Home > Giornali e soldi (ascoltando Report)

Giornali e soldi (ascoltando Report)

Publie le venerdì 12 maggio 2006 par Open-Publishing

Una bella legge fatta da due leghisti ha introdotto il finanziamento pubblico ai giornali con cui una massa enorme di denaro, 660 milioni di euro, e’ andata a incrementare gli scarsi affari dei quotidiani italiani, veramente un bel business che altrimenti si potrebbe chiamare furto di denaro pubblico legittimato.

La gente crede normalmente che i giornali di partito ricevano finanziamenti dai partiti e che gli altri si mantengano con le vendite. Niente di tutto questo! I giornali ufficiali di partito sono solo 5 ma la stampa che riceve miliardi dallo stato, cioe’ da noi, è molto di piu’.

Allora potremmo pensare che i fondi pubblici siano proporzionali alle copie vendute, nemmeno questo e’ vero! Il giornale denuncia le copie “stampate” ma nessuno controlla la copie “vendute”, nessuno richiede nemmeno che il giornale stesso compaia nelle edicole!

IL FOGLIO, per es., riceve un terzo dei soldi dalle vendite, un terzo dalla Mondatori, il resto dallo stato.

All’inizio si prevedeva un aiutino solo ai 5 giornali di partito, cosa inconsueta ma che ci sarebbe costata solo 28 milioni di € l’anno. Nel 1981 una legge aumenta i fondi ai giornali di partito, nell’87 la legge chiede mette come condizione che un giornale si appoggi a due parlamentari e, ipso facto, diventa giornale di partito e puo’ essere sovvenzionato. La moda dilaga. Per la serie: i soldi non li nega nessuno, oggi lo Stati sborsa ogni anno 667 milioni di € in finanziamenti a tutto quel che c’e’.

LIBERO e’ il giornale che prende piu’ di tutti e non certo per numero di copie vendute, diciamo: per simpatia istituzionale, ogni anno 5 milioni e 371.000 € (e il buffo e’ che e’ aggregato al Movimento Monarchico!)

IL FOGLIO: 3 milioni e mezzo di € l’anno, dichiara di vendere 13.000 copie al giorno. Curiosamente si appoggia a due deputati. Marcello Pera, e passi, e marco Boardi del centro sinistra, bah. Pensare a uno del centrosinistra che appoggia Ferrara fa un po’ senso, ma si vede che la’ vigono altri canoni.

IL BORGHESE: 2 milioni e mezzo di € e in edicola non lo si trova piu’.

IL RIFORMISTA e’ aggregato a “Le ragioni del socialismo” di Macaluso che ora e’ senatore della Margherita, cosa c’entrera’, direte voi, il giornale di D’Alema, con la Margherita? La cosa ridicola e’ che vende 2.000 copie al giorno e da sempre e’ in deficit (e’ molto citato dalle rassegne stampa di Berlusconi, ma quasi nessuno lo legge), insomma se non ci fosse il finanziamento saprirebbe. Si prende ben 2 milioni e 179.000 € anche se esce solo in 4 regioni, e con sole 4 pagine e qualche volta con 8!

L’OPINIONE era il giornale di Cavour, ora di Diaconale, non esce nemmeno nelle edicole, stampa 3.000 copie il giorno ma nemmeno le vende, eppure con queste poche copie non vendute si becca 2 milioni di euro.

LINEA, del Movimento Fiamma Tricolore di Romagnoli (notare che La Fiamma gli ha fatto causa) riceve il regalo di 2.500.000 € l’anno, dice di essere l’organo dei “nazional popolari” (?) e non compare in edicola.

Richiesto di spiegazioni, Claudio Pescatore ha risposto: “preferisco non intervenire in quanto la cosa non mi desta nessun interesse”. Vorremmo vedere noi se il contributo glielo togliessero, se la cosa gli desterebbe qualche interesse.

ROMA e’ l’ex giornale di Lauro, ora di Italo Bocchino e Tatarella (non quello di Montalbano), € 2.582,000. Il partito a cui fanno riferimenti si chiama “Movimento politico e culturale mediterraneo”, sfido chiunque a dirmi che lo conosce. Non solo abbiamo l’abuso dei iornali, pure dei partiti.

L’INDIPENDENTE e’ dello stesso infaticabile Bocchino, che, non contento di aver fondat un giornale fasullo, ne ha fondato un altro cosi’ raddoppia i contributi. E poi si dice che questi onorevoli sono sfaticati! Secondo la legge, il giornale dovrebbe esistere da tre anni ma ognuno puo’ attaccarsi a una pubblicazione precedente, per esempio il famoso Indipendente si attacca a un giornale piu’ famoso che si chiama “Cronaca di Salerno”. Immagino. Due milioni e mezzo.

IL DENARO di Alfonso Ruffo si appoggia a 3 deputati di Fi e prende 2.380.000 €

NAPOLI PIU’, che vende poche migliaia di copie a Napoli: 1.185.000 €

IL GIORNALE D’ITALIA: 2.582.000 €, non e’ in edicola, e figura come l’organo del “Movimento pensionati, uomini vivi” di Massimo Bossoli.

LA GAZZETTA POLITICA, di Paolo Farnetti, socialista € 516.000. Ora e’ accaduto che questo fondi siano stati aboliti dal 2001 ma si e’ presto trovato un altro inghippo, i giornali si sono trasformati in cooperative che in Italia hanno diritto a privilegi particolari, cosi’ il flusso di denaro dalle nostre tasche alle loro e’ continuato.

Se la legge fosse fiscale chiederebbe, come in tutte le cooperative, ai dipendenti lo status di soci con paga adeguata, ma l’Italia e’ il paese dei controlli mancanti e cosi’..

I giornali sono dunque cooperative, come le coop rosse, le copp bianche, Unipol ecc. Sono cooperative pero’ lo stato ha dato loro la possibilita’ di non adempire agli obblighi previsti per le cooperative. Cosi’ prendono i soldi come quelle, non hanno i loro obblighi e possono sparare a zero sulle cooperative. Comodo!

Oltre ai questi fondi i giornali possono avere azionisti di riferimento.

Nel caso de IL FOGLIO, Veronica Lario sposata in Berlusconi, ha il 38% e Ferrara il 10, Sergio Zuccheddu il 20, lo stampatore il 10 ecc. Ferrara dice: “Perche’ mi dovrei vergognare di questi soldi? C’e’ la legge e io la uso! Peccato che la legge sia stata fatta all’insaputa di quelli che pagano, cioe’ noi!

La legge in realta’ dice che per avere il contributo bisognerebbe vendere almeno il 25% delle copie stampate, ma questo chi lo controlla? Apparentemente nessuno.

L’OPINIONE tira 30.000 copie ma non ne vende 7.500, allora le da’ sottocosto a 10 centesimi. Altri si associano gratuitamente ad altri giornali, per cui ne paghi uno, ne compri tre, ti sembra di guadagnarci, invece quei tre li mantieni come se li comprassi davvero, anzi peggio, perche’ li paghi anche se non li prendi.

I due quotidiani che vedono di piu’ sono L’UNITA’ e LIBERO e hanno un contributo altissimo. Ma se hanno un ricavo, perche’ devono essere mantenuti dallo stato?

La risposta di Feltri e’ criptica: “Anche la RAI va bene, eppure e’ finanziata dallo stato”. Ragionamenti bizzarro, in quanto la RAI e’ un servizio pubblico e Libero e’ un giornale privato che fa anche propaganda di partito. La polemica di Feltri contro la RAI e’ aspra ma il fatto che si paragoni alla RAI resta privo di senso.

Comunque LIBERO prende i suoi 5.300.000 € e vende, o dice di vendere, 85.000 copie al giorno, in realta’ nemmeno questo dato e’ vero, infatti in alcune citta’ come Roma, fasci di copie di Libero vengono appoggiate ai muretti della metropolitana e si possono prendere gratis o sono regalati ad alberghi e ristoranti, il che non e’ esattamente come venderle. Ma piu’ copie Libero da’ via, piu’ aumenta l’incasso in pubblicita’ e piu’ prende soldi dallo stato.

Feltri insiste nel dire che lui il giornale lo vende, non lo regala, ma non e’ vero, come altre cose che dice.

Un altro giro simpatico e’ quello che certi giornali hanno con certi partiti, per cui e’ vero che i partiti servono a dare questi finanziamenti, ma in parte essi tornano, per riconoscenza, ai partiti stessi. Per es. IL GIORNALE D’ITALIA (cioe’ quello del Movimento Pensionati), che e’ appoggiato da due della Lega Nord, finanzia la lega Nord per 200.000 €. Insomma e’ un gran bel giro!

La legge consente scambi di favori, peccato che i soldi ce li dobbiamo mettere noi, e magari mancano a cose piu’ importanti! E che questo bell’inghippo sia stato messo su da due deputati della Lega Nord, proprio quelli che in piazza sbraitano contro Roma ladrona, ma che, arrivati a Roma, hanno capito subito l’antifona e si sono attivati nel senso della corrente. E cio’ non ci sembra molto edificante! Ora, cosa c’entra la Lega Nord col movimento pensionati? Niente! Ma in affari non si sta a badare a queste piccolezze! E poi 200.000 € e’ il massimo che la Lega ha avuto dagli sponsor e non si butta via nulla. Certo queste cose i militanti della Lega non le sanno, cosi’ possono gridare i loro slogan in pace, col cuore innocente, ma non e’ che poi ci fanno la figura dei furbi. I caporioni stanno zitti: al villano non far sapere quant’e’ buono il formaggio con le pere!

In questa intervista i piu’ arroganti sono stati quelli della Lega.

Stefano Stefani, responsabile editoriale, risponde con mala grazia e scarsa grammatica: “Se lo sapessi non te lo dico” ecc, deve avere unì’idea piuttosto primitiva del diritto all’informazione e della trasparenza. Diciamo che il garbo non sta nelle corde dei leghisti. Calderoli docet! Maurizio Balocchi, tesoriere, intima addirittura di non mandare in onda l’intervista e da’ di “rossi” ai giornalisti, evidentemente per la Lega fare una inchiesta e’ da “rossi”. Gli amici non chiedono, dividono.

L’Unita’ e’ il giornale di partito che prende piu’ di tutti: 6.400.00 €, ma almeno vende 60.000 copie e ne tira il doppio, e ha anche un contributo sulle copie di scarto.

Di copie di giornali invenduti se ne buttano moltissime, uno scempio di alberi! E l’Unita’, solo per quelle copie buttate, prende 250.000 € in piu’.

Sembra tanto, pero’ se si fa qualche confronto, si vede che EUROPA (con sole 20 persone contro le 86 dell’Unita’) ha un contributo che e’ la meta’ di quello dell’Unita’ anche se vende per un dodicesimo, ha solo 8 pagine, e vende solo 5.000 copie al giorno, dunque e’ per pochissimi lettori e butta ogni giorno 30.000 copie. Altro che l’Amazzonia o la raccolta di carata da riciclare!

IL SECOLO D’ITALIA e’ un vero giornale di partito, l’editore risulta Gianfranco Fini, ha 25 persone, prende 60.000 € l’anno e distribuisce 2 o 3.000 copie al giorno, cuccandosi ben 3 milioni di € ogni anno. LIBERAZIONE di Sansonetti ha 15.000 copie, 14 pagine, prende 37.000 €, ha 31 giornalisti.

LA PADANIA di Paragone ha 4 milioni di €, 22. 000 copie.

NOTIZIE VERDI nemmeno c’e’ in edicola, e’ spedito a casa agli iscritti (dunque e’ un bollettino), ha un solo foglio, eppure prende la bellezza di 2.400.0000 €.

IL CAMPANILE, nuovo organo dell’UDEUR, spedito a casa, 3.000 copie gratis al giorno, prende 1.350.000 € e raccoglie pure la pubblicita’ dello stato con un altro introito non male.

Insomma quando ci sei dentro e’ una cuccagna! Si prende soldi e si magna! Tanto che, quando Cimmino, tesoriere di Mastella, ha cambiato partito, si e’ portato dietro cassa e giornale.

Esiste anche un giornale chiamato LA DISCUSSIONE, organo della DC (quale DC?) che prende 2.582.000 € e non e’ in edicola. Si prendono soldi nostri anche col trucco del partito finto e con la finta cooperativa e ovviamente si fa tutto questo “a fini democratici”, con gli Italiani che restano il popolo che legge meno in Europa e che non leggera’ di piu’ con dei giornali fittizi, pompati, e che esistono solo per pompare dei soldi.

L’unica vera cooperativa (finalmente!) e’ IL MANIFESTO, che nacque proprio cosi’ nel 1971, prima che ci fosse questa bella legge, e vive con mezzi propri anche se i soldi li ha presi pure lui. Quando il Pc li mise fuori, fecero un giornale che fosse di proprieta’ di tutti quelli che ci lavoravano, In questa cooperativa “vera” tutti sono soci e sono retribuiti allo stesso modo, dal telefonista al direttore, non ci sono servi ne’ padroni o differenti di grado. Ma gli altri giornali si guardano bene dall’imitarlo e usano le scappatoie di legge con una grande ipocrisia sostanziale, salvo poi fare campagne di moralita’ contro questo o quello.

Anche i 12 giornaletti di Giuseppe Ciarrapico, re delle acque minerali e delle cliniche private prendono dei bei soldini, 5 milioni di € l’anno, e li’ non c’e’ cooperativa che tenga, decide tutto il padrone. Sono, i suoi, giornaletti regionali tutti schierati a destra che si regalano insieme al Giornale: Nuovo Viterbo, Ciociaria, Nuovo Molise, NuovoRieti, Fiumicino, Guidonia, Ostia, Castelli.. Giornali di questo tipo escono allegati gratuitamente al Giornale. Ma, se si sente Belpietro, e’ come se cio’ non esistesse, parla come se fosse esente da questa mangiatoia, anzi indica il finanziamento pubblico come uno scandalo su cui indignarsi, va da se’ che poi se ne avvantaggia come tutti, ma resta questa curiosa schizofrenia, anzi arriva a dire che qui soldi non e’ il contribuente a darli, tanto ormai si puo’ dire di tutto e non credo che quei soldi arrivino dai cittadini di un altro stato, ma i lettori di Belpietro sono ormai condizionati a credere di tutto.

L’altro fatto curioso e’ che tutti i giornali si fingono cooperative per prendere fondi statali alla cooperative, poi i giornali di destra sparano sulla cooperative. Un po’ strano, direi.

ITALIA OGGI, quotidiano di Class Editori, e’ quotato in borsa e prende 5 milioni di euro.

L’AVVENIRE, l’organo della CEI, che e’ pure l’istituto di uno stato estero, l’azionista di riferimento e’ la fondazione dei SantiI Francesco e Caterina (belli questi nomi di santi appicciati a questi affari!) e fa riferimento alla CEI, prende dallo stato italiano ben 6 milioni di € l’anno (“con due santi come sponsor non si puo’ discutere”), che vanno ad aggiungersi a tutto quel fiume di soldi che l’Italia versa al Vaticano, che invece di restringersi almeno per rispetto a chi soffre della crisi economica non fa altro che dilatarsi.

CONQUISTE DEL LAVORO della Cisl nemmeno c’e’ in edicola, e’ un bollettino informativo per gli iscritti. e prende 3.300.000 €, in questo strano paese anche i bollettini appaiono come giornali e prendono soldi come cooperative, del resto anche i clown appaiono come presidenti e i dittatori come statisti.

Se si guarda i compensi mensili dei direttori dei giornali abbiamo una grande varieta’:

POLO, Il Manifesto: 1.470 €

PADELLARO, l’Unita’: 4.000 €

PARAGONE, La Padania. 5.000 €

MENICHINI, Europa, 5.000 €

FERRARA, Il Foglio: 8.000 €

BELPIETRO, Il Giornale: 9.000 € piu’ un bonus

POLITO, Il Riformista: 9.200 €

FELTRI, Libero: 15.000 €

Insomma Feltri se la passa proprio bene!

Oltre alle cifre dette, un giornale prende vari rimborsi, per la carta, le spese telefoniche ed elettriche ecc. in base a una legge Provvidenza all’Editoria, una bella Provvidenza davvero!

Il Sole 24 Ore e’ il giornale che piu’ abbonamenti, ha pubblicita’, fa piu’ utili, perche’ dovrebbe avere bisogno di finanziamenti statali? In totale: La Repubblica- Espresso prende 12 milioni; RCS e Crriere: 25; Il Sole 24 Ore di Confindustria: 18, Mondatori: 30. La cosa grottesca e’ che Il Resto del Carlino, giornale di B, ha fatto una campagna contro gli sprechi. I lettori si indignano. Il giornale incassa. Noi paghiamo.

La legge dice che al posto di un giornale un partito puo’ scegliere una radio. E infatti il partito radicale ha scelto la radio, e per questa prende 4 milioni di € l’anno piu’ altri soldi perche’ trasmette le sedute parlamentari ma non pochi: altri 5 milioni di €. (ma non era quello che fece un referendum contro i finanziamento pubblici?).

Lega Nord poi ha sia la radio che il quotidiano (e la legge?), 4 milioni per il giornale e 1 milione per la radio. Evviva Roma sprecona!

Notare la finezza: la legge voluta da due leghisti concede sovvenzioni solo alle radio che corrispondono a certi requisiti ma sembra cucita apposta per le caratteristiche di sole due radio: Radio Padania e Radio Maria. Sara’ un caso? Radio Maria e’ stata riconoscente e, in piena campagna elettorale, ha detto che il 95% dei parlamentari del Polo era promosso e l’80% di quelli dell’opposizione era bocciato. Insomma: soldi spesi bene!

Ma non basta: 100 milioni di € sono distribuiti dalle Comunicazioni, un tot a giornalista e un giornalista puo’ valere anche 60.000 € di contributo. Gasparri ha rialzato questo contributo di 15 volte! E cosi’ molte radio hanno fatto regali a AN, infatti e’ uso che chi prende soldi dai partiti poi ne renda un po’ a chi lo ha favorito. Questo gran giro di soldi non passa pero’ dalle tasche di chi il giornale lo scrive, infatti si tende a non assumere piu’ i giornalisti, a mantenerli precari, a tenerli fuori dalla carriera, per cui li si puo’ pagare anche 400 € senza contributi. E la tendenza e’ ad espellere i contrattualizzati per pagare poco e tardi collaboratori fluttuanti che, se protestano, sono cacciati.

Cosi’ i giornali che dovrebbero garantire la liberta’ di informazione sono quelli che la castrano fin dall’inizio.

Malgrado tutti questi intrallazzi “per favorire la democrazia”, oggi in Italia, i lettori di giornali sono rimasti 6 milioni, lo stesso numero che c’era nel primo dopoguerra!

Gli altri paesi europei, ad eccezione della Francia, non finanziano i giornali, e la Francia da’ fondi solo a quelli di partito che sono senza pubblicita’ e arriva a 250 milioni, noi superiamo i 600 ! E poi quando si chiede: “Dove troverete i soldi” rispondono sempre “dall’evasione fiscale!” L’Italia e’ un colabrodo dove i soldi pubblici schizzano via indisturbati e alla fine al cittadino ritorna ben poco, ma poiche’ di questo sistema strutturale si avvantaggiano tutti, non possiamo sperare che cambiera’, e anche i nuovi arrivati (vedi la Lega), si daranno sempre da fare per inventare nuovi modi per mungere il cittadino, pur continuando ipocritamente in propagande faziose e moralizzatrici, dietro cui, come si vede, c’e’ il nulla o peggio.

Ma perche’ lo stato ha impostato questo perverso sistema di donazionI?

Perche’ cosi’ i giornali non moriranno e, ricattati dall’andazzo generale, lasceranno in pace gli enormi profitti che le tv ricevono dalla pubblicita’ che, come si sa, diserta i giornali per prediligere il video. Cosi’ la tv raccoglie il 53% della pubblicita’ mentre ai giornali e’ lasciato un misero 33%. Nel resto d’Europa, guarda caso e’ il contrario, ma nel resto d’Europa non c’e’ un padrone delle tv che si chiama Berlusconi.

http://www.masadaweb.org