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Genova G8 : aula bunker fuori uso

Publie le giovedì 20 ottobre 2005 par Open-Publishing

di Elisabetta Vassallo

I lavori non finiranno in tempo per i due processi di novembre
Nulla da fare: l’aula bunker non sarà disponibile all’inizio di novembre
per ospitare i due mega processi riguardanti i fatti accaduti nella
caserma di Bolzanento e nella scuola Diaz durante il G8, dove sono
indagati in tutto 73 tra poliziotti, carabinieri, guardie carcerarie e
medici.

Lo scorso 14 ottobre, dopo la durissima presa di posizione del
procuratore aggiunto Mario Morisani sui tempi e la locazione dei
processi, era stato reso noto che ai primi di novembre l’aula bunker
sarebbe stata a disposizione, almeno parzialmente, se pur non
completamente ultimata.

Ieri l’improvvisa doccia fredda: una circolare
inviata alla procura e al tribunale dal presidente della corte d’appello
Ettore Griscuoli dice chiaramente che l’aula bunker non potrà essere
disponibile sino a gennaio e sarà riaperta in occasione
dell’inagurazione dell’anno giudiziario.

I lavori di ristrutturazione
sono ancora molto indietro e non è possibile accellerarli ulteriormente.
Le udienze per i processi sia su Bolzaneto sia sulla Diaz, sono fissate
a partire dal 2 novembre, per cui ora si crea nuovamente il grosso
problema di trovare un luogo adeguato per celebrarli, visto che l’aula
della corte d’Assise, sino ad ora utilizzata, è troppo piccola. Dovranno
essere i due presidenti delle sezioni del tribunale Gabrio Barone e
Renato Delucchi a porre il problema al Comune e dovrà essere il sindaco
a trovare una struttura adeguata esterna al tribunale.

La presa di
posizione del procuratore aggiunto Mario Morisani, anche a nome degli
altri due pm Patrizia Petruziello e Vittorio Raineri Miniati titolari
dell’inchiesta su Bolzaneto, lamentava la situazione incivile in cui gli
addetti ai lavori sono stati costretti a lavorare durante la prima
udienza. L’aula è di dimensioni assolutamente inadeguate, i legali,
circa un centinaio, non avevano neppure lo spazio per posare le loro
carte. Del resto i numeri del processo parlano da soli: 45 imputati,
circa 260 parti civili costituite, e oltre 600 testimoni.

Per tali
motivi il pm Morisani aveva proposto di trovare una struttura esterna.
Anche durante l’altro processo, quello contro i 28 poliziotti accusati
di falso, calunnia e concorso in lesioni gravi per l’irruzione nella
scuola Diaz, gli addetti ai lavori hanno lamentato l’affollamento
dell’aula d’Assisi, anche in considerazione che i procedimenti sui fatti
del G8 richiamamo sempre l’interesse di molte persone che raggiungono
numerose palazzo di giustizia per assistere ai dibattimenti. Inoltre i
due processi più il terzo in cui sono imputati 24 no-global accusati di
devastazioni, iniziato già da tempo, si trovano ora a svolgersi in
assoluta contemporaneità, per cui una sola aula non è neppure sufficiente.

A complicare ancora di più le cose, ieri da Roma il ministro per i
rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, ha detto che i processi
contro no global ed esponenti delle forze dell’ordine per i fatti del G8
dovranno essere regolarmente celebrati nelle aule del tribunale di
Genova, anche se non c’è un’aula adeguata al gran numero di imputati e
parti lese. E questo perché non bisogna "strumentalizzare le udienze per
fini politici di parte".

L’ipotesi di individuare un struttura esterna,
è stata scartata dal governo. «Le norme del codice prevedono che le
udienze siano pubbliche - ha sostenuto ancora Giovanardi - però
consentono al presidente del tribunale di disporre, per ragioni di
ordine, che l’ammissione nell’aula sia limitata ad un determinato numero
di persone».

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