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Getronics: La multinazionale olandese tenta di dividere i lavoratori e le lavoratrici

Publie le lunedì 4 aprile 2005 par Open-Publishing

(Nino Stella) - La Getronics tenta di creare divisioni, rassegnazioni e paura tra i lavoratori. I capetti aziendali ed i sudditi aziendali già sono all’opera. Domani mattina, nella sede di Napoli, arriva un manager(?) per incontrare alcuni lavoratori e lavoratrici per convincerli con le buone o con le cattive a dimettersi e trasferirsi fuori sede presso una società di Scala Group, una società impegnata nel settore multimediale a Firenze. Il capo del personale della sede di Napoli della multinazionale olandese ha già contattato uno per uno i lavoratori facendogli capire che prima o poi la Scala Group aprirà una sede anche in Campania. Una balla colossale. L’ex sindacalista della Cisl che ha guadagnato i meriti alimentando mobbing, vessazioni, divisioni nella sede di Napoli ha ancora una volta svolto il suo ruolo funzionale di suddito aziendale. Il capo aziendale che arriverà domani a Napoli sembra che per convincere i lavoratori proporrà una sorta di “dichiarazione d’intenti”. Un documento che non dà assolutamente garanzie sul piano legale sul futuro occupazionale dei lavoratori Getronics. I lavoratori possono tranquillamente rifiutare il passaggio presso la nuova società. Ci sono sentenze della cassazione che lo consentono. Piuttosto, sarebbe opportuno promuovere azioni legali immediate contro la Getronics. Ci lascia perplessi l’ambiguità dei rappresentanti sindacali aziendali della Getronics di Napoli. Perché consentire ad un capetto aziendale di arrivare a Napoli ed incontrare i lavoratori quanto poi a livello nazionale sono state decise delle iniziative contro le esternalizzazioni ed i trasferimenti coatti? Perché non informano le strutture nazionali di questa riunione in atto tra il capetto aziendale e i lavoratori?I sindacalisti aziendali di Napoli della Getronics, non ritengono, questo, un comportamento antisindacale?Perché di trasferimenti coatti si tratta. E, consentire all’azienda di aprire trattative e condizionamenti a livello territoriale significa dividere l’intero movimento dei lavoratori e delle lavoratrici a livello nazionale. Intanto, sembra, che la Getronics stia tentando di correre ai ripari nei confronti di alcuni lavoratori che hanno presentato denunce ed esposti alla magistratura. Sembra che abbia ridato dopo 9 mesi scrivania, computer e telefono alla coraggiosa lavoratrice napoletana. Sembra che sia giunta da Milano una dirigente che gli ha proposto un lavoro adeguato alle sue mansioni di impiegata amministrativa. La lavoratrice napoletana sembra che abbia accettato il lavoro ma non intende transigere sui ricorsi e sugli esposti presentati alla magistratura penale e del lavoro. “Non intendo fare nessun accordo economico. Preferisco delle sentenze. Hanno offeso la mia dignità”- sembra che abbia dichiarato la coraggiosa e coerente lavoratrice napoletana della Getronics. Allora, ci domandiamo. Perché i vertici nazionali e locali della Getronics per oltre nove mesi hanno tentato di imporre un lavoro di call center alla lavoratrice napoletana attraverso provvedimenti disciplinari e lasciandola sola su una sedia di fortuna per oltre 9 mesi, senza computer, scrivania e telefono - senza mai spiegare se l’help desk -call center era o meno un cambio di mansione, e, adesso, sembra, che gli abbiano proposto una mansione di impiegata amministrativa? Non vuole scoprirsi i fianchi nella battaglia che si è aper