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Giornata mondiale contro l’Aids. Ogni anno 4mila persone contagiate
Publie le lunedì 1 dicembre 2008 par Open-PublishingGiornata mondiale contro l’Aids. Ogni anno 4mila persone contagiate
di Susanne White Becker
ROMA - Oggi 1° dicembre è la giornata mondiale per la lotta contro l’Aids. Le stime dello scorso anno parlano chiaro, più di 33 milioni di persone hanno contratto l’aids e ogni 12 mesi se ne aggiungono 7.500. Di questi almeno 2milioni sarebbero bambini di età inferiore ai 15 anni. In Italia c’è ancora poca consapevolezza di questa piaga sociale troppo sottovalutata, e spesso si pensa che il virus regni altrove o sia una prerogativa dei tossicodipendenti.
Ma così non è, anzi nella penisola il dato è preoccupante. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità ogni anno in Italia 4mila persone contraggono il virus, e secondo i dati raccolti fino al 31 dicembre 2007 l’epidemia avrebbe colpito nel nostro paese quasi 60mila persone. La regione più colpita sarebbe la Lombardia, mentre il tasso d’incidenza più elevato è quello registrato nella regione Lazio.
In Italia c’è ancora poca consapevolezza di questa piaga sociale, e spesso si pensa che il virus regni altrove. Tuttavia il numero potrebbe essere ancora più preoccupante visto che l’ Unicef, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull’Hiv/Aids e Fondo delle Nazioni Unite ritengono che ancora pochissime persone si siano sottoposte al test Hiv.
Oggi sono stati organizzati tantissimi convegni in ogni parte del mondo dove si farà anche il punto anche sul piano scientifico per capire quali siano i prossimi traguardi sotto il profilo della ricerca medica. Fermo restando che alla base della sfida rimane la corretta informazione e la prevenzione di questa malattia che continua a diffonsersi inesorabilmente.
Intanto scoppia la polemica per la campagna di prevenzione anti Aids del gruppo musicale Assalti Frontali. Il brano "Quando sei lì per lì" era stato scelto ma successivamente è stato censurato perchè, secondo indiscrezioni, nei testi appare la parola "preservativo". Inizialmente era apparso sul sito del Ministero della Sanità, ma poi improvvisamente è sparito. Il Governo parla di problemi tecnici, ma se invece questo fosse solo un pretesto per bandire la parola incriminata sarebbe una cosa gravissima.
Insomma il preservativo che indica uno dei pochi strumenti per difendersi dal contagio viene bandito. Come parlare allora di prevenzione?