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Giorgio Cremaschi: «La linea liberista ha vinto sul sindacato»

Publie le lunedì 30 luglio 2007 par Open-Publishing
1 commento

di Fabio Sebastiani

Il sindacato è già in vacanza. Non ti sembra un po’ presto?

Il rinvio a settembre è un fatto gravissimo. Allo stato attuale la
consultazione non c’è. Quando dico consultazione intendo un referendum fatto
con regole trasparenti e non con modelli bulgari di una volta, preceduto da una
campagna di informazione corretta nella quale i lavotori possano anche essere
informati sulle ragioni del no; che sarebbe una bella cosa se si organizzassero
in veri e propri comitati per il no.

In molti si sono spesi con l’argomento dell’accordo a favore dei giovani. Ma
i giovani, precari, voteranno?

Questo accordo è nato con una campagna ideologica falsa che contrapponeva i
giovani agli anziani e alla fine ha particolarmente fregato proprio loro.
Primo, perché si consolida proprio la legge 30. Ci sono persino dei
peggiormenti, come quello sui contratti a termine. E poi perché si mette la
scala mobile a rovescio sui coefficienti e il calcolo delle pensioni. Qui
davvero è una catastrofe. Si peggiora la Dini.

Vabbé, ma almeno c’è questa soglia minima del 60% sul tasso di sostituzione.

E’ vero che il protocollo parla indicativamente della pensione del 60% per i
precari, che poi vuol dire in cifre di oggi una pensione di 400-500 euro al
mese. Ma questa è una ipotesi, mentre è certo il taglio dei coefficienti a
partire dal 2010 già definito da un allegato dell’accordo pari al 6-8%. E poi
ci sarà la revisione ogni tre anni con decreto del governo senza che il
sindacato possa mettere becco; una scala mobile a rovescio sulle pensioni dei
giovani. Ma per loro non è finita perché aumentano i contributi di tutti
lavoratori, a partire dal 2011, mentre per i parasubordinati l’aumento è più
alto. Nella sostanza, il mondo del lavoro si paga i cambiamenti sulle pensioni
con le proprie tasche e non c’è un centesimo di redistribuzione del reddito.
Senza dire, infine, che nell’elenco delle porcherie c’è la vergogna del regalo
dei contributi ai padroni sugli straordinari: meno Inps e più ore di lavoro.
Proprio un bel manifesto programmatico liberista.

Passiamo al capitolo pensioni.

Per quanto riguarda le pensioni alla fine si arriva ai 62 anni di età
pensionabile con 35 di cotributi un anno prima della riforma Maroni. E sui
lavori usuranti c’è la beffa dei 5.000 all’anno con l’aggiunta che sarà una
commissione ad avere l’ultima parola. D’altra parte anche per i lavori usuranti
l’età pensionabile minima sale a 59 anni con 35 di contributi. E, infine,
questa scandalosa guerra tra poveri che viene fatta facendo pagare la modifica
delle finestre per chi ha quarantanni di contributi a quelli che vanno in
pensione di vecchiaia, che dovrebbero lavorare, le donne, oltre i 60, e gli
uomini oltre i 65. D’altra parte è una ipocrisia dire che si è difesa la
pensione di vecchiaia delle donne perché con l’aumento dell’età minima
pensionabile a 61-62 anni la pensione di vecchiaia delle donne a 60 non
resterà.

Si può provare a cambiare qualcosa?

Mi sento di dire che la bocciatura di questo accordo pieno - uso le parole di
Epifani sul mercato del lavoro - di porcherie, farebbe bene ai lavoratori
perché eviterebbe un peggioramento strategico delle condizioni del lavoro
contraddetto da qualche miglioramento sulle pensioni basse o sulla indennità di
disoccupazione che comunque non cambia il segno generale a perdere. Ripeto, se
questo accordo viene bocciato si può andare a condizioni migliori. Non bisogna
farsi ricattare dalla minaccia del governo di tenere lo scalone perché questo
accordo è peggio. Una bocciatura cambierebbe la direzione di marcia della
politica sociale in Italia e farebbe sicuramente bene a un sindacato che ha
concluso malissimo una vertenza iniziata male e gestita peggio. Questo accordo
riscrive e in un certo senso consolida le principali leggi di Berlusconi sullo
Stato sociale, sul mercato del lavoro e sui contratti. Un accordo pasticciato
sì, ma altamente ideologico che annuncia la flexicurity e che spiega che d’ora
in poi ogni operazione sullo Stato sociale se la devono pagare i lavoratori
garantendo con i loro soldi l’equilibrio dei conti. E’ la vittoria totale sul
sindacato e in particolare sulla Cgil della linea liberista di Padoa Schioppa.
Quindi i lavoratori hanno tutto l’interesse a rovesciare questo disastro.

Quali riflessi per il sindacato?

Per quanto riguarda la Cgil la sconfitta è ben più amara e grave. In fondo,
Cisl e Uil avevano sottoscritto il Patto per l’Itala e qui si ritrovano molti
contenuti di quell’accordo. Ma la Cgil aveva lottato contro questa impostazione
e adesso la deve ingoiare. E la lettera di Epifani non cambia la sostsanza di
un accordo fatto il 23 luglio. Questo somiglia molto all’accordo del 31 luglio
del 92, quello che portò alle dimissioni di Trentin, un accordo catastrofico e
dove anche allora un presidente del consiglio, Amato, minacciò la Cgil di
dimettersi se non avesse firmato.

Come coniugare questo accordo con le conslusioni dell’ultimo congresso della
Cgil?

La dichiarazione di Epifani sulla fine della concertazione è il segno del
fallimento della linea del congresso. Buon senso vorrebbe che la Cgil al
congresso ci andasse mettendo al centro l’indipendenza del sindcato dal quadro
politico.

Da Liberazione del 27/07

Messaggi

  • Ha ragione Cremaschi a preoccuparsi !! Quella che si sta profilando è una sconfitta storica per il sindacato e per la Cgil in particolare !! Una sconfitta che potrebbe anche segnare la fine del sindacato o almeno di quella era stata fino ad oggi la funzione tradizionale del sindacato : garantire la pace sociale ma in un quadro in cui la classe lavoratrice si poteva sedere ai tavoli della trattativa con un ruolo paritario e non di vittima scrificale !! Oggi si chiede al sindacato soltanto di fare da stampella al governo Prodi e sostenere tutta la campagna a supporto del nascente Partito Democratico, il resto non conta !!! Agitando la minaccia del possibile ritorno di Berluskoni si vorrebbe imporre ai lavoratori di accettare tutto, pena la caduta del Governo e la successiva inevitabile vittoria del suddetto, che userebbe nei loro confronti un bastone ben più duro , adoprandolo spesso anche in maniera "impropria" !!

    MaxVinella