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Genova : insulti a Arafat e prima vittoria Lega - moschea
Publie le giovedì 18 novembre 2004 par Open-PublishingTURSI Urla e insulti, seduta sospesa. La pratica sul centro islamico sarà discussa in commissione urbanistica
«A bbiamo messo su un bel casino, ma ci voleva: se lo meritano, visto che sulla moschea fanno orecchie da mercante. E’ un piccolo preavviso». Commento finale di Francesco Bruzzone, segretario regionale della Lega Nord, dopo che ieri pomeriggio la seduta del consiglio comunale è stata bloccata per mezz’ora dalle intemperanze del pubblico (una trentina di persone, attivisti e non; c’erano anche il segretario provinciale Bruno Ferraccioli e Bruno Ravera, aderente della prima ora).
Alla fine, la Lega ha incassato un risultato: la decisione, scaturita da un incontro dei capigruppo con il sindaco, di discutere in commissione urbanistica la vicenda della costruzione del centro islamico in via Coronata. Il sindaco fornirà la documentazione promessa a giugno, chi contesta potrà assistere ed eventualmente essere ascoltato. «E’ un problema del consiglio comunale - ha detto il sindaco uscendo dalla riunione - Io ho già detto tutto quello che c’è da dire». Intanto, va avanti l’iter amministrativo, con l’esame del progetto da parte della commissione edilizia, che si riunirà oggi.
A fare da innesco alla protesta (scandita da "Buffoni!" e "Vergogna!" all’indirizzo di sindaco e giunta), la richiesta di Mario Menini, consigliere di Forza Italia, di osservare un minuto di raccoglimento per la morte di Arafat. Prima sono partiti dei "buuu", poi un gruppetto del Movimento giovani padani ha issato un vessillo: "No alla moschea". Il presidente del consiglio, Emanuele Guastavino, ha chiesto inutilmente di fare silenzio. Vano anche l’intervento dei vigili urbani. «Vi faccio identificare, se continuate a insultare», ha minacciato allora Guastavino.
Niente da fare. Il sindaco ha scosso la testa, sconsolato. Seduta sospesa. Maurizio, 26 anni, uno dei più accalorati, abitante di fronte al luogo in cui sorgerà la moschea, spiega: «Vogliamo difendere il nostro quartiere, già pieno di prostitute nigeriane. Non sono contro alla moschea, ma non la voglio sotto casa mia. Rischiamo di diventare un ghetto, un quartiere islamico, con gli appartamenti svalutati. La gente non esce più di casa». Dopo mezz’ora di riunione, il rientro in aula e l’annuncio di Guastavino della convocazione di una "commissione di verifica". La Lega conta ancora di poter stoppare la pratica.
Quindi, via al minuto di silenzio. Emilio Pratolongo e Remo Benzi di Liguria Nuova escono, in segno di dissenso. Dal pubblico di nuovo proteste: "Era un terrorista!". Poi il coro: "Nassiriya, Nassiriya!". Menini spiega la sua iniziativa: «Non volevo provocare, anzi dobbiamo rasserenare gli animi. Arafat ha ricevuto l’omaggio di tutti, da Ciampi a Berlusconi. Anche Bush ha detto che è tempo di uno Stato palestinese, l’unica soluzione al terrorismo. E anche noi italiani con l’immigrazione dobbiamo convivere, è un dato di fatto».
A. Pl.
secolo xix




