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Giro-girotondi
di Emiliano Sbaraglia
L’otto luglio di Piazza Navona porta con sé tutti gli strascichi e le polemiche di questi giorni, oltre che una serie di adesioni composite, tra le quali a sorpresa arriva anche quella del deputato Pd Giovanni Bachelet. Le ultime bordate di Travaglio: "Con i magistrati Berlusconi si comporta da estorsore, come la mafia palermitana con i commercianti". Grillo conferma la videoconferenza
Piazza Navona potrebbe rappresentare lo spartiacque di questa prima parte del "Berlusconi poker", non tanto per la maggioranza, quanto per la vita prossima futura dell’opposizione parlamentare.
Gli ultimi giorni che hanno preceduto l’appuntamento, fissato per martedì alle ore 18, sono stati come si sa contraddistinti da una serie di precisazioni, adesioni, contro-adesioni e marce indietro, non ultima la oscillante posizione di un apparentemente confuso Arturo Parisi. Il quale, in ultima istanza, pare aver deciso in che modo partecipare all’evento: "Non sono tra i promotori -scrive Parisi al "Corriere"-; e non esporrò la mia voce al rischio che venga confusa con quella di chi persegue scopi diversi da quelli ufficiali. Sarò tuttavia tra i cittadini, e in particolare tra i Democratici per ascoltare la loro voce, per parlare con loro, e condividere la loro protesta e il loro disagio".
La strategia scelta da Parisi sembra dunque quella di proporsi come punto di riferimento e rappresentante dei manifestanti democrat che saranno presenti al "No Cav. Day" (come lo ha battezzato Antonio Di Pietro), visto che, stando alle indiscrezioni provenienti proprio dal sito del partito dell’ex magistrato (oltre che da quello di Micromega), dovrebbero essere molti gli elettori Pd che parteciperanno alle manifestazione, chissà se muniti di bandiere o altri "segnali" di riconoscimento politico.
E sulla stessa lunghezza d’onda di Parisi navigherà anche Michele Barbi, prodiano di prima generazione, altro esponente della "opposizione" interna al "veltronismo": "Sarò in Piazza Navona con coloro che vogliono manifestare", perché secondo Barbi Berlusconi rimane "portatore di un conflitto di interessi in materia di giustizia e di affari talmente grande da snaturare istituzioni fondamentali dello stato democratico, oltre che mortificare il principio di uguaglianza dei cittadini. A Berlusconi -spiega Barbi-, occorre opporsi per promuovere la riforma civile e morale di cui l’Italia ha assoluto bisogno".
Con il passar delle ore aumentano le adesioni di carattere politico/partitico. Oltre Sinistra democratica, che aveva aderito nei giorni scorsi, confermano la loro partecipazione anche il Partito comunista dei lavoratori di Ferrando, mentre l’ex ministro Paolo Ferrero ha annunciato la partecipazione sua e degli aderenti alla sua mozione congressuale di Rifondazione comunista. Presente anche l’ex capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli e dei Comunisti italiani Manuela Palermi. Dar rilevare poi in extremis un altro "transfuga" occasionale del Pd, il deputato cattolico Giovanni Bachelet, figlio del giurista nonché vice presidente Csm Vittorio, ucciso dalle Br il 12 febbraio del 1980.
Tra le componenti individuali della cosiddetta società civile, Umberto Eco non potrà essere in piazza ma ha reso nota la sua adesione, insieme a Sabina Guzzanti, Ascanio Celestini, Marco Revelli, Don Gallo, Oliviero Beha, Lidia Ravera, Luciano Gallino, Dacia Maraini, Gianni Vattimo, Margherita Hack, Nicola Tranfaglia, Giorgio Cremaschi, Pier Giorgio Odifreddi. Come ormai tutti sanno, la presenza di Beppe Grillo sarà invece garantita in videoconferenza.
Dal palco, oltre ai tre promotori Flores D’Arcais Pardi e Colombo, prenderanno la parola Rita Borsellino, lo stesso Andrea Camilleri (che leggerà alcune delle sue ultime poesie), lo scrittore e attore Moni Ovadia; e, naturalmente, Marco Travaglio, che proprio a poco più di ventiquattr’ore dalla manifestazione è tornato con toni certo poco concilianti sulle motivazioni di questo atteso quanto polemico otto luglio.
Il giornalista prende di mira Berlusconi definendo i suoi metodi nei confronti dei magistrati "estorsivi", paragonandoli a quelli utilizzati dalla mafia palermitana contro i commercianti: "Rispetto a Palermo a Roma c’è un signore che arriva al potere e immediatamente comincia a rovinare la giustizia, a sfasciare tutto. E dopo aver completamente ridotto alla rovina i magistrati si manifesta qualcuno che offre loro il dialogo, che in questo caso si chiama Lodo-Alfano". Secondo Travaglio "è una tecnica estorsiva che a Palermo si chiama racket, a Roma si chiama dialogo. Alla fine, se i magistrati cedono ha vinto l’estorsore, che politicamente parlando si chiama presidente del Consiglio".
Parole che certo non rasserenano il clima, alle quali se ne aggiungono altre che chiamano in causa (seppur non in forma così pressante come si vorrebbe lasciar intendere) il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attorno al quale si è svolta gran parte della discussione sul "vado-non vado" in piazza, soprattutto nel confronto Pd-Idv.
Parlando di provvedimenti già messi in cantiere dal governo, Travaglio ricorda che "nell’Italia del 2008 sono già passate un paio di leggi razziali e altre sono in preparazione. Una l’ha approvata il capo dello Stato senza batter ciglio. Si chiama aggravante speciale per gli extra-comunitari clandestini". Una legge che secondo Travaglio vìola la Costituzione laddove "stabilisce che tutti devono essere uguali di fronte alla legge... ...Per questo bisogna manifestare contro una serie di provvedimenti-spot, alcuni razzisti, alcuni incostituzionali. Una legge incostituzionale al giorno -conclude-, tanto poi il capo dello Stato non le potrà mica bocciare tutte. Qualcuna in nome del dialogo sarà costretto a concederla". A caldo, viene da dire che, con quello che costa, forse si poteva risparmiare un po’ di benzina così a piene mani gettata sul fuoco...
Ad ogni modo, gli organizzatori sperano e prevedono circa ventimila persone per questo "No Cav. Day", le "furbate" del quale per i promotori della manifestazione dall’inizio del governo sono riconoscibili individuandone essenzialmente tre: emendamento "salva-premier", "legge-bavaglio" contro le intercettazioni, lodo Alfano.
E al di là di tutte le polemiche e le rettifiche che potrebbero aggiungersi sino all’ultimo istante, di certo sul palco campeggerà uno striscione: "La legge è uguale per tutti". O almeno così dovrebbe essere.
Torna dunque la stagione inugurata nell’ormai febbraio del 2002 da Nanni Moretti, proprio da quello stesso palco di Piazza Navona? Per ora la risposta non può che essere "sì e no". L’importante è non rischiare, come i girotondi che si facevano da bambini, di trovarsi alla fine sempre allo stesso punto di partenza.
aprile
Messaggi
1. Giro-girotondi, 16 luglio 2008, 23:03
che tristezza amici miei!