Home > «George, è tutto come prima»
di red
«Che cosa dovrei andare a riferire in Parlamento, una non notizia?». Così il presidente del consiglio replica a chi gli chiede se andrà a spiegare alle Camere la nuova posizione del governo sull’Iraq. È una risposta a Romano Prodi, che in precedenza aveva ironizzato: «È chiaro che Berlusconi è stato sgridato». Per poi chiedere, con decisione, una chiarezza di scelte: «Il popolo italiano - spiega il leader dell’Unione - ha molto partecipato e molto sofferto per questa guerra. Abbiamo tanti soldati là, abbiamo avuto dei caduti, e credo che abbiamo diritto di sapere che cosa vuole fare il governo nel futuro. Non possiamo attendere che un giorno ci si dica che a settembre comincia il ritiro e il giorno dopo lo si smentisca».
Alla richiesta di presentarsi di fronte al Parlamento per dire cosa pensa, Berlusconi si indispettisce: « «Nelle mie parole non c’era nessuna possibilità di vedere una svolta, un cambiamento, un qualcosa in distonia con quello che abbiamo sempre detto con gli alleati. Non mi sono corretto di nulla: è stato un caso completamente inventato, frutto della disinformazione».». Dunque nessun ritiro. «Ho sentito il presidente americano - rivela il premier - e gli ho detto: “George è tutto come prima”». E la data di settembre? Cancellata. Anche se poi, è ovvio, «mica staremo lì a vita: stiamo lì, in Iraq, per assicurare la libertà e la sicurezza al popolo iracheno. Poi che questo possa iniziare a fine estate è qualcosa legato al programma di addestramento delle forze dell’ordine locali».




