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Genova G8 : "imprigionato" dalla burocrazia

Publie le domenica 14 novembre 2004 par Open-Publishing

IL CASO Universitario in attesa dell’archiviazione non può partecipare ai
concorsi

Doveva rispondere di resistenza e lancio di oggetti contro le forze
dell’ordine durante i fatti del G8 genovese, ma poi è emerso che non aveva
avuto nessuna responsabilità di aver partecipato agli scontri di cui era
stato accusato. Un universitario no global, che sta per laurearsi in
Scienze politiche, sta aspettando da tre anni l’archiviazione della sua
posizione, chiesta anche dal pm Anna Canepa.

Il giovane, se non verrà
prosciolto al più presto, non potrà neppure partecipare ai concorsi
previsti per le specializzazioni. A nulla finora sono servite le numerose
istanze presentate dal suo difensore, avvocato Domenico Frisone. L’ufficio
del gip, nonostante varie sollecitazioni, per una serie di motivi tecnici,
dovuti anche al trasferimento del giudice che aveva assegnato il
procedimento, non ha ancora deciso.

Il giovane, attraverso il suo legale, ha dimostrato di non essere stato
presente, il 20 luglio del 2001, ai fatti a lui imputati in quanto, circa
tre ore prima era stato fermato dalla polizia, insieme a due amici, in
un’altra parte della città e la scena era stata filmata dal Tg3: nelle
immagini il giovane risulta riconoscibile senza ombra di dubbi.

Dopo il fermo, inoltre, era stato portato, insieme ai due suoi compagni,
nella caserma di Bolzaneto. Era tarda mattinata e venne rilasciato soltanto
alle due di notte, mentre i fatti di cui è stato accusato si sarebbero
svolti nel pomeriggio. Mentre i due suoi amici, uno dei quali era
minorenne, erano stati subito prosciolti da ogni accusa, al giovane
universitario, che allora frequentava il primo anno di Scienze politiche,
all’uscita della caserma, vennero contestate accuse per fatti accaduti tre
ore dopo il suo fermo.

El. V.

secolo xix