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Giornata internazionale contro la violenza alle donne

Publie le venerdì 25 novembre 2005 par Open-Publishing
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La violenza contro le donne commessa dal partner, marito, fidanzato o padre
è la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne fra i 16 e 44
anni, ancora prima del cancro, incidenti stradali e guerra. È quanto emerge
da un’indagine del Consiglio d’Europa resa pubblica nei giorni scorsi.

La violenza contro le donne ha molte facce e molti tentacoli che non sempre,
per fortuna, conducono alla morte. Secondo uno studio basato su ricerche
svolte in tutto il mondo, almeno una donna su tre nella vita è stata
picchiata, costretta a rapporti sessuali o ha subito altri tipi di abuso.

La violenza contro le donne è una piaga globale che continua ad uccidere,
torturare e mutilare, sia fisicamente che psicologicamente; nonostante
esista in tutti i paesi, attraversi tutte le culture, le classi, i livelli
d’istruzione, di reddito e tutte le fasce di età è purtroppo un fenomeno
ancora poco denunciato e/o documentato.

Molte donne non hanno la consapevolezza di essere vittime di un abuso, altre
non denunciano per paura perché minacciate, per proteggere e difendere se
stesse e i propri figli, per la frustrazione e l’umiliazione di essere
picchiate, abusate proprio dalla persona con cui hanno pensato di avere un
rapporto d’amore.

Si è sordi se non compiacenti. L’opinione pubblica si allarma e scandalizza
solo quando a commettere gli abusi sono gli "altri": i nomadi, gli
immigrati. Allora si invocano misure repressive contro gli stranieri
irregolari, si inneggia a misure cruente come la castrazione fisica o
chimica.

Ma la violenza alle donne non è una questione di ordine pubblico, è un
problema storico e culturale che ha portato nei rapporti tra uomo e donna al
dominio dell’uno e all’oppressione dell’altra.

Noi della Marcia Mondiale delle Donne

vogliamo che il 25 novembre sia una giornata di massima visibilità, di
solidarietà e vicinanza a tutte le donne vittime di abusi, silenti e non,
vicine e lontane

perché insieme si possa dire basta alla violenza contro le donne.

Marcia mondiale delle donne contro la guerra, le violenze e la povertà/ COMO

Messaggi

  • 02/01/2004
    AGI) - Roma, 2 gen - La ’mano morta’ resta reato: lo ribadisce la Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato accusato di aver toccato il sedere a una donna, accompagnando il ’bel’ gesto con un commento altrettanto pesante: "sei bona, hai un bel sedere". I supremi giudici hanno confermato il giudizio della Corte d’appello di Milano che ha condannato ad un anno e otto mesi di reclusione.

    2/5/2004

    Aveva solo otto mesi Vittoria, la neonata trovata ieri nella lavatrice di un appartamento nella frazione Madonna dei Monti, del comune di Santa Caterina Valfurva (Sondrio). Il fatto è stato scoperto poco prima delle 19, ma quando sono scattati gli allarmi, per Vittoria non c’era più nulla da fare: era morta annegata, dentro il cestello della lavatrice, carico d’acqua e detersivo. Il procuratore di Sondrio, Elvira Antonelli, ha disposto i primi accertamenti sia sulla salma della neonata, sia nella casa dei parenti dove è avvenuto il delitto. Secondo indiscrezioni, a trovare il corpo senza vita della piccola , sarebbero stati il padre della neonata, Venanzio Compagnoni e la sorellina, di ritorno da Livigno dove si erano recati per fare il pieno di benzina.

    Resta completamente libera Loretta Zen, la trentaduenne di Madonna dei Monti, frazione di Santa Caterina Valfurva (Sondrio), che il 13 maggio di un anno fa uccise la figlia di otto mesi affogandola nella lavatrice di casa mischiata ai panni sporchi. I suoi avvocati hanno reso noto che il Tribunale del riesame ha confermato l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari che aveva respinto la richiesta di una misura cautelare.
    La donna -dichiarano gli avvocati Giuseppe La Capria di Bormio e Matteo Muzio di Tirano - probabilmente uccise la bimba in preda ad una crisi depressiva post-parto, ma non è assolutamente pericolosa.

    La nostra assistita, seppure completamente libera, continua a rimanere nella casa di cura lombarda, dove sta sottoponendosi, con ottimi risultati, a una terapia (lezioni di ballo?) volta al suo pieno recupero". (red)