Home > Getronics: 8 ore di sciopero Mercoledì 6 Aprile
(Nino Stella) - Il Presidente della Getronics Roberto Schisano ed i vertici olandesi della multinazionale olandese dell’informatica vogliono la resa dei conti con i lavoratori e le lavoratrici. Il Presidente “texano” lo aveva preannunciato rilasciando interviste sui giornali “amici”: bisogna fare piazza pulita dei lavoratori e delle lavoratrici ex Olivetti. Troppo vecchi. Troppo sindacalizzati. Per aumentare “prestigio” ed accumulare profitti bisognava attuare rapidamente le esternalizzazioni, i trasferimenti di rami aziendali, ridurre i contratti “rigidi” a tempo indeterminato per favorire la flessibilità - fatta di contratti interinali, contratti a tempo determinato, possibilità di licenziare senza essere vincolati dall’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Schisano ha beneficiato di commesse pubbliche e incentivi fiscali promettendo “cittadelle dell’informazione” nella Regione Campania, promettendo 140 assunzioni - prendendo per i fondelli anche il Presidente Antonio Bassolino - poi si è fatto approvare casse integrazioni ordinarie e straordinarie esibendo piani industriali che erano delle vere e proprie patacche. Adesso ha deciso di trasferire centinaia di lavoratori e lavoratrici ed alcune attività della Getronics ad aziende legate alla lobby clericale della Compagnia delle Opere. I capetti aziendali a livello territoriale stanno attuando pressioni di ogni genere per costringere i lavoratori alle dimissioni ed accettare i trasferimenti in aziende nelle quali non è possibile essere tutelati dall’articolo 18 in caso di licenziamenti per giusta causa. La Getronics ed il suo gruppo dirigente per anni si sono vantati di rappresentare un’azienda “etica” ed invece hanno addirittura silurato un manager che si occupava proprio dell’etica aziendale. Giovedì 31 Marzo presso l’Assolombarda si è consumata l’ennesima rottura con le organizzazioni sindacali. La multinazionale olandese è caparbiamente intenzionata ad andare avanti con le esternalizzazioni e gli esuberi. I lavoratori hanno proclamato 8 ore di sciopero per Mercoledì 6 Aprile. Bloccati tutti gli straordinari. I Lavoratori attueranno scioperi spontanei non appena l’azienda convocherà riunioni per costringerli ad accettare dimissioni e trasferimenti. Sono stati costituiti collegi legali per sostenere la lotta e bloccare il disegno scellerato della Getronics di attuare il piano di trasferimento delle attività. Ma non basta. I lavoratori e le lavoratrici della Getronics chiedono azioni di lotta più dure per costringere l’azienda a fare marcia indietro. Bisogna valutare la possibilità di proclamare occupazioni delle strutture e assemblee permanenti e bloccare le attività. Promuovere sui territori iniziative e sit-in davanti alle Prefetture, alle Regioni, alle sedi comunali. Gli enti appaltanti pubblici che continuano a mantenere rapporti contrattuali con la multinazionale olandese devono inserire clausole per la salvaguardia dei livelli occupazionale dei lavoratori pena la rescissione dei contratti stessi. Bisogna coinvolgere i parlamentari eletti a livello territoriale.Organizzare volantinaggi nelle zone centrali delle Città dove è presente la Getronics. Delegazioni di lavoratori e lavoratrici devono conferire con i responsabili delle redazioni dei giornali nazionali chiedendo spazi per la loro vertenza. Non solo. I collegi legali devono essere costituiti subiti e valutare la possibilità di utilizzare l’articolo 700 del codice civile che prevede la procedura d’urgenza per la convocazione dei vertici della Getronics presso i tribunali. Valutare la possibilità di presentare esposti alle Procure della Repubblica. Altrimenti un’altra multinazionale dopo avere conquistato il mercato italiano rischia di farla franca. In nome del profitto, del liberismo e della cosiddetta flessibilità o libertà di mercato. I lavoratori e le lavoratrici della Getronics devono mettere al primo posto la loro dignità e pensare con la propria testa senza farsi condizionare da una sottocultura aziendalista che li vuole rendere sudditi, servi o numeri di matricole. La lotta collettiva, la compattezza, la solidarietà, la determinazione, il coraggio sono valori che danno forza alla loro battaglia. Una battaglia per essere considerati uomini e donne e non merce.




