giorni di silenzio delle armi, in giornata la Striscia di Gaza è stata di nuovo teatro di azioni di vera e propria guerra.

La tensione si è aperta questa mattina, quando un soldato israeliano è morto e altri tre sono rimasti feriti a seguito di un’esplosione avvenuta alla frontiera di Gaza. Qualche ora dopo, fonti mediche hanno comunicato la morte di un palestinese raggiunto dalle pallottole israeliane, vicino a dove era avvenuto il primo incidente. Non è ancora chiara la dinamica dei fatti, ma secondo fonti militari israeliane lo scontro si è aperto a seguito di un ordigno fatto esplodere a distanza , da alcuni miliziani palestinesi, al passaggio di una pattuglia militare. Ad ora, nessuna fazione ha però rivendicato l’azione.

A seguito di ciò, i ministri della Difesa e degli Esteri di Tel Aviv, Ehud Barak e Tzipi Livni, avevano promesso una risposta agli attacchi. Una risposta seria e “immediata”, come chiesto da Livni, che infatti non ha tardato ad arrivare. Un nuovo raid israeliano è partito, con l’obbiettivo di uccidere un militante di Hamas che si stava spostando in moto. Per portare a termine quest’azione, l’aviazione con la stella di David ha sganciato un missile a est di khan yunis e secondo quanto rendono noto testimoni e confermano gli stessi medici dell’ospedale Nasser, l’uomo sarebbe stato colpito a morte.

Quelli di oggi sono le prime vittime dopo il cessate il fuoco proclamato lo scorso 17 gennaio tra Hamas e Israele.

A Gaza è così ritornata la paura e Hamàs ha prontamente provveduto ad evacuare gli uffici del governo, che già aveva interrotto le proprie attività in previsione di un attacco imminente nella Striscia.

Da ambedue le parti del conflitto era in corso una trattativa sotto la mediazione dell’Egitto. Una tregua per cui Hamas richiedeva una maggiore facilità di accesso nella Striscia, mentre Israele ha continuato ad esigere garanzie sul fatto che le milizie del movimento islamico non riprendano gli attacchi contro lo Stato ebraico. Oggi quella tregua è un po’ più lontana