Home > Giochi truccati sull’indulto

La vicenda dell’indulto è di quelle che ci fanno rimpiangere il dispotismo illuminato, forse preferibile a una democrazia oscurata da demagogie d’ogni risma e da una ignobile commedia dell’arte in cui la sola cosa che conta è l’esibizione delle rispettive maschere ideologiche.
C’è il giustizialista, c’è il custode inflessibile dello stato etico, c’è il paladino dei deboli e degli indifesi, c’è il difensore degli operai sfruttati, così come quello della razza padrona e delle sue prerogative.
Quello che non c’è, in tutto questo, è un briciolo di verità e di ragione. Un provvedimento di clemenza non è un comizio elettorale, non è una resa dei conti nelle coalizioni e tra le coalizioni, non è un’occasione per esibire purezze ideologiche o vessilli identitari. Un atto di clemenza è un atto di clemenza. Punto e basta. E in quanto tale dovrebbe rivestire un carattere universale.
E invece no, tra i peggiori miasmi dell’ideologia, tutti alzano la voce per imporre la propria rappresentazione del male, del «crimine odioso» preferito (forse il programma dell’Unione, quel catechismo in cui tutte le contraddizioni si sciolgono, avrebbe dovuto crescere di qualche altra decina di pagine per mettere a punto un catalogo di «crimini odiosi» condivisi da Violante e Caruso, da Rutelli e Paolo Cento, da Farina e Di Pietro).
E invece dobbiamo assistere alla caricatura della lotta di classe, a un gioco di società sulla pelle dei detenuti e sulle loro vite singolari, che nessun catalogo potrebbe mai racchiudere. Il sindacalista si agita per escludere dall’indulto le morti bianche (non c’è perdono per gli sfruttatori!); il finanziere Di Pietro è inflessibile con bancarottieri e corrotti (guai a chi attenta alla pubblica morale!).
I comunisti, si sa, quando sono in ballo «l’ interesse e la sicurezza del popolo» sfoderano il pugno di ferro. Il partito azienda non vorrebbe discriminati quei peccati veniali che inevitabilmente si commettono sulla via della ricchezza. L’amore per i bambini e il rispetto per le donne (salvo che nelle amene conversazioni telefoniche tra politici e mercanti di soubrette) sono naturalmente bipartisan: nessuna pietà per pedofili e stupratori.
E neanche per la moltitudine, ampliata a dismisura da Fini e Giovanardi, dei mercanti di droghe. Cosa c’è di più «odioso» che minacciare la salute della nostra gioventù? Sembra che dall’indulto siano esclusi anche i reati di «saccheggio e devastazione», espressione apocalittica per designare vetrine sfasciate e bancomat flambati. C’è da sperare che, in risposta, Caruso non proponga l’esclusione degli abusi commessi dalle forze dell’ ordine («odiosi» perchè minano la certezza dei diritti democratici!).
O i tassisti le rapine ai danni della loro categoria (forza Alemanno, fatti avanti!). E la partita dei miei reati contro i tuoi potrebbe proseguire all’infinito. Che dire del razzismo? Della propaganda antisemita? Del matricidio o dell’infanticidio? Ma qui non si tratta dell’indice di gradimento dei delitti.
L’ indulto non è un programma politico, né un’idea di società, né uno stile di governo, ma nemmeno una sgradita soluzione all’affollamento dei penitenziari. Dovrebbe piuttosto esprimere la ragionevole coscienza che né il carcere, né la pena possono incarnare un assoluto. Che le singole vite, cui si applicano, eccedono le categorie stabilite dal codice penale.
Questo un papa lo può capire, ma non l’arroganza, tutta bipartisan, della nostra classe politica.
www.ilmanifesto.it 28/7/2006

Messaggi
1. > Giochi truccati sull’indulto, 1 settembre 2006, 18:00
"L’ indulto non è un programma politico, né un’idea di società, né uno stile di governo, ma nemmeno una sgradita soluzione all’affollamento dei penitenziari. Dovrebbe piuttosto esprimere la ragionevole coscienza che né il carcere, né la pena possono incarnare un assoluto. Che le singole vite, cui si applicano, eccedono le categorie stabilite dal codice penale.
Questo un papa lo può capire, ma non l’arroganza, tutta bipartisan, della nostra classe politica."
CERTO.
DI SICURO LE RAGAZZE E I RAGAZZI PICCHIATI ALLA DIAZ, O I RISPARMIATORI FRODATI DA TANZI & C. SARANNO D’ACCORDO CON LEI...