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Giovani e Comunisti: organizzare le lotte
di Flavio Arzarello
su la Rinascita della Sinistra del 19/10/2008
«Rimettere in campo un’opposizione sociale, a partire dai giovani». Questa sembra essere la priorità assoluta. Ne abbiamo parlato con Riccardo Messina, coordinatore nazionale della Fgci, Simone Oggionni, del coordinamento nazionale dei giovani di Rifondazione area “Essere comunisti” e con Francesco Maringiò, del coordinamento nazionale dei Gc area “L’Ernesto”
La maggioranza dei giovani oggi vive un’esistenza precaria, che da condizione di lavoro si estende al complesso della vita. Secondo Francesco Maringiò «è necessario porsi l’obiettivo di una ricomposizione delle forze sociali e la riunificazione di tutti i contratti in uno stesso contratto unico, collettivo e nazionale», e incalza, «ma faccio anche una proposta: una legge di iniziativa popolare che introduca il lavoro minimo garantito. Ossia una legge che preveda un’attività minima e garantita, in cambio di un reddito certo e legata ad un sistema integrato di formazione lavoro».
Per Simone Oggionni «è urgente passare all’offensiva, provare ad articolare un ragionamento che connetta tra loro le centinaia di vertenze che localmente si stanno sviluppando, a dispetto di un governo la cui matrice è smaccatamente ostile ai lavoratori. Propongo due obiettivi – prosegue Francesco – produrre conflitto per porre il tema dell’abrogazione della legge 30; immaginare un modello di welfare che assicuri universalmente, a prescindere cioè dalla singola condizione lavorativa, l’acceso all’intero spettro delle prestazioni sociali».
Più netto Riccardo Messina, secondo cui «il “partito di lotta e di governo” ha fallito, oggi si tratta di organizzare la lotta. Propongo due mobilitazioni immediate: la raccolta di firme per il referendum abrogativo sulla Legge 30, e il lancio di una campagna per il salario minimo orario sulla quale cercare di far convergere tutte le forze sociali e politiche che condividono l’obiettivo. Inoltre il 18 ottobre i giovani del Pd saranno in piazza per scegliere il piccolo Veltroni con le primarie dei giovani, un’operazione, potremmo dire, di democrazia esteriore. Noi lanciamo le primarie della precarietà. Saremo in tutte le piazze per dire che il problema dei giovani è che si vedono negato il proprio futuro, non chi guiderà i giovani Democratici, lo dico con il massimo rispetto».
Il partito della Rifondazione comunista ha chiuso il suo congresso con una “svolta a sinistra” e una nuova maggioranza che apre spazi per il percorso unitario delle forze comuniste. I Gc, guidati da una maggioranza diversa, si apprestano a tenere la loro conferenza nazionale: Oggionni afferma che «è evidente che il fatto che ci sia apertamente in campo una proposta il cui approdo è la costruzione di un nuovo partito della sinistra, non più comunista (essendo il “comunismo”, come abbiamo appreso, parola “indicibile”), attiene anche alla nostra organizzazione giovanile. Per quanto ci riguarda, non siamo disponibili ad alcun processo costituente». Maringiò è ancora più esplicito: «Credo si debba lavorare ad un contributo (di idee, di progetti e iniziative, non solo nei documenti) il più unitario possibile tra tutti i Gc che non si riconoscono nel progetto della Costituente di Sinistra»
Messina, concludendo la conversazione, rassicura: «Assisteremo con grande rispetto al dibattito dei Giovani comunisti, ma è chiaro che se la conferenza rifiuterà nettamente l’ipotesi di Costituente della sinistra si apriranno spazi sempre maggiori per una collaborazione più stretta, ognuno con le proprie specificità e la propria storia, come già avviene in tantissimi territori dove i nostri giovani si sentono parte di un progetto comune».