Home > Genova G8, la difesa attacca "La notte della Diaz sotto la scuola c’erano (…)

Genova G8, la difesa attacca "La notte della Diaz sotto la scuola c’erano black bloc"

Publie le domenica 17 ottobre 2004 par Open-Publishing

Due no global intercettati

di Elisabetta Vassallo

Genova «Chiedo il non doversi procedere nei confronti del mio cliente».
Frencesco Gratteri, 50 anni, uno degli attuali responsabili
dell’antiterrorismo italiano, non deve essere rinviato a giudizio per
l’irruzione nella Diaz durante il G8 genovese. Questo è quanto ha ribadito
il suo avvocato Luigi Li Gotti del foro di Roma, ieri davanti al giudice
Daniela Faraggi durante l’udienza preliminare con la quale dovrà essere
deciso se processare o meno i 28 poliziotti indagati.

Li Gotti ha parlato
per sei ore: tre durante la mattinata e altre tre nel pomeriggio e ha
cercato di smantellare le accuse dei pm Enrico Zucca e Francesco Albini
Cardona per Gratteri: falso, calunnia, abuso d’ufficio e concorso in lesioni
gravi. Il legale ha anche riferito di un’intercettazione (emersa nel corso
del processo a Cosenza) tra due no global. Uno di loro sarebbe stato
all’interno della Diaz e avrebbe detto al suo interlocutore: «Qui sotto ci
sono dei black bloc, sarà meglio avvertire Agnoletto». Un’intercettazione
che secondo la difesa giustificherebbe il motivo del blitz.

L’udienza è iniziata ieri mattina in un clima molto teso: alcuni legali
hanno subito chiesto al giudice un rinvio dell’udienza in attesa di venire
in possesso dei tabulati telefonici presentati dall’accusa come prova. Si
tratta della registrazione degli orari delle telefonate che nella notte
dell’irruzione alla Diaz sono state ricevute e sono state fatte da alcuni
indagati. I tabulati, infatti, non sono stati forniti in copia originale ma
in alcuni casi sono stati acquisiti e poi riassunti dalla squadra mobile.
Accogliendo la richiesta di alcuni difensori il procuratore capo Francesco
Lalla ha diposto che siano messe a disposizione le copie originali, che però
non sono ancora giunte. Il gip Faraggi non ha accolto la richiesta degli
avvocati e ha deciso di proseguire con i lavori, nonostante le polemiche e
le contestazioni.

La parola è stata data allora al difensore Li Gotti il quale ha sottolineato
che l’innocenza del suo assistito Francesco Gratteri, che era presente in
aula, risulta chiara proprio guardando con attenzione i filmati che la
stessa accusa ha messo a disposizione. Li Gotti ha incentrato la sua difesa
sul fatto che le accuse rivolte al suo cliente si basano su puri sillogismi
che non possono essere considerate prove.

Per il legale, il sillogismo
dell’accusa consiste nel fatto che Gratteri, essendo uno dei massimi
responsabili della polizia presenti nella Diaz quella notte, abbia avuto
responsabilità dell’accaduto e abbia potuto sovrintendere a ogni azione
anche quando non era presente nella scuola. Un sillogismo dell’accusa,
secondo Li Gotti, è anche il fatto che Gratteri fosse a conoscenza di
rapporti scritti in maniera non vera per influire negativamente sui no
global che quella notte vennero arrestati. «Nessuno degli autori di quei
rapporti - ha detto l’avvocato - ha mai riferito di interferenze di Gratteri
nella redazione degli atti».

http://www.ilsecoloxix.it/