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Gaza: ripartita la "Spirit of Humanity", la missione continua!

Publie le mercoledì 14 gennaio 2009 par Open-Publishing

Larnaca - Questa mattina alle 10,30, la "Spirit of humanity" e’ salpata di nuovo dal porto di Larnaca. Risolti i problemi tecnici che l’avevano costretta a rientrare in porto, indifferenti alle minacce israeliane di intercettarli in mare, passeggeri ed equipaggio hanno deciso di ripartire per portare a termine la missione di trasportare medici, giornalisti, operatori umanitari e rifornimenti medici per aiutare la popolazione civile di Gaza. "Israele ha l’obbligo di proteggere la popolazione civile di cui e’ occupante" dichiara Huwaida Arraf, il capo spedizione del Free Gaza Movement "Poiché l’Israele continua a violare questo obbligo, noi continueremo in qualunque modo a trasportare i rifornimenti medici e alimentari necessari e il personale medico, i giornalisti e gli operatori umanitari per portare aiuto e testimoniare la devastazione che Israele ha causato." I medici a bordo comprendono un chirurgo plastico ricostruttivo, un chirurgo ortopedico e un altro medico. Tutti e tre i medici porteranno assistenza e aiuto allo stremato personale medico degli ospedali di Gaza.

Francesco Caruso, in una sua testimonianza inviata ieri, ha riferito dei problemi avuti nel primo tentativo. "Malgrado le condizioni meterologiche avverse, si è deciso di intraprendere ugualmente la missione su indicazione dei volontari già presenti a Gaza, per cercare minimamente di far fronte alla mancanza cronica di cibo e medicinali in tutta la Striscia di Gaza. Il mare agitato e un avaria al motore hanno, dopo 4 ore di navigazione, imposto alla nave di tornare indietro e rientrare in nottata nuovamente nel porto di Larnaca, dopo essere stata alla deriva per quasi due ore. Il problema è che nessun armatore ha voluto noleggiarci una nave, nel momento in cui abbiamo spiegato la nostra destinazione e così abbiamo dovuto acquistare un battello turistico, adatto ai giri delle isole greche non certo a questo tipo di traversate lunghe 22 ore, in alto mare. Malgrado questo, domani probabilmente partiremo nuovamente per Gaza con la nostra nave, la "Spirit of Humanity", una volta completati i lavori di manutenzione. La comunicazione formale delle autorità israeliane che, tramite le autorità cipriote, hanno fatto presente che non permetteranno l’attracco "con ogni mezzo necessario" non ci intimorisce, in quanto questo sarebbe un chiaro atto di illegalità in quanto non navigheremo mai in acque israeliane."

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