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"Giornata della Memoria": ma non era un’altra cosa?

Publie le martedì 27 gennaio 2009 par Open-Publishing
2 commenti

"Legge 20 luglio 2000, n. 211 - "Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti" - G.U. n. 177 del 31 luglio 2000
Art. 1 - La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati."

Eravamo convinti che la "Giornata della memoria" riguardasse uno specifico fatto storico, precise colpe, precise responsabilita’ (fossero anche per omissione), come del resto ritenevamo di poter evincere dal testo della legge che l’ha istituita. Ma evidentemente ci siamo sbagliati. Una voce autorevole si e’ espressa oggi in occasione delle celebrazioni della "Giornata della memoria", quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che facendo riferimento alle "settimane drammatiche vissute con angoscia" dei massacri di Gaza ha invitato a distinguere sempre con una "chiara e netta distinzione" le critiche che sono legittime a chi governa Israele e "la negazione, esplicita o subdola, delle ragioni storiche dello Stato di Israele, del suo diritto all’esistenza e alla sicurezza, del suo carattere democratico", cose che non devono essere messe in discussione. "A tattiche terroristiche senza scrupoli che hanno a lungo colpito il territorio di Israele e la popolazione di Gaza è seguita da parte di Israele una azione di guerra sulla cui portata e sulle cui conseguenze non è mancata la discussione anche in Israele e tra gli amici di Israele. Ma proprio nei momenti in cui l’operato del governo di Israele può risultare controverso ed essere legittimamente discusso deve restare chiara e netta la distinzione tra ogni possibile posizione critica verso la linea di condotta di chi, di volta in volta, governa Israele e la negazione esplicita o subdola delle ragioni storiche dello Stato di Israele, del suo diritto all’esistenza ed alla sicurezza, del suo carattere democratico". "Deve farsi più forte la vigilanza ed esprimersi più nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell’antisemitismo, contro l’insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico". Ma tutto questo quanto ha a che fare con "la Memoria della Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei..."?
Ancora una volta in nome degli ormai viscerali "sensi di colpa" del mondo occidentale si confondo concetti e principi come l’antisemitismo, l’antisionismo, i diritti (ma i doveri?) di uno Stato che niente dovrebbe avere a che fare con tutto cio’.
L’equivalenza antisemitismo-antisionismo-Stato di Israele viene stravolta e portata ai massimi livelli: tutto cio’ che riguarda lo Stato di Israele!
Nessuna possibilita’ di distinguo: non si puo’ combattere l’antisemitismo senza essere "filo sionisti" (con buona pace della risoluzione ONU 3379 del ’75 che equiparava il "sionismo" alle altre forme di razzismo: "DETERMINES that Zionism is a form of racism and racial discrimination.") E se si e’ "anti-sionisti" si e’ anche, automaticamente "antisemiti".
E quindi anche una trasmissione come "AnnoZero" diventa antisemita (senza neppure essere "antisionista") nell’ottica di un Ministro degli Esteri come Frattini: "La trasmissione è l’esempio di quello che una televisione democratica non dovrebbe mai fare. L’antisemitismo che oggi si registra in molti Paesi tra cui l’Italia è un virus per l’Europa ed è ormai entrato nel linguaggio corrente addirittura nei mezzi di informazione e di alcuni attori politici. La trasmissione di Santoro è un esempio di quello che nessuna televisione democratica dovrebbe mai fare".
Vorremmo poter combattere l’antisemitismo, quantomeno criticare il sionismo, criticare l’operato dello Stato di Israele ed essere dalla parte dei diritti del popolo palestinese nello stesso tempo, ma non e’ possibile. Se si e’ "filopalestinesi" si e’ per forza di cose "antisemiti" e si offende il ricordo della Shoah: no, Illustrissimo Sig. Presidente della Repubblica, noi non ci stiamo! E se celebrare la "Giornata della Memoria" puo’ essere fatto solo ed esclusivamente in questi termini, rinunceremo a celebrarla. Ma non siamo noi a stravolgerne il significato, e di questo deve assurmersene la responsabilita’.
n.d.p. - lottacontinua.net
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Messaggi

  • Giornata della Memoria istituita per Legge é di per se stessa già un’anomalia, a mio modesto avviso.
    Ho sempre partecipato con silenzio e riflessione alla giornata indicata richiamando alla Memoria tutte le atrocità commesse contro le genti, la Libertà dei Popoli, alcuno escluso, anche se perseguitato e sterminato dal Paese oggi maggior esportatore di democrazia nel Mondo.
    Senza polemica alcuna, ma per amore di Verità e Giustizia affinché la Memoria non sia corta e con "convention ad escludendum", di questo e/o quello.

    • ....e ad un certo punto del suo " se questo è un uomo " Primo Levi dice " nessuno crederà che ciò sia successo" .
      Anche io propongo una lettura diversa della Giornata della Memoria ; l’Olocausto non è stato nient’altro che l’apice e il momento finale d ’una persecuzione sistematica durata duemila anni ; l’Olocausto è durato con maggiore o minore successo da parte dei persecutori ,nel mondo cristiano da quando il cristianesimo si è diffuso ed è diventato la religione dominante.
      Non sto ad elencare le sofferenze indicibili del popolo ebraico da sempre , anche perchè qualche anima bella mi dirà che non è vero, perchè il negazionismo non è soltanto su Auschwitz, ma su tutto il passato, dalle conversioni forzate con i suicidi di massa, , ai ghetti, ai pogrom , l’ultimo dei quali, come forse non è noto, è avvenuto nel 1946 ( nel 1946 !!!) in Polonia con una trentina di morti .
      La Giornata della Memoria non è per tutti i perseguitati di questa terra , ma solamente per ricordare le persecuzioni contro gli Ebrei ; perchè gli Ebrei, cioè quelli che hanno ucciso il Cristo, per secoli non hanno mai avuto giustizia , hanno avuto solo violenza , non hanno avuto case ed averi , esposti ai soprusi sia del potere che delle masse , che dei preti che delle persone comuni, senza alcuna giustificazione . Capri espiatori in ogni società ed in ogni secolo .
      E questo deve farci meditare ; non meditare su questo vuol dire leggere male sia la storia che la cronaca .. Ed a prescindere da ogni giudizio di valore.

      Buster Brown