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Giordano «Caro manifesto, critiche giuste ma...»

Publie le giovedì 28 febbraio 2008 par Open-Publishing

il manifesto 24 febbraio 2008

Giordano «Caro manifesto, critiche giuste ma...»

M. Ba.

Non c’è dubbio che le critiche sull’unità a sinistra - espressi ieri anche sul manifesto da un editoriale di Gabriele Polo - siano andati a segno. Buona parte delle sue conclusioni al cpn, infatti, Franco Giordano l’ha dedicata rispondendo a distanza ai dubbi di chi, a sinistra, è fuori dai quattro partiti.

«Le critiche di questi giorni anche molto dure sia sul metodo che sui nodi culturali dell’unità a sinistra sono fondate, giuste e meritano una risposta - ha detto Giordano senza mezzi termini - perché la Sinistra arcobaleno deve vivere anche fuori dalla rappresentanza parlamentare dei partiti. Noi la vogliamo aperta a reti, associazioni, singoli e movimenti».

Per Giordano i «frenatori» sono altri: il nuovo soggetto unitario e plurale è una scelta irreversibile e «vivrà sicuramente dopo il 14 aprile». «Per questo - chiede tra gli applausi della platea - il manifesto non deve limitarsi a sollecitare chiarezza ma dovrebbe sentirsi parte in causa nella costruzione della nuova sinistra politica».

Il punto insomma non è arroccarsi sul nodo della rappresentanza ma prendere di petto «l’americanizzazione della politica» incarnata dall’impoliticità del Pd abbattendo la separatezza tra partiti e conflitti sociali. Una «democrazia mutilata» esemplificata dal black out informativo su tutto ciò che esiste al di fuori di Pd e Pdl, di fatto cancellato da giornali e televisioni.

Proprio a Walter Veltroni, Giordano rivolge critiche più che esplicite, sia sul terreno della lotta alla precarietà (vedi la candidatura di Pietro Ichino) che su quello dei salari (il Prc ha proposto il recupero integrale dell’inflazione reale e non di quella programmata). Sfida al Pd anche sulla laicità dello stato e sui diritti civili: «Caro Walter, si può fare, si può fare di più, per esempio garantire le unioni di fatto a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale».

E’ un confronto che resta tutto aperto. Insieme a quello dei dubbi del territorio esemplificati, nel caso fiorentino, dall’appello chiarissimo che pubblichiamo qui a fianco.

E’ evidente, infatti, che lo «scheletro» del nuovo soggetto saranno i gruppi parlamentari arcobaleno. Una novità che spiega anche il rinnovamento scelto con decisione nella formazione delle liste. E’ quasi certo che saranno molti gli under 40 di Rifondazione che approderanno in parlamento.

Ormai quasi sicuri i nomi di dirigenti di regioni importanti come Niccolò Pecorini (Toscana) e Nicola Fratoianni (Puglia) e di Michele De Palma (della segreteria nazionale).