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Gaza. L’esercito d’Israele avanza e le vittime salgono. La mattanza dei civili
Publie le lunedì 5 gennaio 2009 par Open-PublishingGaza. L’esercito d’Israele avanza e le vittime salgono. La mattanza dei civili
Pubblichiamo il rapporto odierno di Sameh Habeeb, che risiede a Gaza City, attivista del movimento per la pace, e giornalista free lance, Samehd collabora con l’agenzia Ramattan News Agency, un media regionale che trasmette dalla Striscia di Gaza. Dopo aver ricevuto il suo "report" di oggi abbiamo tentato di contattarlo telefonicamente e via mail ma non abbiamo avuto ancora una risposta.
GAZA CITY 9° giorno - La situazione umanitaria è catastrofica. 509 le vittime dei bombardameti e oltre 2600 feriti. Si registrano tantissimi morti tra i civili e il loro numero aumenta di ora in ora sotto i bombardamenti che adesso arrivano dall’artiglieria di terra, dalle navi delle marina e dalle incursioni degli F-16 e degli elicotteri Apache. I militari israeliani hanno aperto cinque varchi nel paese, nel nord hanno attraversato la città di Ertiz, mentre un altro convoglio si è aperto un passaggio superando la cittadina di Bait Lahia diretti verso il quartiere di Doghit. A sud est di Gaza city i carri armati avanzano dalla direzione di Al Muntar e Nahal Oz per raggiungere e prendere il controllo di una delle strade principali, la Slah Al Edin. Nel Sud, invece, le truppe israeliane hanno occupato gli avamposti militari dell’aeroporto.
Secondo alcune testimonianze è probabile che l’esercito israeliano stia facendo uso delle temibili bombe al fosforo, inoltre nuovi tipi di arma sarebbero usate per la prima volta dai militari.
Nella città di Bait lahi, una granata ha ucciso 17 persone, dei quali la maggior parte civili. Tra loro anche bambini e il personale medico di un ambulanza sono rimasti uccisi. La benzina e il gas sono terminati, mentre moltissime zone della città sono senza elettricità e acqua potabile. Difficile anche comunicare in quanto la linea telefonica è fuori uso e la copertura per i telefoni cellulari è assente. La città di Gaza è completamente isolata da tutto e da tutti. Considerando la carenza di personale medico, anche gli studenti di medicina sono stati sollecitati a prestare il loro aiuto negli ospedali che sono al collasso, nonostante i farmaci reperibili sono pochissimi. Ed è proprio all’interno degli ospedali che si capisce che le vere vittime di questa operazione militare sono i civili. Dall’inizio dell’incursione via terra ne sono stati uccisi 70 oggi, e solo 10 di questi erano miliziani di Hamas. Così il totale delle vittime sale a 509. Un soldato israeliano, invece, è rimasto ucciso da un colpo di mortaio sparato dai militari di hamas nell’area di Beit Lahiya.
Ecco alcuni risultati dell’operazione militare israeliana "piombo fuso" di oggi
L’aviazione ha bombardato i serbatoi dell’acqua potabile che fornisce tutto il comprensorio di Jabal al Kashif a est della città di Gaza. Missili terra aria hanno bombardato un’abitazione a Nasir a nord ovest di Gaza uccidendo i figli del proprietario. Una vasta operazione di artiglieria ha raggiunto case e edifici vicino Al Jabal kashif nella parte settentrionale della striscia di Gaza, e quattro palestinesi sono stati uccisi a Rafah vicino le frontiere egiziane dal fuoco israeliano. Un F-16 ha colpito un’abitazione nel quartiere di Janinai, nella cittadina di Rafah. Diverse persone sono rimaste ferite. Intanto continua la massiccia emigrazione dal campo profughi di Jabilai e anche da quello di Al Nusairat dove migliaia di persone stanno tentando di mettersi in salvo. A Shija’ya un razzo ha colpito un’altra abitazione uccidendo una donna il figlio e un uomo anziano. L’artiglieria ha aperto il fuoco a Gaza a Zaytoun contro un panificio affollato dalle famiglie in fila per acquistare quel poco pane reperibile. Un morto e decine di feriti. Il bombardamento ha distrutto completamente il negozio che successivamente ha preso fuoco.
Sempre a Zaytoun gli elicotteri Apache hanno sparato su un gruppo di civili. Molte persone sono state uccise e altre ferite. ma l’artiglieria ha preso di mira anche un complesso urbano nella periferia di Gaza nei pressi del mercato generale, dove diversi edifici sono stati danneggiati. Il rapporto medico parla di un numero imprecisato di morti e feriti.
A Barbakh quattro palestinesi tutti fratelli della stessa famiglia sono rimasti uccisi da una granata che ha colpito la loro casa nella città di Yonis Kahn. Un F-16 ha bombardato anche il ministero degli affari religiosi in uno dei quartieri più popolati di Gaza city. Anche qui si parla di almeno un centinaio di feriti. A Jabalia una donna è morta nella sua abitazione colpita da un missile e stessa sorte è toccata a due bambini che si trovavano all’interno della loro casa in località Al Mashrawi. Altri 17 persone sono state uccise da un missile nella città di Lahia a nord di Gaza. Tra di loro c’erano due ragazzi di 20 anni con persone anziane. Tra le vittime riconosciute; Osama Sliman, Abu Mueen Aljdya, Abu Ahmed sltan, Abu Hamaoda Sultan, Ali Al Sous, Muhammad al Atar e Ahmed Tantish.
Secondo testimoni oculari i carri armati israeliani avrebbero impedito alle ambulanze di arrivare nel luogo per soccorrere i feriti. A ovest della città di gaza una madre con i suoi 4 figli sono morti dopo essere stati colpiti da un razzo lanciato da un F-16. Tre paramedici sono morti mentre viaggiavano nella loro ambulanza vicino a Shikh Ejlin da un colpo di mortaio. Il personale medico avrebbe dovuto portare soccorso ad una famiglia colpita al Mahrosa hall, che versava in condizioni gravissime. Un’altra famiglia colpita da una granata nel campo profughi di Shati è stata soccorsa ma le loro condizioni sono critiche. Secondo le fonti sanitarie dell’ospedale a Shgifa alle 18 di questo pomeriggio i feriti giunti al pronto soccorso sarebbero 50. Ma i medici riferiscono che a tanti non è stato possibile prestare soccorso, altri non hanno il coraggio di raggiungere l’ospedale per paura di morire durante il tragitto. I medici hanno fatto un appello umanitario per la donazione di sangue per far fronte a un numero così elevato di feriti che versano in condizioni gravi.