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George W. Bush : "La libertà e la la democrazia in Iraq"

Publie le venerdì 1 aprile 2005 par Open-Publishing

di George W. Bush 31 Mar 2005

Washington, 31 marzo 2005. Traduzione integrale del discorso "La libertà e la democrazia in Iraq" tenuto dal Presidente degli Stati Uniti George W.Bush nel Rose Garden della Casa Bianca il 29 marzo 2005.

"Grazie a tutti. Grazie. Buon giorno. Benvenuti alla Casa Bianca. Per favore, accomodatevi. Senatore Warner, sono lieto di vederla. Grazie per essere venuti. Apprezzo la partecipazione dei cittadini iracheni qui presenti. E grazie ai miei concittadini che sono oggi qui con noi. Grazie per essere venuti".

"Prima di parlare dell’Iraq, vorrei dire che, a nome del popolo americano, Laura ed io vogliamo porgere le nostre condoglianze ai parenti delle vittime del terremoto che c’è stato ieri in Indonesia. Questo terremoto ha causato delle vittime e ha distrutto edifici in una parte dell’Indonesia che solo adesso stava ricominciando a riprendersi dalla distruzione provocata dallo tsunami di tre mesi fa. I nostri funzionari hanno fornito l’assistenza iniziale e si stanno muovendo rapidamente per raccogliere informazioni e determinare di che tipo di aiuto ulteriore ci sia bisogno adesso. Sono lieto di vedere che fra noi c’è Andrew Natsios dell’USAID, e so che lui e la sua squadra sono già pronti ad intervenire e a portare aiuto. Il popolo indonesiano può essere altrettanto certo che è nelle nostre preghiere e che il nostro governo è pronto a dare una mano".

"Solo pochi minuti fa ho incontrato un gruppo di persone impegnate nella costruzione di un nuovo Iraq. Provengono da contesti eterogenei; appartengono a fedi religiose diverse; hanno una cosa in comune, hanno tutte votato nelle elezioni dello scorso gennaio. Con noi oggi ci sono anche degli studenti di diritto iracheni che si trovano negli Stati Uniti per partecipare ad un concorso internazionale, e ci sono i membri delle comunità religiose irachene che si trovano a Washington per imparare di più sulla democrazia, ed altri ancora che hanno contribuito ad organizzare i seggi elettorali per i cittadini iracheni residenti negli Stati Uniti".

"Desidero porgere a tutti voi il benvenuto. Voglio ringraziarvi per la vostra ferma fiducia nella democrazia e nella libertà. E’ credere che, con il suo voto, il popolo iracheno ha segnalato a tutto il mondo che intende rivendicare la propria libertà e costruire un futuro di libertà per il proprio paese. Ed è stato un segnale poderoso. Desidero encomiare gli oltre otto milioni di iracheni che hanno sfidato le auto-bomba e gli assassini per votare quel giorno".

"Apprezzo la determinazione degli iracheni che hanno lavorato nei seggi ignorando intimidazioni e minacce affinché fosse possibile tenere delle elezioni trasparenti. Rendo onore alle coraggiose forze dell’ordine irachene che hanno rischiato la vita per proteggere gli elettori. Con l’elezione di 275 uomini e donne all’assemblea nazionale di transizione, il popolo iracheno ha intrapreso un altro coraggioso passo in avanti verso l’auto governo. Oggi, quando l’assemblea si è riunita per la seconda volta, gli iracheni hanno compiuto un ulteriore passo in avanti lungo la strada verso una società libera".

"Ci aspettiamo che un nuovo governo venga scelto molto presto e che l’assemblea voti per confermarlo. Siamo impazienti di poter lavorare con il governo che emergerà da questo processo. Siamo fiduciosi che questo nuovo governo sarà rappresentativo, rispetterà i diritti umani, e garantirà le libertà fondamentali a tutti gli iracheni. Abbiamo visto molti segni incoraggianti in Iraq. Il mondo ha visto le donne irachene recarsi alle urne in numero enorme. Il mondo ha visto più di 80 donne prendere posto nella nuova assemblea in qualità di rappresentanti eletti. Abbiamo anche assistito all’inizio di un nuovo dialogo nazionale, quando i leader che hanno vinto nelle ultime elezioni hanno trattato con i Sunniti che non vi hanno preso parte. In una democrazia, il governo deve sostenere la volontà della maggioranza e rispettare anche i diritti delle minoranze".

"E i nuovi leader dell’Iraq sono determinati a far si che il governo di un Iraq libero rappresenti le varie popolazioni del paese. La nuova assemblea nazionale di transizione è formata da gente e partiti che hanno visioni diverse per il futuro del loro paese. In un Iraq democratico queste diversità verranno risolte attraverso il dibattito e la persuasione, invece che con la forza e con l’intimidazione. Nel formare il loro nuovo governo gli iracheni hanno dimostrato che lo spirito del compromesso è sopravvissuto ad oltre tre decadi di dittatura. Avranno bisogno di tale spirito nelle settimane e nei mesi a venire, mentre porteranno avanti il duro lavoro che costruire la loro democrazia richiede. Dopo aver scelto i leader del loro nuovo governo, il passo successivo sarà la redazione di una nuova costituzione per un Iraq libero e democratico".

"La data per la presentazione di tale documento al popolo iracheno (che dovrà approvarlo) tramite un referendum popolare è prevista per il prossimo ottobre. Una volta approvata la nuova costituzione, gli iracheni si recheranno nuovamente alle urne per eleggere un governo costituzionale permanente. Questa democrazia avrà bisogno di essere difesa. E le forze dell’ordine irachene si stanno assumendo una maggiore responsabilità nel combattere gli insurrezionalisti e i terroristi. Ad oggi oltre 145 mila iracheni sono stati addestrati e servono con coraggio il loro paese in tutte le regioni dell’Iraq. Nelle ultime settimane, hanno guidato offensive in città come Baghdad, Samara e Mosul".

"Continueremo ad addestrare gli iracheni affinché possano assumersi la responsabilità per la sicurezza del loro paese, e allora i nostri militari potranno tornare a casa con l’onore che si sono guadagnati. Gli iracheni compiendo dei grandi passi in avanti nel lungo viaggio verso la libertà. Una società libera richiede di più di libere elezioni; richiede anche istituzioni libere, una società civile vivace, la sovranità della legge, il contrasto della corruzione e le consuetudini della libertà stabilite generazione dopo generazione. Rivendicando la propria libertà, gli iracheni stanno trasformando la regione in cui abitano, e lo stanno facendo offrendo esempio e ispirazione, piuttosto che conquistando e dominando".

"Il libero popolo iracheno sta facendo adesso ciò che Saddam non è mai riuscito a fare — rendere l’Iraq un esempio positivo per tutto il Medio Oriente. Oggi la gente di una parte del mondo lungamente tormentata sta difendendo la propria libertà. Negli ultimi mesi abbiamo assistito al successo delle elezioni tenutesi in Afganistan, in Iraq e nei Territori Palestinesi; a manifestazioni pacifiche per le strade di Beirut, e al compimento di passi in avanti verso l’attuazione di riforme democratiche in paesi come Egitto e l’Arabia Saudita".

"La tendenza è ovvia: la libertà avanza. La libertà è un diritto di nascita ed è il desiderio profondo di ogni essere umano, e diffondere il bene della libertà è la vocazione del nostro tempo. E quando la libertà e la democrazia attecchiranno in Medio Oriente, l’America e il mondo saranno più sicuri e più in pace. Desidero ringraziarvi tutti per essere venuti".

"Chiediamo a Dio di benedire le coraggiose anime dell’Iraq e che continui a benedire il popolo americano. Grazie".

George W. Bush
[Roseto (The Rose Garden)
La Casa Bianca
Washington, DC
29 marzo 2005]

Traduzione a cura della Press Unit di "usembassy.it"

(redazione@reporterassociati.org)